Pieri (FI): «Clandestini accampati nell'edificio abbandonato a Ponte a Ema»
In via Chiantigiana, a Ponte a Ema, c'è un edificio abbandonato da decenni che ormai è diventato un accampamento di clandestini. E' quanto denuncia, in una interrogazione, il consigliere di Forza Italia Massimo Pieri.«L'immobile si legge nell'interrogazione è solo parzialmente edificato perché ha un solo piano residuo, pertanto sicuramente privo di servizi e di impianti a norma. Questo vuole dire che non sono assolutamente garantite condizioni di decoro nonché di sicurezza dal punto di vista igienico-sanitario e ambientale».L'esponente del centrodestra vuole sapere dall'amministrazione «se l'immobile di cui sopra fa parte del patrimonio comunale e, in caso contrario, a chi è riconducibile la proprietà»; «chi ha disposto la recinzione dell'edificio e se è funzionale ad impedire l'accesso per motivi di sicurezza»; «se è a conoscenza della presenza di una specie di accampamento di nomadi nell'edificio»; «se intende assumere provvedimenti per garantire il decoro della zona sicuramente compromesso dalla presenza degli occupanti in assenza del rispetto degli standard minimi di natura igienico sanitaria»; «a chi sono attribuibili eventuali responsabilità derivanti da danni, anche gravi, che possono derivare da incidenti dovuti alle condizioni di assoluta precarietà in cui versa l'immobile». (fn)Questo il testo dell'interrogazione:INTERROGAZIONEOggetto: interroga il Sindaco in merito ad un edificio ubicato in via chiantigiana occupato da nomadiIl sottoscritto Consigliere Comunale,considerato che in via Chiantigiana, in località Ponte a Ema, al confine fra Firenze e Bagno a Ripoli, è ubicato un edificio fatiscente, recintato con un telo di plastica arancione dal quale è possibile scorgere una specie di accampamento di nomadi in mezzo a rifiuti, incuria, panni stesi e quant'altro;visto che il suddetto immobile versa in condizione di abbandono da oltre 20 anni ed è solo parzialmente edificato poiché consta di un solo piano residuo, pertanto sicuramente privo di servizi e di impianti a norma;ritenuto che debbano essere garantite condizioni di decoro nonché di sicurezza dal punto di vista igienico sanitario e ambientaleINTERROGA IL SINDACO PER SAPERESe l'immobile di cui sopra fa parte del patrimonio comunale e, in caso contrario, a chi è riconducibile la proprietà;chi ha disposto la recinzione dell'edificio e se è funzionale ad impedire l'accesso per motivi di sicurezza;se è a conoscenza della presenza di una specie di accampamento di nomadi nell'edificio;se intende assumere provvedimenti per garantire il decoro della zona sicuramente compromesso dalla presenza degli occupanti in assenza del rispetto degli standard minimi di natura igienico sanitaria;a chi sono attribuibili eventuali responsabilità derivanti da danni, anche gravi, che possono derivare da incidenti dovuti alle condizioni di assoluta precarietà in cui versa l'immobile.Massimo PieriFirenze, 30 agosto 2007