Falciani (SDI): «Accolte le nostre proposte su legalità e degrado»

Questo il testo dell'intervento di Alessandro Falciani, capogruppo dello SDI:«Mi compete ricordare che è stato per primo il sindaco socialista Giorgio Morales, che guidava una Giunta di sinistra nel 1989, a porre il problema di un corretto inserimento dei migranti, intervenendo per sgombrare il centro dai venditori abusivi.Ma adesso tocca a noi, anche se con ritardo, coniugare il rispetto delle nostre regole, della sicurezza e della legalità, ad un processo di integrazione dei popoli migranti.Le ordinanze dei lavavetri possono rappresentare una opportunità per il consiglio comunale, se le si considerano il necessario avvio di un percorso per una nuova, e più efficace, politica che coniughi sicurezza e legalità con la prospettiva di integrare la parte di popolazione migrante presente nella nostra città che ancora non lo è.La maggioranza del popolo italiano e fiorentino in particolare, non è né xenofoba né razzista. Ma occorre intervenire con tempestività e decisione, per correggere significativamente una declinazione permissivista dell'accoglienza e della solidarietà, che ha dato e dà luogo a disagi, degrado e illegalità, che nella percezione della gente è ormai vissuta come non più accettabile.E' compito della politica, e quindi dei partiti, interrogarsi sul sentire comune dei fiorentini, che da una recente sondaggio si sono dichiarati favorevoli all'80%, a prescindere dal loro orientamento politico, sull'ordinanza sui lavavetri. Tuttavia tutti ci chiediamo che fine hanno fatto quei lavavetri e di cosa adesso vivono.E'chiara la posizione di Rifondazione Comunista e Unaltracittà/Unaltromondo, quanto non condivisibile, che chiede la revoca tout court del provvedimento.Ma mettiamoci nei panni del cittadino fiorentino. Se avvenisse la revoca, la domanda che nascerebbe spontanea sarebbe: ma da chi siamo governati.Noi pensiamo – e mi auguro anche da una parte del centrodestra - che da sole la azioni repressive non siano sufficienti. Fermo restando che la legalità, la sicurezza, la lotta al degrado sono patrimonio delle istituzioni, di qualsiasi colore politico.Ai fenomeni sociali che portano all'illegalità occorre rispondere affiancando alla sanzione una risposta politica delle istituzioni che non può che articolarsi con azioni di prevenzione, e quindi con politiche adeguate di inserimento e integrazione.Questa è l'occasione per formulare le nostre proposte. Cinque proposte chiare:• Censimento dei venditori abusivi a vario titolo,• Percorsi di formazione lavoro, in collaborazione con le categorie e economiche e sociali della città, per prepararli a lavori utili e socialmente utili,• Eliminazione della prostituzione dalle strade, consentendola solo in luoghi non aperti e non esposti al pubblico,• Istituzione dei vigili di quartiere, con funzione di prevenzione, di controllo sociale e del territorio, in stretta collaborazione con le forze dell'ordine,• Attivazione, individuando lo strumento più adeguato, di un osservatorio con compiti propositivi e di monitoraggio nelle politiche sulla sicurezza, legalità e di integrazione dei migranti».(fn)