Viveva come un indigente, ma aveva un tesoro in lingotti d'oro. Terminati gli accertamenti della Polizia Municipale: l'uomo è milionario ed evasore totale

Non è ancora certo se sia sano di mente, ma sicuramente non è indigente. Anzi, si tratta di un milionario, con conti correnti in banche all'estero e proprietà. E in più anche evasore totale. Si tratta dell'uomo trovato dalla Polizia Municipale a fine luglio in un appartamento stipato di masserizie, libri e rifiuti dove viveva come un indigente. Dopo che l'uomo, in apparente stato mentale precario, era stato accompagnato in ospedale per le cure del caso gli agenti di Polizia Municipale avevano trovato nell'appartamento, in mezzo a libri e rifiuti, un tesoro in lingotti d'oro (43 chilogrammi pari a 800mila euro) e 13mila euro in assegni circolari. Allora la Polizia Municipale avviò un'indagine, dopo l'acquisizione delle prime sommarie informazioni, per capire la reale situazione dell'uomo. In queste settimane mentre era in cura (è rimasto un mese in ospedale), la casa è stata pulita e disinfettata. E la procura ha nominato un avvocato amministratore di sostegno per provvedere alla cura dei beni dell'uomo. Adesso gli accertamenti sono arrivati a conclusione. Per quanto riguarda gli esiti, la Polizia Municipale ha scoperto non solo che la casa in cui l'uomo viveva è di sua proprietà ma che questi ne possiede altre in Toscana e nel Lazio. Inoltre, se inizialmente pareva che l'uomo tenesse in casa i lingotti per una forma esasperata di mancanza di fiducia nelle banche, dai controlli è emerso che la situazione è ben diversa: costui risulta infatti titolare di conti correnti in Italia, Svizzera e Lichtenstein. Quelle sui conti bancari esteri sono indagini complesse. La Polizia Municipale ha infatti trasmesso tutti gli atti alla magistratura che deciderà se continuare a indagare per quantificare il patrimonio all'estero.Un altro ramo dell'indagine ha riguardato il nucleo familiare dell'uomo. Questi era in carico ai servizi sociali perché indigente e senza parenti. Tuttavia dagli accertamenti è emerso non soltanto che non è povero, ma che non è neanche solo: la Polizia Municipale è riuscita a scovare tre cugini che abitano in Lazio che però non avevano da tempo rapporti con l'uomo. Uno dei parenti è stato ascoltato dai vigili e ha raccontato che questi è sempre stato un po' strano. Una stranezza che si traduceva in un rifiuto totale di pagare tasse, tributi persino biglietti di treno e autobus. Secondo il cugino, che ha confermato la florida situazione economica del parente, l'uomo non voleva pagare un centesimo alle istituzioni, qualsiasi esse fossero: dallo Stato alle Ferrovie. Un racconto che ha innescato un ulteriore filone delle indagini, quello delle tasse e tributi evasi. E infatti è risultato che l'uomo non ha mai pagato l'Irpef sulle rendite, Ici sulle proprietà, la Tia e via dicendo: insomma un evasore totale. La Polizia Municipale ha inviato i rapporti sia all'Agenzia delle Entrate che alla direzione entrate del Comune per i relativi recuperi dei tributi non pagati. Inoltre una comunicazione è stata inviata l'avvocatura del Comune e alla direzione sicurezza sociale per attivare la procedura per il recupero di quanto speso negli anni per le prestazioni sociali (cifra stimata in circa 20mila euro). Il "tesoro" in lingotti recuperato nell'abitazione dell'uomo è stato depositato presso la Banca d'Italia in custodia giudiziaria.Per quanto riguarda lo stato di salute mentale dell'uomo, il pubblico ministero ha chiesto l'incidente probatorio per stabilire le sue condizioni. Se questi risulterà non in grado di intendere, spetterà all'amministratore di sostegno nominato dal tribunale estinguere le pendenze a suo carico ovviamente attingendo dal suo patrimonio. Nel caso in cui dovesse essere riconosciuto sano di mente, oltre ai risarcimenti l'uomo sarà denunciato per truffa in finanziamento pubblico e falso in atto pubblico: questi ha infatti presentato autocertificazioni mendaci per accedere ai servizi sociali di sostegno, come i pasti a Montedomini. (mf)