Da progetto a sistema: dopo un anno di sperimentazione La Fenice è un centro polivalente per le persone in difficoltà e disagio sociale

Un percorso innovativo rivolto alle persone che vivono in una situazione di difficoltà e disagio sociale ed economico. E' il progetto che dopo un anno di sperimentazione diventa stabile nei locali del centro polivalente "La Fenice", all'interno dell'albergo popolare Fioretta Mazzei."Questo nuovo percorso, voluto dall'assessorato all'accoglienza e integrazione - ha spiegato l'assessore Lucia De Siervo - è nato grazie al "Tavolo di inclusione sociale". Le tante associazioni di volontariato, riunite per dare vita ad un nuovo modo e costruttivo, di dare una mano reale a coloro che hanno bisogno di aiuto. Il centro La Fenice è lo spazio dove il Tavolo ha modo di trovarsi, di organizzare le proprie attività ed iniziative e confrontarsi con l'amministrazione comunale".Il progetto, approvato questo pomeriggio dalla Società della Salute, è centrato sul superamento di un approccio assistenziale e sulla valorizzazione delle risorse personali degli individui per favorirne l'emancipazione e lo sviluppo.Le associazioni che partecipano alla realizzazione del progetto sono: Acisjf, Anelli Mancanti, Angeli Della Città, Artimani, Associazione Insieme – Porte Aperte, Ciao, Fondazione Devoto, Nosotras, Ronda Della Carità, San Paolino – Caritas, Sant'agostino – Casa Santa Lucia e Stenone.Tra i vari interventi al Centro La Fenice ricordiamo il lavoro dei laboratori, che può essere trasformato in un vero e proprio mestiere. "Il collegamento con il mondo del lavoro – ha ricordato l'assessore - è un elemento fondamentale del percorso di inclusione sociale, ed il centro può rappresentare un mezzo per prepararlo nel modo adeguato".All'interno della struttura sono stati organizzati i seguenti laboratori: bijoux, bottoni, ecc., decoupage, (paralumi, piatti, cartonaggio), uso dei telai in legno, lana, (cappelli), piccoli lavori in legno. Inoltre è in funzione un laboratorio della pelle, sartoria,Le altre iniziative sono i corsi, sempre a cura delle associazioni, di informatica, italiano e inglese, organizzazione di cine-forum, feste, cene, gruppo musicale, e visite organizzate.Il rapporto con gli educatori e i volontari durante le attività organizzate, hanno creato le condizioni per raccontarsi e riconoscersi nelle storie degli altri. Da qui è nata la voglia di elaborare il numero 0 del giornale, a cura del gruppo giornale "La nuova Alba dei Chicchirichì", che rappresenta un elemento di ulteriore consapevolezza rispetto alla propria storia di vita ed al momento che si attraversa come esito di un percorso personale di significato."L'obiettivo finale del progetto - ha spiegato l'assessore De Siervo - è quello di creare le condizioni per l'uscita, affinché l'esperienza del centro sia una delle possibili, perché il centro sia un luogo da lasciare e nel quale semmai tornare. Nel centro dovranno essere date l'opportunità di pensare al proprio futuro, di pensare la sua costruzione, a tutti i livelli di inclusione sociale, da quelli minimi e di bassa soglia, ai progetti di piena inclusione sociale ed autonomia"."Il centro ha dimostrato che con un approccio plurale la riattivazione dei percorsi personali risulta più facie. A tale nuovo servizio sono destinate idonee risorse: un coordinatore del centro e due educatori a tempo pieno e personale per il portierato e la pulizia dei locali.Luoghi di questo tipo permettono di dare vera cittadinanza alle persone che, provenienti da situazioni di disagio sociale vogliono diventare cittadini di Firenze. Oltre alla soluzione temporanea dell'alloggio viene assicurato un luogo dove accompagnate, si realizzano i percorsi di inclusione sociale". (pc)