Sicurezza e vivibilità. Presentato il "Codice di autoregolamentazione" di pubblici esercizi, discoteche e locali da ballo

Una città più sobria, più vivibile, più divertente meno degradata.Con questo spirito, le associazioni dei pubblici esercizi, delle discoteche e dei locali da ballo hanno proposto all'Amministrazione Comunale un "Codice di autoregolamentazione" che sarà firmato dai loro 1650 iscritti per "l'assunzione di modelli di comportamenti virtuosi" sia da parte degli esercenti che da parte dei frequentatori.Il Codice è stato elaborato insieme da Fipe Confcommercio e Fiepet Confesercenti ed approvato dall'assessore alle attività produttive ed al turismo Silvano Gori, dall'assessore alle politiche del lavoro Riccardo Nencini e dall'assessore alla sicurezza e vivibilità urbana Graziano Cioni."Firenze è una città che ha bisogno di essere viva ma, contemporaneamente, di far riposare coloro che vogliono farlo – ha commentato l'assessore Silvano Gori –. L'equilibrio tra questi due aspetti si può realizzare con il buon senso e questo protocollo di autodisciplina, che impegna a firmatari a rispettare le regole che già esistono, stabilisce anche un tentativo di iniziare un percorso di coinvolgimento del locale che non finisce dove si chiude la porta ma l'attività dell'esercente si protrae anche all'esterno e nella responsabilità che deve avere nel trattare i propri clienti"."Gli operatori sono protagonisti della ricerca di sicurezza e vivibilità – ha spiegato l'assessore Riccardo Nencini –. L'impegno a non svendere le bevande, ad esempio, è un impegno per la qualità dei prodotti Un altro è rappresentato dall'invito rivolto ai frequentatori di non fare rumore all'esterno per non disturbare la quiete di chi vive vicino ai locali. Con questo codice, precediamo la scadenza naturale delle ordinanze estive: al loro termine, sappiamo già che avremo a disposizione queste regole comportamentali."L'Amministrazione Comunale monitorerà costantemente i risultati di tale iniziativa con l'obiettivo di apportare eventuali modifiche ai provvedimenti restrittivi adottati in materia di orari, agendo sempre nell'interesse sia dei cittadini che dei pubblici esercizi."L'accordo è un impegno concreto per la vivibilità di Firenze – ha sottolineato Iuliano Ragionieri presidente Fiepet Confesercenti di Firenze –, è un tentativo, certo ambizioso, di responsabilizzare le imprese del settore e quindi garantire la loro attività con minore impatto possibile sulla residenza, sia per quanto concerne la quieta notturna, sia per quanto attiene il tema, più generale, della vivibilità urbana e del contrasto ad ogni forma di comportamento antisociale"."La stragrande maggioranza degli esercizi sta già applicando regolarmente questi comportamenti virtuosi – ha commentato Stefano Nencioni presidente della Fipe Confcommercio di Firenze –. Il codice, che sarà distribuito anche tra i non associati, è uno strumento in più che indica più dettagliatamente il percorso da seguire, che permette di evitare che determinati clienti possano abusare dell'alcol. Non è possibile chiudere la città che è un patrimonio di tutti e che dev'essere vissuta a 360°: il codice rappresenta un primo passo per gli esercenti, per i turisti e per i cittadini".Queste le prescrizioni contenute nel "Codice di autoregolamentazione": osservare il divieto di somministrare alcolici ai minori di anni 16, rispettare gli orari di chiusura dell'esercizio, rispettare i limiti di legge relativi alle emissioni sonore, divieto di somministrazione di bevande alcoliche a coloro che manifestano un evidente stato di ebbrezza o comportamenti alterati .Per quello che riguarda i "modelli virtuosi" che dovranno essere assunti dai gestori dei locali, è stato previsto di: non praticare offerte, sconti o promozioni per il consumo degli alcolici, applicando ed esponendo in modo evidente il listino con i prezzi delle consumazioni; utilizzare prodotti di qualità certificata sia nella somministrazione che nella ristorazione; promuovere forme di buon vicinato e di accordo fondati sul rispetto tra l'esercente, la clientela ed i cittadini residenti; favorire la somministrazione delle bevande in bicchieri, invece che vendere le bottiglie; impegnarsi a contrastare l'utilizzo e la diffusione degli stupefacenti; adottare una cartellonistica interna o esterna che avverta i consumatori delle norme elementari di comportamento all'interno ed all'esterno del locale; promuovere la formazione del personale così da mantenere serenità e tranquillità nel rispetto del vicinato, sia all'interno del locale che nelle aree esterne di sua pertinenza; formare il personale affinché favorisca l'individuazione, nei gruppi di frequentatori, del guidatore designato a riportare gli amici a casa, anche grazie la promozione di bevande analcoliche; favorire, in collaborazione con le istituzioni, la formazione del personale per interventi di primo soccorso, rendendo possibile una prima assistenza in caso di malore del cliente ed in caso di necessità, richiedere l'intervento dei servizi sanitari; impegnarsi nella pulizia dell'area esterna vicina al locale ed in quelle frequentate dai propri clienti; individuare un responsabile del locale che svolga la funzione di supervisore del rispetto delle norme di autoregolamentazione e che sia un punto di riferimento per eventuali controversie; impegnarsi a distribuire ai clienti il materiale relativo a campagne di informazione promosse dalle istituzioni a tutela della salute ed in modo particolare quelle sui danni derivanti dall'abuso di bevande alcoliche.Per i locali da ballo, oltre a queste prescrizioni comuni a tutte le tipologie di esercizi, sono stati previsti anche altri modelli di comportamento da adottare: partecipare alle iniziative di prevenzione in materia di sicurezza stradale organizzate dalle istituzioni e condivise dalle associazioni di categoria; aderire alle campagne in collaborazione con le istituzioni e gli altri enti finalizzate a promuovere la guida sicura; garantire il massimo controllo all'interno del locale per prevenire l'assunzione di sostanze stupefacenti segnalando alle Forze dell'Ordine ogni irregolarità; favorire le campagne di informazione e prevenzione in tema di tossicodipendenza; non ammettere nel locale persone che vi hanno già creato situazioni di disturbo alla tranquillità e alla sicurezza; non ammettere nel locale persone che presentino segni d'ebbrezza o uno stato di alterazione psicofisica; non ammettere nel locale persone il cui comportamento lasci prevedere o presagire ragionevolmente un rischio di disturbo all'interno dello stesso; non ammettere nel locale persone che indossino abbigliamento o segni distintivi che incitano o evochino l'odio razziale o esaltazione della violenza. (uc)