Convegno sull'immigrazione, il sindaco Domenici: "I Comuni hanno bisogno di risorse e regole certe. I 'lavavetri'? Nessun arresto, perchè nessuno voleva mandare delle persone in carcere'

Non è stato solo un saluto di benvenuto, l'intervento con il quale il sindaco di Firenze e presidente dell'Anci Leonardo Domenici ha aperto stamani nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio il convegno nazionale sull'Immigrazione organizzato da Ministero dell'Interno e Anci, che si chiuderà domani. Domenici ha sottolineato alcuni problemi concreti che devono affrontare i Comuni, ha precisato alcune questioni ed ha anche parlato delle ormai famose ordinanze sui cosiddetti ‘lavavetri' emanate dal Comune di Firenze, ribadendo fra l'altro che "nessuno è finito in carcere, perché nessuno voleva mandare delle persone in carcere"."L'immigrazione è un tema che richiede una forte collaborazione fra i diversi livelli istituzionali – ha esordito il sindaco – In primo luogo, fra lo Stato e i Comuni. I Comuni non possono essere lasciati soli. E' una frase che ripetiamo spesso: vorrei che apparisse chiaro che nell'uso di questa frase non è riposto nessun intendimento rivendicazionista né alcuna forma di piagnucolosa lamentazione. E' invece la affermazione di un principio indispensabile e necessario, se vogliamo che le politiche del sistema paese sull'immigrazione siano utili ed efficaci. Abbiamo bisogno di maggiore efficacia nel sistema delle regole che presiedono al governo del fenomeno migratorio. Ma a questo proposito non voglio entrare nel merito, c'è apposta il convegno". E qui Domenici ha citato il nuovo disegno di legge delega noto come Amato-Ferrero che è depositato in Parlamento "e che ha visto la partecipazione dell'Anci alla elaborazione e alla discussione"."Ma abbiamo bisogno più in generale di maggiore efficienza delle istituzioni pubbliche nel loro complesso, per affrontare il tema dell'immigrazione. Abbiamo bisogno di iniziative politiche, istituzionali, culturali e sociali serie contro il razzismo. Abbiamo bisogno di maggiori risorse per intervenire soprattutto su scuola, casa, sanità, per perseguire l'obiettivo dell'inclusione sociale. Abbiamo bisogno delle nostre realtà locali di progetti mirati, che utilizzino persone specializzate, ben formate e preparate sulle lingue, gli usi, i costumi, le religioni delle persone che vengono da lontano. Ma abbiamo bisogno – ha sottolineato Domenici - di fare tutto questo senza alimentare il conflitto fra gli immigrati e i cittadini poveri e disagiati del nostro paese. Se non teniamo conto di questo aspetto fondamentale, commettiamo un errore talmente grave, che può inficiare alla base le nostre politiche di inclusione e integrazione. Abbiamo bisogno di far capire ai cittadini italiani che immigrazione può e deve voler dire opportunità e non tanto problema. Per far questo, abbiamo bisogno di contenere con decisione il fenomeno dell'immigrazione clandestina, e abbiamo bisogno di dimostrare che le istituzioni di questo paese si battono con determinazione contro l'illegalità diffusa. A mio parere non esiste una relazione causale fra immigrazione e criminalità; ma non possiamo ignorare le statistiche del ministero dell'Interno, sulla forte incidenza nei comportamenti illegali nel mondo dell'immigrazione soprattutto clandestina. Il titolo di questo convegno è ‘Verso una società multiculturale'. La questione da affrontare quindi è la convivenza, l'obiettivo a perseguire la cittadinanza".Qui il sindaco si è brevemente interrotto per la protesta nel Salone di alcuni cittadini che esibivano un ‘cartellino rosso' contro le ordinanze sui ‘lavavetri'. "Di questo parlerò fra poco, non vi preoccupate – ha detto – Sappiamo anche che domani ci sarà una manifestazione di protesta, come è giusto che sia, perché ognuno deve esprimere il suo punto di vista; tra l'altro ritengo che il punto di vista dei manifestanti sarà pienamente rappresentato anche in questo convegno, dal momento che uno dei soggetti organizzatori della manifestazione di protesta di domani è lo stesso del ministro della solidarietà sociale che parlerà qui oggi pomeriggio… In questo convegno non c'è alcun problema