Piano Strutturale, Malavolti (Sd): "Da settembre si apra un percorso di informazione e partecipazione in città per ampliare la possibilità da parte dei cittadini di formulare osservazioni".

Questo l'intervento del consigliere di Sinistra Democratica Gregorio Malavolti"Stiamo per votare la riadozione del Piano Strutturale. Questa premessa non è banale e ci serve per orientarci rispetto alle richieste di partecipazione che vengono proposte da più parti. E' infatti importante sottolineare che un percorso ampio di partecipazione è stato portato avanti dopo la prima adozione del Piano Strutturale avvenuta oramai qualche anno fa. Eppure questa premessa non può nascondere le difficoltà che ci sono state nel rapporto tra consiglio comunale e giunta e fra quest'ultima e consigli di quartieri. Serve su questo una discontinuità rispetto a quanto è avvenuto, in termini di tempi più lunghi e procedure più articolate e sequenziali per esaminare tutti gli atti.Vorrei fare un plauso pubblico al presidente della commissione urbanistica ed ai Commissari che hanno fatto nei ristrettissimi tempi concessi un grande lavoro di approfondimento così come ai consigli di quartiere che hanno avanzato osservazioni molto pertinenti. Alcune di queste si sono trasformate in emendamenti al Piano, altre in punti dell'ordine del giorno presentato dalla commissione.Anche per effetto del lavoro della commissione, dei consigli di quartiere, delle forze politiche, il Piano si è accresciuto di altri contributi, si è in buona misura "modificato" anche nelle ultime ore, sia per quanto riguarda la parte statutaria, che per quella strategica delle norme di attuazione e anche rispetto al dimensionamento numerico del Piano stesso.Il risultato è che, ad esempio, i consigli di Quartiere hanno espresso il parere su un piano che era non poco diverso da quello attuale.Dobbiamo darci tempi diversi nella fase di approvazione. Per questo è importante, come indicato dall'ordine del giorno che abbiamo promosso e fatto approvare la settimana scorsa, che il materiale che mira a modificare il Piano, come le osservazioni dei cittadini, siano messi a disposizione dei consigli, comunali e di quartiere, via via che queste arriveranno. E che, come richiede l'ordine del giorno, a partire da settembre si apra un grande percorso di informazione e partecipazione in città finalizzato ad ampliare la possibilità da parte dei cittadini di formulare osservazioni al Piano.E' positivo il fatto che sia stata accolta la nostra richiesta di fare scattare i 60 giorni previsti per le osservazioni (che in un ordine del giorno chiediamo vengano ampliati a 90) dall'inizio di settembre.Molti sono i punti interessanti che il Piano contiene ed anche quelli che sono stati aggiunti al Piano stesso attraverso gli emendamenti proposti dalla giunta, della maggioranza e dalla commissione.Ho sentito dire poco fa in questa sala che, citando letteralmente, "il degrado è dovuto alla presenza di immigrati". Non sono d'accordo. Condivido l'idea, presente nel Piano, degli insediamenti integrati, ma anche e soprattutto della necessità di realizzare luoghi di identificazione delle diverse culture. Servono investimentii: vorrei ricordare che le grandi città multiculturali europee non lo sono diventate a caso, ma attraverso grandi investimenti pubblici che hanno permesso alle comunità di valorizzare le propria presenza.Così è stimolante l'idea di lavorare per favorire la localizzazione a Firenze, anche tramite la realizzazione di una sede permanente, delle organizzazioni non governative.Ed è indispensabile ampliare l'offerta di edilizia sociale per quei tanti che rischiano ogni giorno di essere espulsi dal nostro territorio, assieme alla qualità e capillarità dei servizi offerti e della difesa del territorio che è un elemento sempre più qualificante.Ma tra la fase di adozione e di approvazione del Piano dovremo lavorare per renderlo ancora più "leggibile": rendere visibili le caratteristiche qualificanti che in un atto così vasto rischiano di "perdersi". E' bene sottolineare che il Piano che non può per sua natura avere effetti "cogenti", effettivi sul territorio, è quindi fondamentale che si approvi presto il RUC, il Regolamento Urbanistico Comunale e, nel caso in cui non si riesca a farlo procedere con i tempi che sarebbero necessari, che si approvi una variante unitaria e coerente di riallineamento, evitando di procedere a piccole variantine.Per quanto riguarda la mobilità gli obiettivi del Piano sono condivisibili, ma, come sta avvenendo in queste ore, è fondamentale che a questi obiettivi generali segua una rapida esecuzione delle opere previste, che non può tenere distinti differenti aspetti: la mobilità su ferro (e qui il ruolo di altri Comuni e della Regione è essenziale), ma anche l'ampliamento delle pedonalizzazioni, la messa in servizio di strumenti di regolamentazione dell'accesso e/o della sosta per i non residenti. Oltre a questi, la riorganizzazione del trasporto pubblico con la ridefinizione urbanistica di alcune zone della città che dovranno diventare elementi di incontro, di vita, e di vita per ospitare i punti di interscambio tra mezzo privato, linee di trasporto pubblico su gomma e su rotaia, analogamente a quanto avviene in altre grandi città.Dovremo realizzare, come sottolinea il Piano, strutture alberghiere di qualità differenziata (che significa strutture anche di qualità minore e costi più accessibili) nonché di strutture dedicate al turismo giovanile, che è un elemento di grande sofferenza per il nostro territorio (basti pensare alla recente esperienza di Italia Wave che si è dovuto fare il campeggio "in casa"), così come sviluppare finalmente un'offerta culturale sulla contemporaneità degna di una città europea.Molto positivi gli emendamenti proposti, che vanno nella direzione delle richieste che avevamo avanzato come Sinistra Democratica: un'articolazione convincente e puntuale del meccanismo dell'avviso pubblico, un passaggio articolato sul centro storico e la sua necessità di tutelarlo e di mantenerlo vivo, un più coerente riferimento alla circonvallazione nord che rinvia quest'opera alla conclusione dell'intero sistema della tramvia.Un elemento di difficoltà è costituito dagli strumenti, che con la legge nazionale servono per perseguire la strategia generale all'articolo 1, ovvero il contrasto alla rendita fondiaria urbana. La rendita contrapposta al legittimo profitto, come elemento negativo – secondo la terminologia economica - che rischia di impedire la sperimentazione, l'innovazione, la creatività, la capacità di rischiare, di affogare definitivamente questa come altre città del nostro paese e del nostro continente.Vorrei concludere con un'osservazione: spero che questo sarà l'ultimo Piano Strutturale del Comune di Firenze. Questo Piano strutturale mostra infatti la sua debolezza proprio nel suo essere – come non poteva essere altrimenti qui ed oggi - il piano strutturale della città di Firenze, oramai inscindibile da quello degli altri comuni dell'area metropolitana. Certo si parla diffusamente nei testi, del coordinamento tra i luoghi della città e dell'area metropolitana, ma la soluzione non potrà che venire dal superamento degli attuali assetti amministrativi e la creazione di un'area omogenea più vasta superando i municipalismi che sono stati da sempre, da millenni, l'elemento di freno all'evoluzione del territorio toscano e che ora rischiano di condannarlo alla marginalità. (uc)