Agostini: «Per costruire la pace necessario curare la giustizia sociale»
Questo il testo dell'intervento di Susanna Agostini, consigliera del gruppo democratico e componente della commissione per la pace e la solidarietà internazionale:«Abbiamo il dovere di fermare l'attenzione di tutti noi, rappresentanti istituzionali, sul tema affrontato dal Presidente del Consiglio Romano Prodi alla 62esima sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.Con le sue affermazione "La pena di morte è un atto estremo, contrario ai più elementari principi di convivenza civile, che si e' alimentato nei secoli grazie alla logica della violenza che chiama violenza in una catena senza fine. Oggi abbiamo un'occasione unica per affrancarci, per provare a spezzare questa catena" Romano Prodi ha ridato a l'Italia un ruolo alto, di Stato che si preoccupa di garantire la salvaguardia di diritti umani universali. Un ruolo importante che pone il nostro Paese e l'Europa, al centro di un dibattito internazionale alla base di un futuro dove la pena di morte, ma anche le aggressioni nucleari, chimiche o batteriologice contro popoli inermi, si configurano come veri e propri crimini verso l'umanità. A fine novembre Firenze sarà la sede del direttivo internazionale dell'Associazione Mayor for Paece e se la moratoria Onu contro la pena di morte sarà già sottoscritta il lavoro che ci aspetta avrà un ulteriore strumento per stimolare le istituzioni nel percorso di costruzione di un diverso avvenire mondiale.Dobbiamo quindi sperare che passi la risoluzione delle Nazioni Unite contro la pena di morte a dimostrazione che l'uomo di oggi è migliore di quello di ieri anche sotto i profili etico e morale. Questo risultato che andrebbe ad incidere su una innovata nozione di progresso. Perché, come ha rilevato il Presidente Prodi citando Zygmunt Bauman, per volere la pace ci dobbiamo impegnare a curare la giustizia sociale».(fn)