Stop ai lavavetri, Falciani (SDI): «Sicurezza dovere delle istituzioni. Incentivare lo strumento lavoro. Garanzie ai cittadini non con "spot" ad immagine»

Questo il testo dell'intervento del capogruppo dello SDI Alessandro Falciani:«Con il recente provvedimento contro i lavavetri,la campagna elettorale locale è aperta e si inizia a sparare col cannone alle mosche, pur di sollecitare ogni attenzione dell'elettorato e catturarne il consenso.Come un tempo si arrestava il ladro di mele, ora si spara col cannone ai lavavetri.Da tempo sosteniamo che il problema della sicurezza è un dovere delle istituzioni e non ha pertanto colore politico. Ma a Firenze, quasi addormentati da un oblio permissivista, negli ultimi anni abbiamo purtroppo assistito ad un evolversi di fenomeni gravi: lo spaccio e il consumo della droga, l'accattonaggio, il commercio abusivo, il borseggio e i furti, le aggressioni fisiche, l'occupazione indiscriminata delle piazze: il risultato di una politica di accoglienza "buonista", supportata anche da elargizioni di danaro pubblico.L'amministrazione,evidentemente in difficoltà sulla gestione della sicurezza, fa tintinnare le manette come alternativa forte, trascurando soluzioni operative diverse ai problemi che l'integrazione etnica crea. Metodi ed idee ci sono per intercettare il fenomeno e provare a gestirlo. Basti ad esempio pensare ad incentivare lo strumento lavoro, socialmente utile o temporaneo. E' evidentemente controproducente predicare una politica dell'accoglienza e non essere poi in grado di gestirla.L'obiettivo è la sicurezza , che non può che passare attraverso il rispetto delle regole, e pertanto con un'integrazione ad essa compatibili. Se vi fosse un comportamento veramente integrato e razionale della amministrazione pubblica, la fermezza non sarebbe più "spot" e darebbe vere garanzie ai cittadini.La strada degli speroni e delle manette, in assenza della concretizzazione di un piano operativo di integrazione, lascia il tempo che trova e dura lo spazio di un campagna elettorale. La prassi di una sinistra che vuol essere "nuova" deve saper prescindere dal richiamo qualunquista che più volte si è manifestato in momenti difficili per il nostro vivere comune».(fn)