Bosi (FI): «Intitolare una strada a Oriana Fallaci»
Questo il testo dell'intervento del consigliere di Forza Italia Enrico Bosi:«Ad un anno dalla morte Regione e Provincia hanno organizzato una serie di iniziative celebrative della grande giornalista e scrittrice fiorentina Oriana Fallaci. Ad analogo impegno è doverosamente chiamato anche il Comune di Firenze.Come si ricorderà, nel settembre del 2006, il Consiglio Comunale aveva, pur tra mille polemiche e respingendo una proposta a firma di tutti i consiglieri della Casa delle Libertà con la quale si richiedeva esplicitamente l'intitolazione di un luogo di Firenze alla scrittrice, approvato una mozione della maggioranza con la quale si impegnavano il Sindaco e la Giunta ad organizzare, entro il 31 dicembre 2006, un convegno celebrativo e a realizzare una concreta iniziativa, concordata con i familiari, da scegliersi fra alcune ipotesi formulate nell'atto: tra queste compariva anche l'intitolazione di una strada e di una piazza.Ricordo anche che nel dibattito che precedette e seguì quella seduta consiliare alcuni consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, chiesero espressamente l'impegno dell'Amministrazione comunale all'intitolazione ad Oriana Fallaci di un toponimo cittadino.La proposta, rilanciata dal quotidiano La Nazione, di attribuire il nome della grande fiorentina al tratto di strada sotto la Torre dei Mannelli, dove era ubicato il quartier generale del gruppo partigiano Giustizia e Libertà, tra i cui esponenti figurava il padre Edoardo e per il quale prestava la sua opera, ad appena dieci anni, con il nome di battaglia di Emilia, la futura scrittrice, ci trova pienamente d'accordo.Nel rivendicarne ancora una volta con orgoglio, la paternità, vogliamo tuttavia sottolineare come, ad oggi, l'atto di impegno consiliare approvato nel 2006 non sia stato attuato né nei contenuti, né nei tempi, quasi che l'ostilità, anche becera, da più parti manifestata a Firenze contro la Fallaci trovasse ancora stupidamente spazio ed occasioni per riproporsi.La città di Firenze, diversamente da quanto deciso e giustamente realizzato in altre occasioni, non può più rinviare l'adempimento del suo obbligo morale e civile nei confronti di Oriana Fallaci, cui, vogliamo ricordare, è stato fatto in vita l'affronto di negare l'assegnazione del Fiorino d'Oro.Mi auguro perciò che senza indugi si proceda a riunire la Commissione Toponomastica per l'assegnazione al nome della Fallaci di quel tratto di strada così caro alla scrittrice tanto da farle esprimere il desiderio di terminare i propri giorni nella sua Firenze, proprio in quella Torre dei Mannelli, sopra il Ponte Vecchio, già "risparmiata" dal Corridoio del Vasari, dove era stata da bambina e da cui poteva rimirare per l'ultima volta lo scorrere secolare dell'Arno».(fn)