Bosi (FI): «Cioni per i lavavetri poteva utilizzare una legge europea»

Questo il testo dell'intervento di Enrico Bosi, consigliere di Forza Italia:«L'assessore Cioni avrebbe potuto dare maggiore incisività alla sua azione contro l'abusivismo se nella predisposizione delle due ordinanze sui lavavetri avesse avuto il coraggio di utilizzare le disposizioni del decreto legge varato dal Governo Prodi il 6 gennaio 2007 che recepisce le direttive dell'Unione Europea che fin dal 2004 detta ai sindaci e ai funzionari pubblici norme molte precise e severe.Tutti i cittadini appartenenti ad un paese comunitario possono soggiornare liberamente per 3 mesi. Ma sia l'ingresso che il soggiorno possono essere vietati o revocati per motivi di ordine pubblico o sicurezza. Trascorsi tre mesi dall'ingresso hanno l'obbligo di iscriversi all'anagrafe: ma devono dimostrare di avere un lavoro dipendente o autonomo, o essere studenti, oppure avere i mezzi per mantenere se stessi e la famiglia. Addirittura è richiesta la titolarità di un'assicurazione sanitaria (art. 9). In caso contrario e nel caso in cui i loro comportamenti abituali rappresentino "una minaccia concreta e attuale tale da pregiudicare l'ordine pubblico e la sicurezza pubblica" (art. 20) non possono restare.Queste sono le linee guida che l'Unione Europea ha dettato fin dal 2004 in tema di immigrazione di cittadini comunitari.Il Consiglio dei Ministri ha dedicato l'intera seduta del 19 gennaio 2007 al decreto legge n. 30 emanato poi dal Presidente della Repubblica il 6 febbraio e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 27 marzo scorso.A quanto pare tutti hanno fatto in fretta a dimenticarselo fin quando il decreto non è stato "riscoperto", per merito del Sindaco DS di Pavia Piera Capitelli che ha espulso circa duecento rumeni senza fissa dimora.A Firenze, come tutti sanno, dimorano circa mille rom rumeni che potrebbero rientrare nelle direttive della legge.Il principio di fondo del decreto legge che si adegua all'orientamento della UE è che in Italia possono rimanere solo coloro che possono dimostrare di avere per se e la famiglia risorse economiche – testuale – "sufficienti per non diventare un onere a carico dell'assistenza sociale dello Stato" ospitante. In ogni caso possono essere colpiti da un provvedimento di allontanamento tutti quelli che "con i loro comportamenti rappresentino un pericolo per la sicurezza e l'ordine pubblico".Per la cronaca, il decreto perfettamente operativo è stato proposto dal Ministro delle Politiche Europee Bonino, dal Ministro dell'Interno Amato, dell'Economia Padoa Schioppa, della Giustizia Mastella, del Lavoro Damiano e degli Affari Regionali Lanzillotta.Ma a Firenze l'applicazione del provvedimento di legge in questione è un dettaglio del tutto trascurabile preferendosi l'alternativa di una duplice ordinanza di dubbio valore giuridico e di scarso effetto pratico così come viene dimostrato dal ritorno agli incroci dei lavavetri incuranti del potere sanzionatorio del Comune».(fn)