di rappresentanza".Ripendendo il filo del suo intervento, Domenici ha poi citato un recente libro di Anthony Giddens, "L'Europa nell'età globale", dove lo studioso sostiene che "il multiculturalismo non implica lasciare a immigrati e minoranze la gestione della propria vita come sembra loro opportuno": intendendo quindi con questo, ha sottolineato Domenici, che "multiculturalismo è concetto diverso da pluralismo culturale; il multiculturalismo riconosce la validità di diversi modi di vita all'interno di una comunità, ma dentro un unico sistema generale di diritti e doveri di cittadinanza". E qui Domenici ha anche citato una classifica dei paesi multiculturali, dove primo risulta il Canada, che ha un alto livello di politiche multiculturali e un basso livello di immigrazione clandestina, mentre ultimo è l'Italia, dove questo rapporto è ribaltato."Quindi – ha sottolineato il sindaco – i presupposti del multiculturalismo sono il riconoscimento reciproco fra i soggetti e le comunità, e la relazione dentro un sistema di regole condivise e rispettate. E' per questo motivo che io credo sia necessario, se vogliamo fare politiche serie di inclusione e integrazione sociale, è assolutamente necessario che le istituzioni lavorino attivamente per fare in modo che il principio della legalità e di comportamenti sulla base di regole condivise sia rispettato. E' per questo motivo che spero che questo convegno possa servire anche ad una sorta di ‘alfabetizzazione primaria' su quello che abbiamo fatto al Comune di Firenze con le famose ordinanze sui ‘lavavetri': perché ho constatato che una grande quantità di persone cha hanno rilasciato dichiarazioni su questo tema non avevano letto i provvedimenti. Naturalmente questo va benissimo quando se ne parla al bar; ma quando questo viene fatto da illustri parlamentari della Repubblica, non posso non sentirmi un po' a disagio, essendo stato parlamentare e sapendo quando sia importante quel ruolo"."Ecco perchè – ha continuato Domenici - credo sia necessario affrontare questi problemi non sulla base di un approccio ideologico che prescinde dai fatti, ma sulla base di un'analisi dei fatti. E per rassicurare tutti quanti, vorrei ricordare alcuni dati, perché non vorrei che passasse in giro l'idea che a Firenze si arrestano le persone così, basta che siano ferme a un semaforo…". E qui il sindaco ha ricordato che la prima ordinanza, contingibile e urgente, è stata firmata dopo ripetute denunce e segnalazioni da parte dei cittadini; e che sulla base di quel primo provvedimento sono scaturiste 13 denunce, nessuno è stato arrestato. "Ma d'altra parte, basterebbe leggere e conoscere l'articolo 650 del codice penale, che come dicono i costituzionalisti è una norma vuota', per capire che è praticamente impossibile che facendo ricorso a quell'articolo vi sia un arresto in flagranza di reato (e poi qui non c'è nessun reato). Abbiamo poi fatto una seconda ordinanza –ha spiegato ancora Domenici - tenendo conto rispettosamente e doverosamente di alcune osservazioni che sono venute dalla Procura di Firenze; dopo quel provvedimento i denunciati sono 2. E faccio presente che fra questi c'è una parlamentare che è venuta a protestare e la cui copertura giuridica è abbastanza solida… Nessuno è finito in carcere, perché nessuno voleva mandare delle persone in carcere". "Faccio anche presente – ha proseguito il sindaco - che rispetto ai numeri forniti dalla Polizia municipale di Firenze per il fenomeno dei cosiddetti ‘lavavetri', noi abbiamo censite in tutto 94 persone: a parte la parlamentare sono 1 polacco, 3 marocchini e 89 rumeni. Questo ci pone anche una riflessione non solo sugli immigrati extracomunitari, ma anche sul problema della presenza dei cittadini comunitari nei paese dell'Ue, anche rispetto all'applicazione della direttiva sulla necessità di dimostrare l'autosostentamento da parte di questi citttadini, recapita anche dal governo italiano. Perchè è del tutto evidente che si tratta di meccanismo talmente complesso e farraginoso, che risulta difficile utilizzarlo da parte dei Comuni italiani. E anche questo potrebbe essere un interessante tema di dibattito per il nostro Convegno". (ag)