Piano strutturale, intervento della capogruppo di Sinistra Democratica Anna Soldani

Questo l'intervento della capogruppo di Sinistra Democratica Anna Soldani nel corso del dibattito sul Piano strutturale."Il provvedimento in discussione oggi è di particolare rilevanza per il futuro di Firenze perché atto in cui si formalizza l'indirizzo politico per la gestione del territorio. Per questo abbiamo operato, per quanto possibile, per arrecare i nostri contributi collaborativi, tenuto conto di pareri dei consigli di circoscrizione e di quelli di esperti che, come gruppo di Sinistra Democratica, abbiamo ritenuto di dover consultare.Diamo atto all'assessore all'urbanistica Gianni Biagi di avere prestato ascolto alle nostre perplessità, ai nostri dubbi ed anche alle nostre critiche.Prima ancora di conoscere la 'relazione di sintesi', avevamo individuato quegli aspetti di non sufficiente completezza del Piano Strutturale che, poi, i 'valutatori' hanno sottolineato: quanto agli obiettivi, al fabbisogno delle funzioni, allo inquadramento territoriale, al rapporto tra il Piano strutturale ed il regolamento urbanistico ed ai piani attuativi ed alle procedure di interventi edilizi nel concorso pubblico-privato.Dunque, avremmo voluto una scadenza meno affrettata per la discussione in consiglio comunale, anche per riflettere sulle posizioni espresse in questa sede dagli altri gruppi consiliari : beninteso quelle posizioni degne di essere esaminate e non quelle pregiudizialmente contrarie e quindi strumentali.Ad ogni modo, stante la natura di provvedimento di indirizzi e di programmazione generale che, secondo la legislazione regionale, caratterizza il Piano strutturale, come Sinistra Democratica riteniamo di dover dare intanto il nostro voto positivo, auspicando, però, che, attraverso le 'osservazioni', gli apporti collaborativi che, dopo la pubblicazione, verranno ulteriormente dalla città ed ai quali noi daremo il nostro contributo (vedi l'ordine del giorno votato nell'ultimo consiglio con richiesta di garanzie nella fase delle osservazioni), si pervenga meglio a definire quelle parti della cartografia e della normativa che presentano elementi di criticità e necessitano di aggiustamenti, come appunto sottolineato nella 'relazione di sintesi'.In particolare, dovranno essere approfonditi alcuni temi, ad esempio quello dell'aumento della popolazione e del fabbisogno abitativo (noi riteniamo che a Firenze si ponga piuttosto il problema della qualità e non già della quantità dell'abitare, e essenzialmente l'impegno per le esigenze abitative per le fasce sociali più deboli; e ancora quello connesso del modo di intervenire per combattere le rendite speculative di posizione ed in genere immobiliari, per le quali Firenze, insieme ad altre città, gode di un triste primato; senza dimenticare il tema della riqualificazione urbana, attraverso segnatamente un disegno organico di risistemazione delle grandi funzioni direzionali, alcune di natura comprensoriale; e quello, collegato, della destinazione e dell'utilizzo dei 'grandi contenitori' in particolare del centro storico;quello della doverosa attenzione alla sostenibilità ambientale e della tutela dei nostri impareggiabili beni paesaggistici.Potremmo continuare negli esempi. Ma si potrebbe obbiettare che tutto, anche ai fini del ruolo della nostra città nell'area centrale metropolitana della Toscana, si definirà e si chiarirà nel regolamento urbanistico, il vero piano regolatore dell'attività pubblica e privata sul territorio, che deciderà i concreti assetti oltre alle modalità ed ai tempi di realizzazione.Questi due tempi inducono a qualche riconsiderazione sulle disposizioni regionali. Poiché, se gli obiettivi della pianificazione generale siano giusti, se essi si possano effettivamente conseguire, come essi sarebbero concretamente realizzati, nell'equilibrio delle funzioni e nel reale soddisfacimento dei fabbisogni, lo si registrerà soprattutto nelle previsioni del regolamento urbanistico e dei suoi piani attuativi.Tale indubbia verità ci induce non solo a riflettere sulla opportunità della dicotomia temporale introdotta dalla legge regionale, ma a sottolineare soprattutto la necessità - e questa è una nostra e sarà una nostra precisa insistenza nei confronti della giunta – che per quanto riguarda il Comune di Firenze, siano questi consigli di circoscrizione, questo consiglio comunale, ad elaborare esaminare discutere e votare il regolamento urbanistico, non solo per verificare la coerenza col Piano Strutturale, ma altresì per controllare se gli stessi obiettivi generali della pianificazione urbana siano stati quelli giusti e, come recita un ordine del giorno che verrà proposto 'in assenza del regolamento urbanistico o di un'organica ed unitaria variante al Piano regolatore, come previsto dalla mozione sugli Indirizzi al Sindaco in vista dell'approvazione del Piano strutturale non siamo disponibili, al di fuori di una variante complessiva, ad approvare singole e puntuali varianti sino al nuovo regolamento, salvo prevalenti interessi pubblici e sociali'. Abbiamo in questo senso lavorato per cercare passaggi condivisi di tutta l'Unione sul Piano strutturale, indipendentemente dalle diverse collocazioni (maggioranza e minoranza).Pertanto, atteso che alla scadenza del mandato mancano ancora quasi due anni, chiediamo alla giunta di elaborare il regolamento urbanistico. In altri termini, il gruppo di Sinistra Democratica ritiene che non sarebbe politicamente accettabile il rinvio del regolamento urbanistico al prossimo mandato amministrativo: questa maggioranza ha il dovere di presentare alla città e di farsi giudicare dalla stessa su un prodotto definito, composto sia dal Piano strutturale che necessariamente dal regolamento urbanistico, senza lasciare le cose a metà, affinché trasparente e chiara risulta quale sia stata la sua strategia e la attività di assetto del territorio, e affinché più corrette siano le relazioni con i cittadini, i proprietari delle aree, gli operatori economici e gli imprenditori.Ciò precisato, è con le esposte riserve e condizioni che noi esprimeremo il voto favorevole al Piano strutturale a cui perveniamo anche per gli elementi postivi ottenuti: prima di tutto i 60 giorni per la presentazione delle osservazioni, auspichiamo diventino 90, scattano da settembre, quindi fuori dal periodo estivo; l'ordine del giorno approvato nello scorso consiglio prende atto delle difficoltà, per i cittadini e consigli di quartiere, nella presentazione del piano riadottato e prevede l'impegno a realizzare il percorso di partecipazione con il contributo dei cittadini in maniera diffusa e sostanziale e non apparente. Nell'opera di Jaume Plensa per il Millennium Park di Chicago mille cittadini qualunque della città americana conquistano il loro 'quarto d'ora di celebrità' perché i loro volti sono trasmessi in formato gigante sullo schermo di due torri vetrate alte quindici metri progettate dall'artista catalano, mentre sorridono e guardano pensosi l'orizzonte e, ogni tredici minuti esatti, spruzzano acqua in una lunga vasca che costeggia la Michigan Avenue di Chicago. Gli americani vanno così sull'apparenza. Nella sostanza invece questa Amministrazione ha promosso lo scorso anno un processo di partecipazione che ha coinvolto cittadini, associazioni, categorie economiche e gruppi nella discussione del piano strutturale.l'attenzione alla definizione delle procedura di evidenza pubblica da parte della terza commissione; una tutela forte della vivibilità del centro storico; un passaggio positivo sulla circonvallazione nord rispetto alla priorità del completamento della rete tranviaria; un cambiamento sulla salvaguardia delle colline rispetto alla versione originaria; l'attenzione alla definizione UTOE".(mf)