Accademia della Crusca, la commissione cultura scrive una lettera ai parlamentari fiorentini

Questo il testo della lettera della commissione culturaGentilissimi Onorevoli Senatori e Deputati,in qualità di presidente della Commissione Cultura del Comune di Firenze, e a nome di tutti i componenti della stessa, Vi scrivo in relazione alla difficile e precaria condizione in cui verte l'Accademia della Crusca, uno tra i più antichi ed autorevoli Istituti culturali nazionali, la cui fama ed autorevolezza è nota ed apprezzata in tutto il mondo.Come rappresentanti degli elettori dell'area fiorentina presso il Parlamento della Repubblica Italiana, saprete bene che la nostra Regione, la Provincia ed in particolar modo ilComune di Firenze hanno l'onore di ospitare la sede di questo prestigioso Istituto di lingua italiana, nella storica cornice della Villa di Castello, afferente al Demanio dello Stato.Le cifre riconosciute dagli Enti della Pubblica Amministrazione e Ministeriali per le attività e la sopravvivenza dell'Accademia sono scoraggianti, proprio perché largamente insufficienti: a fronte di un bilancio di poco inferiore a 1 milione di euro, i contributi percepiti riescono a coprire voci di spesa solo per un totale di circa 550 mila euro. La maggior parte delle risorse accordate alla Crusca sono comunque finalizzate a progetti specifici, che l'Accademia rendiconta ai suoi stessi finanziatori con puntualità, escludendo quindi la normale gestione "ordinaria". La situazione è aggravata dall'incertezza dei tempi e delle modalità di deliberazione ed erogazione degli stessi contributi.Nonostante ciò, è da apprezzare la capacità del presidente e del vice-presidente della Crusca, rispettivamente il Prof. Francesco Sabatini e la Prof.ssa Nicoletta Maraschio, di aver chiuso il bilancio in una sostanziale condizione di pareggio, riducendo al minimo le spese di sostentamento dell'Istituto, come conseguenza diretta dei progressivi tagli ai finanziamenti pubblici, prima fra tutte quella relativa agli emolumenti degli stessi Accademici, ormai cancellati da anni.Nel corso di un recente incontro della Commissione presso l'Accademia, è emerso insomma lo stridente contrasto tra l'eroica affezione degli Accademici nei confronti della secolare eredità culturale dell'Istituto con la disattenzione alla sua sopravvivenza dimostrata dallo scarso riconoscimento di fondi economici.Va peraltro sottolineato che la Crusca consta 5 unità dipendenti, facendo forza, per quanto concerne le sue attività di studio, ricerca e conservazione su una serie di giovani a tempo determinato. Inoltre la sua nuova connotazione come Ente Pubblico, obbliga l'Accademia alla nomina di un Direttore amministrativo, che si aggiunge alla voci di spesa ordinarie. Chiude ilquadro economico un debito di oltre 3 milioni di euro di affitto da parte dell'Accademia nei confronti del suo locatario.Ritengo inutile sottolineare il prestigio e l'apprezzamento di cui l'Accademia gode nel mondo: mi permetto al riguardo di farVi riflettere sulle possibili polemiche ed il discredito verso le nostre Istituzioni che potrebbero sorgere anche all'estero, qualora tale condizione di precarietà dovesse perdurare, magari costringendo lo stesso Istituto a ridurre ulteriormente le proprie attività o a chiudere veri e propri settori di lavoro.Vi rivolgiamo quindi un accorato appello affinché il Vostro concreto ed autorevole interessamento a questa delicata e difficile situazione, possa indurre Parlamento e Governo ad intervenire tempestivamente a sostegno delle attività di questo prestigioso Istituto, custode del prezioso patrimonio della nostra lingua italiana e tratto identitario della storia della nostra città.Dario Nardella(lb)