Mediazione penale minorile, i risultati del primo biennio di attività. Lastri: "Strumento educativo per responsabilizzare il minore ed aiutarlo a reintegrarsi nella comunità sociale"
Sono stati 67 gli utenti che hanno usufruito dell'ufficio di mediazione penale minorile dal 2005 ad oggi, tra questi, 39 erano i minori rei e 28 le vittime del reato. Del totale degli utenti il 7% sono i minori vittime, mentre il 39% sono adulti vittime, il restante sono i minori colpevoli del reato. 27 sono stati i casi segnalati dalla Procura presso il Tribunale dei Minori e 2 invece sono stati segnalati dallo stesso Tribunale dei Minori. Sono stati 14 gli esiti positivi mentre sono 16 i casi ancora in corso. I reati commessi sono lesioni, furto, percosse, ingiuria, molestie, disturbo alle persone, violenze fisiche e verbali, appropriazione indebita e la minaccia.Sono questi alcuni dati illustrati durante il convegno di stamani in Palazzo Vecchio, sulla mediazione penale minorile dal 2005 al 2007, organizzato dall'assessorato alla pubblica istruzione. e alle politiche per l'infanzia e l'adolescenza. Erano presenti oltre 200 persone, tra operatori del settore sociale e universitario, del terzo settore e delle scuole, provenienti da tutta la Toscana.Sono intervenuti l'assessore alla pubblica istruzione e alle politiche per l'infanzia e l'adolescenza Daniela Lastri, il sottosegretario di Stato alla Giustizia Daniela Melchiorre, Carmela Cavallo capo del dipartimento per la Giustizia Minorile, Ministero della Giustizia, Lorenzo Terzani presidente del Consorzio Co & So Firenze ed Emilio Santoro professore associato Università degli Studi di Firenze. Il progetto di mediazione penale minorile è stato promosso dal Comune di Firenze e dalla Regione Toscana, in co-progettazione con un'associazione temporanea d'impresa che è stata costituita tra il Consorzio CO&SO e il Consorzio CGM.L'ufficio di mediazione penale è rivolto ai minori autori di reati, segnalati dalle autorità giudiziarie minorili competenti territorialmente nella nostra regione, e alle vittime di reati, che sono residenti o domiciliati all'interno della regione Toscana. Il servizio si è rivelato un'importante opportunità di incontro, e di composizione del conflitto, che viene offerta sia a i minori che sono entrati nel circuito penale sia ai cittadini vittime di reato. La mediazione infatti da una parte offre alla vittima la possibilità di essere ascoltata e compresa, e dall'altra cerca di promuovere consapevolezza nel minore che ha commesso il reato."Il progetto, il primo in Toscana di questo tipo - ha spiegato l'assessore Lastri è nato grazie ad una rete di collaborazione tra i vari soggetti istituzionali e privati che hanno competenze sui minori. In questi due anni abbiamo verificato che la mediazione penale minorile, che nasce con lo scopo di un maggior impegno sull'attività educativa e di recupero, è un'importante opportunità che aiuta le vittime dei reati, e apre ad una possibile alternativa all'attività di repressione verso il minore che ha compiuto il reato che invece in questo caso viene responsabilizzato. Quindi il progetto si sta rivelando un valido strumento educativo, molto efficace nel prevenire forme di disagio giovanile.Durante il convegno è stato ricordato che il progetto ha riguardato diversi ragazzi provenienti da varie città della Toscana, e precisamente per quanto riguarda il Comune di Firenze, Rignano sull'Arno, Borgo San Lorenzo, Vicchio, Fucecchio, Empoli, il Comune di Pisa, Lari, Palaia, Vico Pisano, San Miniato, Pontedera, San Giuliano Terme, Poggibonsi; Follonica, S. Stefano Magra in provincia La Spezia, Pieve Santo Stefano Monsummano Terme e Viareggio.Nei due anni di lavoro del nuovo servizio sono state attuate due importanti iniziative. Il primo passo del progetto è stato un'attività di sensibilizzazione, con incontri, convegni e seminari rivolti agli addetti ai lavori, quindi magistrati, forze dell'ordine, assistenti sociali, avvocati ed educatori. Dal 2005 ad oggi hanno preso parte oltre 700 partecipanti.La formazione è stato il secondo passo per realizzare concretamente il servizio. Infatti è stato organizzato un corso rivolto alla preparazione di un gruppo di 18 nuovi mediatori. Nell'occasione sono state realizzate 188 ore di formazione con formatori dell'associazione DIKE di Milano ed esperti di criminologia, di diritto e di psicologia giuridica.Infine, la mediazione penale minorile vera e propria, con la gestione di casi, con una prima fase di incarico a mediatori esterni provenienti dal Centro italiano Mediazione e Formazione alla Mediazione (CIMFM) di Bologna. Dall'agosto dello scorso anno è nata invece un'équipe toscana. "Ritengo importante continuare a diffondere e sostenere azioni ed interventi - ha proseguito l'assessore che vanno nell'ottica della promozione delle relazioni generazionali ed intergenerazionali, della ricomposizione dei legami, della responsabilizzazione delle persone sui cambiamenti e sui nuovi fenomeni sociali, sulla presa di coscienza da parte della cittadinanza delle reali problematiche che hanno portato un soggetto a compiere determinati atti perché costretto o sfruttato". "Credo che la gestione dei conflitti, il confronto "comprensivo e leale" con l'altro - ha proseguito l'assessore l'attività di mediazione intesa proprio come strumento per porre in primo piano l'altro soggetto, l'altro cittadino, possano contribuire realmente a costruire politiche di contrasto alla percezione generalizzata di non sicurezza, di incomprensione, di intolleranza che purtroppo si stanno rapidamente e in modo preoccupante, diffondendo nel nostro Paese"."La giustizia riparativa può essere considerata una forma di risposta al reato che coinvolge la vittima, il reo e la collettività nella ricerca di soluzioni agli effetti del conflitto generato dall'illecito, allo scopo di promuovere la riparazione delle conseguenze dell'evento lesivo e rafforzare quindi il senso di sicurezza collettivo".L'assessore Lastri ha poi illustrato delle nuove iniziative da intraprendere, che dovranno avere lo scopo di sensibilizzare il mondo della scuola, quindi gli alunni, e mirate a contrastare fenomeni di violenza e di prevaricazione come ad esempio il bullismo. "E' importante intervenire ha concluso l'assessore in quelle realtà dove si può formare il disagio infantile e, contemporaneamente, con il proseguimento del progetto, dare un segnale di innovazione al sistema della giustizia minorile".Dopo questo importante convegno di sperimentazione l'assessore Lastri ha proposto di istituire un tavolo interistituzionale sulla mediazione penale, perché si possano consolidare le pratiche, le relazioni e la buona riuscita del progetto anche per i prossimi anni di attività.L'Ufficio di Mediazione Penale Minorile ha sede in Largo Liverani n. 6/7 a Firenze. L'Ufficio svolge anche attività di apertura al pubblico per studenti, tesisti, cittadini e operatori del settore. (pc)SEGUE FOTO CGE