Falciani (SDI): «Sei azioni per liberare Firenze dal degrado e combattere l'illegalità»

Questo il testo dell'intervento del capogruppo dello SDI Alessandro Falciani:«Anche se con un ritardo di quasi vent'anni, il vaso di Pandora sul degrado e sulle illegalità a Firenze è stato aperto con l'ordinanza dei lavavetri.Occorre proseguire con determinazione sulla strada della legalità e della sicurezza, nella consapevolezza che è giunto al capolinea il modello di un assistenzialismo buonista fine a se stesso, dispendioso per la comunità, senza alcuna prospettiva di corretta integrazione.E' pertanto necessario eliminare ogni tipo di commercio abusivo, illecito e degradante, costruendo al contempo alternative di lavoro utili e socialmente utili per la comunità fiorentina, e che al contempo favoriscano una corretta integrazione dei migranti regolarizzati.A tal fine, e nella previsione del dibattito che si svolgerà su questi temi nel consiglio comunale di lunedì prossimo, il nostro gruppo avanza le seguenti proposte:1) censimento dei venditori abusivi a vario titolo, che consenta di avere una dimensione aggiornata del fenomeno;2) regolarizzare una parte dei venditori abusivi, inserendoli nei mercati degli ambulanti e organizzare inoltre corsi di formazione lavoro, in collaborazione con le categorie economiche e sociali della città, per offrire loro lavori alternativi e utili per la comunità fiorentina;3) eliminazione della prostituzione dalle strade prevedendo l'esercizio della attività in luoghi controllati al chiuso, ponendo così le premesse per eliminare racket, sfruttamento minorile, basse condizioni sanitarie, evasione fiscale;4) istituzione dei vigili di quartiere, con funzione di prevenzione, di controllo sociale e del territorio, in stretta collaborazione con le forze dell'ordine;5) alleggerire l'alta concentrazione della comunità rom nel nostro territorio, favorendo una sua redistribuzione in altre città della Toscana;6) in collaborazione con la Silfi, qualificare ed implementare l'illuminazione pubblica soprattutto nelle periferie».(fn)