Scritte sui muri, Bosi (FI): «Serve una legge ma intanto l'assessore Cioni prenda esempio dal Comune di Corsico»
Questo il testo di Enrico Bosi, consigliere di Forza Italia:«L'assessore Cioni, sotto un certo punto di vista, ha ragione quando dice che contro i graffitari le armi della legalità sono spuntate.Ci vuole, come del resto per lavavetri e accattoni, una legge severa e senza smagliature.I graffiti rappresentano un oltraggio alla città e sostenere che i writers sono degli artisti, salvo rari casi, è pura follia. L'arte è un'altra cosa.Ma finalmente qualcosa si muove e c'è un canovaccio sul quale discutere al futuro vertice dei sindaci delle grandi città convocato a Firenze, in settembre, dal presidente dell'Anci Domenici: la proposta di legge contro i writers dell'onorevole Riccardo De Corato, vicesindaco di Milano, che rappresenta un utile strumento di discussione e che, senza faziosità, può essere approvata in breve tempo da un ampio schieramento bipartisan.Ricordo che la proposta di legge prevede per i writers la reclusione da 3 mesi a 1 anno (se sito di interesse storico o artistico), il pagamento di una multa da 200 fino a 2000 euro e l'obbligo di ripulitura dei luoghi imbrattati.Cosa serve l'impegno delle forze dell'ordine se dopo il misfatto i vandali vengono subito rimessi in libertà da una magistratura spesso più permissiva delle leggi in vigore?Nel frattempo consiglio all'assessore Cioni un prodotto che viene dagli Stati Uniti e che può essere utilizzato, contro le porcherie dei writers, anche a Firenze. Si tratta di una sostanza non tossica, che non prevede l'utilizzo di agenti chimici o sabbiature, ma pulisce la superficie e, al contempo, consente, nel caso di successivi interventi, di ripulire le scritte semplicemente con una spugna imbevuta di acqua.Così il Comune di Corsico, in provincia di Milano, combatte la sua battaglia contro i graffiti. Perché l'assessore Cioni non interessa il consorzio Quadrifoglio?».(fn)