Italia Wave e dibattito politico, il sindaco Domenici: "La protesta strumentale e immotivata non serve alla città"
"Non si può cavalcare tutto indistintamente, anche la protesta più immotivata, minoritaria, strumentale, solo per un po' di spazio sui giornali. Se il dibattito politico e il dibattito pubblico diventano questo, anche questo è degrado". Eccolo, uno dei passi più significativi dell'intervento in consiglio comunale del sindaco Leonardo Domenici che ha tracciato un bilancio dell'evento Italia Wave dal quale ha preso spunto per alcune riflessioni sul modo in cui si svolge il dibattito politico nella nostra città, con un invito: "a considerare bene i toni che si usano, laddove è necessario ad abbassarli, e a rendere quindi il dibattito critico più efficace"."Non si può avere un dibattito pubblico ha aggiunto il sindaco Domenici dove troppo spesso le opinioni sono rigorosamente distinte e scisse dai fatti. Dove prevale il punto di vista pregiudiziale, preconcetto, ideologico e un'idea lobbistica della vita politica e istituzionale. E d'altra parte gli stessi mezzi di informazione non possono evidentemente risolversi in mero strumento di pressione e condizionamento del dibattito politico stesso. E' un invito che rivolgo a destra, ma anche in parte a sinistra. In questa città c'è un confronto dialettico aperto fra innovazione e conservazione, che non necessariamente coincide e si identifica con i due schieramenti di centrosinistra e di centrodestra, ma li attraversa, talvolta scomponendoli. Ci sono minoranze rumorose e c'è una maggioranza silenziosa che sul tema dell'innovazione potrebbe e dovrebbe esprimersi di più, anche criticamente e costruttivamente. Quando dico maggioranza non mi riferisco a quella del consiglio comunale che io non posso che ringraziare per l'apporto e per il contributo che dà, intelligente e sanamente critico, all'azione del governo cittadino. Mi riferisco più in generale a un'opinione pubblica diffusa che sta, che vive e che opera in questa città e che è anche in parte classe dirigente. C'è un confronto fra chi chiacchiera e chi fa. Fra l'apparire e l'essere. C'è alle volte una tendenza a parlare in modo puramente distruttivo, astratto, senza indicare alternative. Ci si limita solo a rimettere tutto in discussione e proporre ogni volta di ripartire daccapo".Quanto a Italia Wave il sindaco Domenici non ha usato mezzi termini: "Senza ombra di dubbio si può tranquillamente affermare che questa scelta è stata un successo, dal punto di vista dello svolgimento, della partecipazione, dell'organizzazione complessiva e del riscontro mediatico dell'evento. I dati resi noti nella conferenza stampa di ieri del Questore Francesco Tagliente sono eloquenti. Per questo voglio ringraziare molto sentitamente lui stesso, le forze dell'ordine, le associazioni che si sono prodigate per assicurare la presenza e il regolare svolgimento del festival, il Comune di Sesto Fiorentino col suo sindaco Gianni Gianassi che ha dato ancora una volta prova della sua efficienza e capacità organizzativa, il Comune di Campi Bisenzio e tutte le nostre strutture a cominciare dalla Protezione civile e dalla Polizia municipale. C'è stata una mobilitazione intensa, significativa e i risultati si sono visti. Ritengo che in generale lo svolgimento di un appuntamento come Italia Wave, abbia contribuito a portare una ventata giovanile sulla nostra città e sul nostro territorio, di cui c'è effettivamente bisogno. E credo si debba sottolineare il fatto che si tratta del primo evento gestito dal punto di vista organizzativo e amministrativo in una dimensione di città metropolitana, con una forte collaborazione fra Comuni, ma non solo".Il sindaco Domenici però ha inteso rimarcare come questo appuntamento fosse stato accolto con scetticismo e diffidenza: "E' del tutto evidente che ognuno può dire ciò che vuole, ma è anche giusto che si faccia un bilancio e si pesi' ciò che si è detto e scritto. Quindi credo sia giusto riflettere sul modo in cui spesso questi