Ordinanza sui lavavetri, Assane Kebe: «Firenze continui la sua tradizione di città votata all'accoglienza»

«Firenze continui la sua tradizione di città di solidarietà e di accoglienza». E' quanto ha dichiarato il vicepresidente del consiglio degli stranieri Assane Kebe intervenendo lunedì scorso in consiglio comunale all'interno del dibattito sull'ordinanza sui lavavetri.«Mi auguro che la nostra città rimanga un luogo accogliente dove si promuovono politiche per i più deboli – ha proseguito - il rischio che corriamo è di parlare di immigrazione come pretesto per parlare di insicurezza. I deboli, i poveri, gli stranieri non sono una minaccia ma una ricchezza con cui dialogare e confrontarsi».«Firenze è sempre stata città di cultura e solidarietà, - ha sottolineato il vicepresidente del consiglio degli stranieri - non può essere esempio di città fortezza e paragonata ad altre città che fanno politiche di chiusura e non di inclusione sociale. La nostra città deve rimanere un luogo accogliente e la strada giusta - ha concluso - è quella di una politica che si confronta e che dialoga sulla realtà dell'immigrazione».«Questa ordinanza – ha aggiunto la presidente del consiglio degli stranieri Divina Capalad - non è la soluzione al problema della sicurezza che coinvolge tutti i cittadini. Dobbiamo considerare che il "mestiere girovago dei lavavetri" spesso è l'unica fonte di reddito per tutti quegli immigrati che non riescono a trovare lavoro. "D'altra parte – ha evidenziato Divina Capalad - siamo consapevoli del fatto che a volte si possono creare situazioni di malessere e intolleranza, ma penso che si dovrebbe tenere in considerazione anche la condizione di disagio di queste persone aggravata, in parte, da scarsi o inadeguati interventi di politiche sociali»«Riteniamo che possa essere trovata una soluzione alternativa - ha concluso - e pertanto proponiamo una discussione aperta con le associazioni e comunità per confrontarsi su questi temi». (fn)