Nuovi stili di vita, il lavoro nelle fabbriche cinesi che producono vestiti. Stasera dibattito in piazza Piattellina e proiezione del film "China Blue"
Cosa avviene veramente nelle fabbriche cinesi che producono i nostri vestiti? la nuova divisione mondiale del lavoro porta sviluppo o solo sfruttamento? Cosa possiamo fare, come consumatori e come cittadini, per garantire che i diritti umani siano rispettati lungo tutta la filiera delle merci che compriamo? Se ne parla venerdi' 28 settembre alle 21.00 presso l'Ospitale delle Rifiorenze, Piazza Piattellina 1 (autobus 11, fermata Carmine) dopo la proiezione del film documentario "China Blue" di Micha X. Peled, organizzata da Mani Tese in collaborazione con lo Sportello EcoEquo del Comune di Firenze nell'ambito della "Campagna Abiti Puliti" .La Campagna Abiti Puliti è la coalizione che rappresenta in Italia la Clean Clothes Campaign, campagna internazionale nata per migliorare le condizioni di lavoro nel settore dell'industria tessile mondiale e far crescere nei consumatori, attraverso informazioni accurate sulle condizioni di lavoro nell'industria del tessile e dell'abbigliamento, la consapevolezza che si possono mobilitare usando il loro potere di scelta e condizionamento nei confronti delle imprese;Girato clandestinamente in Cina, il film offre una visione di come l'abbigliamento che noi compriamo, viene prodotto. "China Blue" ci fa entrare in una fabbrica di blue-jeans, dove Jasmine e i suoi amici Orchid e Li Ping cercano di sopravvivere alle crudeli condizioni di lavoro. La loro vita s'interseca con quella di un altro protagonista, il proprietario della fabbrica, il signor Lam. Ilfilm mostra l'aspetto umano connesso ai complessi temi della globalizzazione.Il film verrà commentato da Franco Gesualdi del Centro Nuovo Modello di Sviluppo, da Ersilia Monti della Campagna Abiti Puliti e da Deborah Lucchetti di Fair.(lb)