Ordinanza lavavetri, approvato odg di Comunisti, Verdi e SD con i voti di Rifondazione ed Unaltracittà. Soldani, Rotondaro, Varrasi, Nocentini e De Zordo: «Uniti si vince»

«E' particolarmente significativo che il Consiglio, dopo settimane di discussione si sia espresso per il superamento dell'ordinanza sui lavavetri». E' quanto hanno dichiarato i capigruppo Anna Soldani (Sinistra Democratica), Varrasi (Verdi), Rotondaro (Comunisti Italiani), Anna Nocentini (Rifondazione Comunista) e Ornella De Zordo (Unaltracittà/Unaltromondo) commentando l'approvazione del'ordine del giorno, presentato da Comunisti Italiani, SD e Verdi. Il documento è passato con 14 voti favorevoli, 12 contrari e 18 astenuti.«I voti a favore – hanno spiegato - sono venuti oltre che dai consiglieri dei tre gruppi proponenti dell'ordine del giorno, anche dai colleghi di Rifondazione Comunista e di Unaltracittà/Unaltromondo. I consiglieri del gruppo Democratico e dello SDI si sono astenuti».Il documento riconosce «che non è interesse di nessuno, innanzitutto per coloro che si erano improvvisati "lavavetri", tornare alla situazione precedente, e che per far questo sono necessarie politiche concrete e durature di sostegno e di inclusione», impegna il sindaco a «superare l'ordinanza entro il termine di quindici giorni con un atto che preveda strumenti per inquadrare e monitorare il fenomeno al fine di creare le condizioni per risolvere definitivamente la questione della presenza di persone che stazionano nei pressi degli incroci semaforici» ed anche «ad elaborare, sulla base di questa mappatura, un progetto per l'inserimento di queste persone attraverso iniziative di formazione e qualificazione professionale» articolato in una serie di punti.«E' importante – hanno concluso i cinque capigruppo - che sia comunque stata approvata una mozione critica nei confronti delle ordinanze emesse». (fn)Questo il testo dell'ordine del giorno:Tipo: mozioneOggetto: O.d.G. "Sicurezza a Firenze"Proponenti: Nicola Rotondaro (Comunisti Italiani), Anna Soldani (Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo, Giovanni Varrasi (Verdi)IL CONSIGLIO COMUNALE DI FIRENZEPRESO ATTOche le due ordinanze emesse dal Comune di Firenze in tema di "lavavetri", sia la prima in merito al divieto di esercizio del mestiere girovago di lavavetri, argomentata con il problema del giro di racket, sia la seconda che esplicita la tutela dell'incolumità pubblica nelle strade cittadine e agli incroci semaforici, finiscono per criminalizzare di fatto chi in assenza di altri mezzi di sussistenza cerca di guadagnarsi, senza commettere reati, qualcosa per sopravvivere;RITENUTO CHEche non è interesse di nessuno, innanzitutto per coloro che si erano improvvisati "lavavetri", tornare alla situazione precedente, e che far questo servono politiche concrete e durature di sostegno e di inclusione;PREMESSO CHEla sicurezza e la vivibilità nella città sono un punto fondamentale nella politica di gestione e controllo del territorio, ritenendo la lotta all'illegalità nelle varie forme in cui si esplica – dagli affitti al nero, dallo sfruttamento della prostituzione alle costanti e sempre più frequenti infrazioni al codice della strada, ai parcheggiatori abusivi che sono fenomeni estremamente differenti tra loro che richiedono soluzioni e strategie differenziate ed una scala di priorità chiara - un fatto oltre che di rilevanza etico-sociale, soprattutto di dovere istituzionale;RICHIAMATAla discussione effettuata durante i Consigli Comunali del 25 giugno e del 2 luglio scorsi;CONSIDERATO CHEgli effetti del provvedimento contraddicono la politica e la storia che hanno fatto di Firenze una città di pace e di accoglienza, una città sensibile alle forme di disagio che nel paese sono in crescente aumento e che da sempre si è contraddistinta per il lavoro di convivenza sociale, grazie anche all'impegno del mondo del volontariato e dell'associazionismo, ad esempio attraverso i progetti in itinere per il superamento dei campi rom e le iniziative di sostegno alle donne prostitute e contro lo sfruttamento della prostituzione;RILEVATO CHEcon le suddette ordinanze non si risolve il problema sociale di cui i lavavetri sono espressione, rischiando di creare situazioni di ulteriore illegalità e di alimentare fenomeni di intolleranza;DATO CHEil provvedimento elude e nasconde in maniera preoccupante il crescente disagio sociale che esiste in città in tema di precarietà ed emergenza abitativa e che il fenomeno dei lavavetri segnala innanzitutto un profilo di marginalità sociale di coloro che svolgono questa attività;RICORDATO CHEÈ urgente una nuova normativa nazionale sul tema dell'immigrazione che abroghi la Legge Bossi Fini che non ha minimamente risolto ma anzi aggravato il problema della clandestinità e della illegalità e conseguente marginalità dei migranti;IMPEGNA IL SINDACOA superare l'ordinanza entro il termine di quindici giorni con un atto che preveda strumenti per inquadrare e monitorare il fenomeno al fine di creare le condizioni per risolvere definitivamente la questione della presenza di persone che stazionano nei pressi degli incroci semaforici;ad elaborare, sulla base di questa mappatura, un progetto per l'inserimento di queste persone attraverso iniziative di formazione e qualificazione professionale, ed in particolareattuando azioni di prevenzione sociale, quale unico antidoto al sentimento di insicurezza e vulnerabilità nella nostra città, e tali da contrastare il processo di criminalizzazione dei fenomeni di disagio sociale; dando le giuste priorità nelle politiche sociali dell'amministrazione a cominciare dall'emergenza dei campi nomadi, del fenomeno della prostituzione e a quello dell'accoglienza dei migranti, riconoscendo e dialogando con il Tavolo della Marginalità, costituito all'inizio della legislatura e che necessita di essere ampliato e concretamente attivato;intraprendendo, grazie anche al circuito virtuoso di solidarietà che in città è sostenuto da associazionismo, volontariato e categorie economiche, azioni concrete di inserimento lavorativo, quali la vendita di giornali e diffusione di materiale relativo alle attività delle associazioni o con apposite convenzioni che prevedano la presenza dei lavavetri in aree di servizio o centri commercialiistituendo insieme ai suddetti soggetti un osservatorio che monitori il fenomeno, le difficoltà ed i successi dell'inserimento e dell'integrazione anche attraverso un utilizzo estensivo dei mediatori culturali;a farsi promotore presso il Governo Nazionale, anche in qualità di Presidente dell'ANCI, affinché si affronti la questione in modo da far si che per i Comuni vi siano le risorse necessarie per occuparsi di sviluppo, interventi sociali e si proceda, in osservanza al programma dell'Unione, all'abrogazione della legge Bossi-Fini.