Razzanelli (Udc): "Parte la raccolta di firme in tutti i comuni toscani per il referendum abrogativo della legge elettorale regionale che ha abolito il voto di preferenza"

"Via alla raccolta delle firme per il referendum abrogativo della legge elettorale regionale che, votata nel 2005, ha abolito il voto di preferenza espropriando, di fatto, i cittadini del diritto di scelta. Ma da oggi i toscani potranno andare a firmare in tutti i Comuni e le circoscrizioni della regione. Occorrono 40mila firme, che andranno consegnate entro il 23 gennaio 2008 - ha annunciato stamani Mario Razzanelli, capogruppo Udc al Comune di Firenze e uno dei promotori dell'iniziativa referendaria. "L'unico partito che ha votato contro questa legge antidemocratica è stato proprio l'Udc - ha ricordato Razzanelli, presente con Paolo Cintolesi del Comitato Oltre di Comeana, Adalberto Scarlino del Gruppo dei 101, Federico Gorbi, presidente toscano di Mcl, e Giampaolo Pagliai, capogruppo Udc al Comune di Pistoia."In questa settimana, sono ben 3208 i moduli distribuiti ai sindaci dei 287 comuni toscani. - Un atto importante della democrazia partecipativa - dice Razzanelli, che aggiunge: E' interesse di tutti che agli elettori sia restituito il potere di scegliere i propri rappresentanti nel consiglio regionale. Per questo il desiderio da parte dei cittadini di riappropriarsi di un loro diritto è trasversale". "Non dobbiamo dimenticare – continua Razzanelli, - che l'attuale legge elettorale ha spianato la strada ad un consiglio regionale scelto dalle segreterie dei partiti sulla base dei giochi e degli equilibri interni. Si tratta di un esproprio di un sacrosanto diritto dei cittadini. Che, a questo punto, recandosi a firmare possono ribaltare questo stato di cose, che ha tramutato la nostra democrazia in un''oligarchia delle segreterie'". Infine, nota Razzanelli, "un risultato positivo di questo referendum non potrà non avere riflessi anche a livello nazionale"."I ‘signori' del consiglio regionale toscano – aggiunge Cintolesi, - stanno dormendo sonni tranquilli a proposito dei regolamenti attuativi del referendum consultivo che dovevano essere emanati entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge, ma che invece stiamo ancora aspettando"."Il ‘governatore' Martini – rimarca il liberale Scarlino, intervenuto a nome del Gruppo dei 101, - ci ha tolto il diritto al voto di preferenza, mentre vuole imporci un'ulteriore tassa camuffata, con spudorata ipocrisia, da opera di bene. Per questo i liberali e i laici del Gruppo dei 101 continuano a combattere il malgoverno di questa Giunta"."Il divario tra cittadini e politica sta crescendo a dismisura – interviene Gorbi -. Gli elettori sempre meno tollerano le spese folli della politica, anche perché il ‘prodotto' che ci viene restituito non è certo di qualità. Per questo c'è disaffezione alla politica. E la cancellazione del voto di preferenza va in questa direzione. Insomma, le preferenze servivano a mantenere un contatto tra eletti e elettori. Invece ora siamo di fronte a un'oligarchia che si autoalimenta".(pc)