Donzelli (AN): «Altro che Paese dei miracoli, la Cina è un gigante sleale e selvaggio. Fermiamo le Olimpiadi»
«Il problema delle merci che arrivano dalla Cina non riguarda solo la sicurezza dei consumatori ma anche le condizione disumane a cui sono costretti i lavoratori in quel paese». Lo ha detto il consigliere comunale di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli che è anche presidente nazionale di Azione Universitaria.Secondo Donzelli «il mondo occidentale avrebbe gli strumenti per costringere il regime cinese ad adeguarsi agli standard internazionali: basterebbe rimettere in discussione la destinazione delle Olimpiadi nel 2008».«Saremmo cretini ha aggiunto - a non chiederci come mai i prodotti che provengono dalla Cina costano la metà. Il prezzo vantaggioso è la conseguenza dell'assenza di qualsiasi regola, nel controllo della qualità come nelle condizioni dei lavoratori. Molti prodotti vengono realizzati nei Laogai, veri e propri campi di concentramento e lavoro forzato dove vengono rinchiusi i dissidenti, costretti a lavorare gratis per il regime anche 20 ore al giorno. In molte realtà si sfruttano bambini e donne per lavorare senza sosta, in cambio solo di un piatto al giorno, senza alcuno stipendio o tutela in caso di malattia, come più volte denunciato da Amnesty International».«E' sbagliato continuare a preparare le Olimpiadi in queste condizioni ha concluso il presidente di Azione Universitaria - facciamo una pausa di riflessione, almeno finchè non sarà fatta chiarezza sulle condizioni di lavoro e produzione dei beni». (fn)