appuntamenti vengono affrontati nel dibattito pubblico, anche nel nostro consiglio comunale, prima che si svolgano. Ci sono stati gli apocalittici' e i corporativi'. Abbiamo avuto toni apocalittici in alcune affermazioni che poi hanno trovato la loro totale inconsistenza e insussistenza. Credo quindi sarebbe buona norma che chi ha usato questi toni alla fine dicesse Ci eravamo sbagliati, le cose sono andate diversamente, anche grazie alla forte collaborazione fra varie istituzioni'. E poi i corporativi'. Alcuni settori e ambienti che molto spesso vedono qualsiasi elemento di novità non come un fatto di arricchimento e di stimolo, ma come un'insidia, un problema, un rischio. Rileggendo alcune dichiarazioni, anche pronunciate in questo consiglio, si rimane colpiti. Il mio non è un intervento di censura, ma credo sia giusto in questo momento e prendendo spunto anche dalla vicenda di Italia Wave, fare un richiamo sentito, forte, accorato al senso di responsabilità, all'autolimitazione e all'autocontrollo soprattutto di chi sta nelle istituzioni, legittimato da un voto democratico e popolare. Se non si fa questo, anche in una città civile e democratica come la nostra, si corre il rischio, anche senza volerlo, di alimentare un clima artificiale di tensione. Io credo ci debba essere un limite da non valicare, pena la decadenza del dibattito pubblico e del dibattito politico".Nella sua comunicazione il sindaco Domenici ha citato uno studio dei giovani di Confindustria sui valori per la Firenze di domani: "Mi ha molto colpito il passaggio dove si legge Molte energie in questa città si consumano nell'impedire che qualcosa si faccia, nello sforzo di interdizione piuttosto che nel fare. Tendenza alla lamentela e all'autocommiserazione, diffidenza nei confronti della modernità, autorefenzialità, tentazione della rendita, scarsa innovazione'. Non si poteva dire meglio per certi versi ha detto ancora il sindaco . C'è però anche una città che cresce, che vuole un futuro diverso: è la città giovane e dei giovani. Ed è a questi giovani che si debbano dare delle risposte. Non solo da un punto di vista amministrativo, ma offrendo loro spazi nuovi di vita comune associata affinchè esperienze positive possano dare un contributo all'innovazione della vita di Firenze. Tutti siamo chiamati a difendere e sostenere la nostra città. La sua immagine e il suo ruolo. Quando la politica perde di vista il fatto che comunque ciascuno di noi si batte per rappresentare non un interesse corporativo, personale e di gruppo, ma un interesse generale che si cerca far prevalere. Quando si perde di vista questo aspetto, il rischio è quello della decadenza, di una crisi della politica e delle istituzioni che già oggi è grave e rischia di estendersi a tutti i livelli. Ed ecco perché io spero che questa sia un'occasione per fare una riflessione tutti quanti, dentro e fuori questo consiglio comunale, sul modo in cui è più giusto, nell'interesse generale della città, condurre e gestire questo dibattito pubblico, affinché possa comunque dare risultati positivi per Firenze e per i fiorentini".Il sindaco ha anche informato sull'incontro avuto in mattinata con l'organizzatore di Italia Wave Mauro Valenti: "Un incontro molto positivo, in cui si è riconfermato il rapporto di collaborazione e di un progetto futuro. Abbiamo stabilito che nel mese di settembre ci rivedremo anche con le altre istituzioni locali, per verificare la possibilità di una prospettiva progettuale. Credo che sarebbe utile e positivo dar vita a una fondazione che vedesse la partecipazione di altri soggetti istituzionali, ma non solo, volta a sviluppare un'attività lungo tutto l'arco dell'anno sul tema delle musiche attuali e giovanili. Nella nostra città sarebbe importante affiancare a un'istituzione di musica colta, classica, lirico-sinfonica, di dimensione internazionale come il Maggio Musicale Fiorentino, una realtà che promuova attività formative, rivolte alla musica contemporanea e un evento come quello appena concluso".(fd)