Piano strutturale, l'intervento di Marco Stella (Fi)

Questo il testo dell'intervento del consigliere di Forza italia Marco Stella:"Qual è la necessità che vi ha spinto ad a prsentare il Piano Strutturale prima dell'estate? Forse l'imminente approvazione del PIT regionale? Che una volta una volta approvato avrebbe di fatto dato delle indicazioni restrittive al nostro piano strutturale?Il P.S. è regolamentato dalla Legge Regionale n° 5 /1995 e Legge Regionale n° 1/2005.Se la VAS(valutazione ambientale strategica) deve essere un certificato di garanzia, è di per sé stessa un fatto positivo ; la domanda è : chi fa questa valutazione ? Chi la certifica ?Se da quello che sembra chi la fa e la certifica sono gli stessi estensori del piano, che razza di garanzia è ?Gli organi di controllo non possono evidentemente essere al contempo controllori e controllati.Gran parte della premessa è rivolta , giustamente, a identificarsi in un modello di crescita sociale, economica e culturale che non consumi le risorse territoriali e dell'ambiente.Si fa il solito elogio di Firenze, di cosa era, di cosa ha rappresentato e rappresenta oggi nel mondo, del valore della città come immagine, sia dal punto di vista storico-artistico e culturale, e quindi si auspica il potenziamento di centri di cultura, formazione, accoglienza e dialogo (v. La Pira, anche se messo allo stesso piano del Social Forum, cosa che probabilmente lo farà rivoltare nella tomba).Si parla quindi di uno sviluppo in rapporto ad un livello nazionale ed europeo, e con grande disinvoltura si auspica un potenziamento dei collegamenti aerei e del corridoio ferroviario transeuropeo.Domanda . chi ha da sempre buttato sabbia negli ingranaggi di Peretola , (smaccatamente a favore de Galilei di Pisa, spesso per ragioni di rapporti politici e personali).Corridoio ferroviario transeuropeo ; la TAV è ferma a Firenze da quasi dieci anni, non decolla, sono stati spesi valanghe di soldi in progetti più o meno falliti e siamo al punto di partenza. Il trasporto ferroviario veloce tra sud Italia ed Europa è bloccato per colpa di Firenze da molti anni.Il piano parla tanto di questi argomenti, mai risolti in questi ultimi anni ,in cui Firenze ha avuto sempre la stessa amministrazione.Si parla, in ambito nazionale europeo, di Firenze come porta dell'Europa, potenziamento come città regione, come luogo di distretti economici urbani e rurali, ……..… tutto vero, ma cosa è stato fatto fino ad oggi in questa direzione?A)Aeroporto perennemente in crisi;B)Sviluppo ferroviario che non trova soluzione;C)Nessuna pianificazione sulla mobilità urbana, in special modo in riferimento ad una qualsiasi tangenziale di svincolo;D)Non è stata creata nessuna infrastruttura pubblica degna di questo nome negli ultimi venti anni;E)Abbiamo perso tutte le grandi attività economiche che rappresentavano Firenze in Italia e nel mondo, la Fondaria , la Sma, la Galileo, ed ultima ciliegina, anche la cassa Risparmio di Firenze. Ma potremmo dire, in pratica anche la moda , in modo strisciante, se ne è andata via.A livello regionale e metropolitano si auspicano rapporti interregionali, sinergie da attivare o da riqualificare, e l'auspicio di un'area "vasta" alla quale far riferimento nella pianificazione."Si ammette subito però che in questa prospettiva ci vorranno anni ed anni".L'ultimo livello è quello urbano, che a noi interessa particolarmente, perché interessa la nostra città.Qui si iniziano una serie di affermazioni che di fatto stigmatizzano la disaffezione dei cittadini alla propria città, la insoddisfazione della gente , dimostrata dal grande esodo verso i comuni limitrofi, insomma da un disagio complessivo di tutti i cittadini.Ma chi c'era fino ad ora ad amministrare ? Ce ne accorgiamo solo ora di questi disagi ? Non sarà che abbiamo forse perso un tempo che potrebbe essere irrecuperabile (vedi metropolitana ?)Viene fatta una osservazione a nostro avviso molto grave, che sottolinea il disagio complessivo di tutte le categorie , che , viene detto, non trovano "Oggi, a Firenze" una risposta appena soddisfacente ai loro bisogni siano i nostri viali divenuti soltanto l'unica vera arteria di scorrimento nella città.E passiamo ai fatti : i VIALI – Si ritira fuori il vecchio ritornello dei boulevards di Parigi, di quante attività vi si siano insediate, negozi, ritrovi, ristoranti, e quanto invecePerché possano diventare dei "boulevard" sarà necessario che intorno ai viali possa nascere una città assolutamente organizzata in modo diverso da quella attuale, e dove le attività urbane ed extraurbane si possano conciliare con un piano di mobilità credibile e commisurato alle esigenze del territorio . All'affermazione che solo alla scala metropolitana va affrontato e risolto il nodo delle infrastrutture, ….ci viene un brivido : se è così, visto che prima si è detto che il piano metropolitano potrà realizzarsi solo tra anni ed anni, si può capire che anche le infrastrutture dovranno attendere molto tempo per la loro realizzazione.I PARCHI : si auspica la valorizzazione degli esistenti, la creazione di altri, in una immagine bucolica se non idilliaca della città, che sembra più un luogo di fannulloni che , come invece dovrebbe essere, un posto dove , nonostante tutto, si cerca di produrre cultura e ricchezza.PATRIMONIO EDILIZIO ; si afferma che l'attuale patrimonio della città è obsoleto, e soprattutto che l'attuale taglio degli alloggi è troppo grande, e che non risponde più all'esigenza delle famiglie , in decrescita demografica. Si auspica quindi la creazione di tipologie edilizie con appartamenti piccoli.Si pone una domanda : non è che il mercato edilizio non ha saputo seguire le esigenze di una società in evoluzione, è che le regole del gioco ( le norme di piano, i regolamenti edilizi, le varie prescrizioni ecc.) hanno fino ad oggi sempre impedito la realizzazione di appartamenti piccoli, ed i frazionamenti degli appartamenti ormai troppo grandi.Sempre meglio accorgersi di un errore , ma quante occasioni abbiamo perso nel frattempo ?Ci fa sorridere questa affermazione : "l'obiettivo che ci dobbiamo porre è quello di fare la città più bella e più giusta" . Vorrei vedere !In tutte queste affermazioni, toccando alcune delle tematiche più significative della città, non c'è un cenno alla città storica : dove sono i monumenti ? la cultura ed i suoi eventi, ecc…? Firenze è nota nel mondo soprattutto per questo.MOBILITA' : l'assunto principale è questo : " alla base del programma di trasformazione urbana c'è il trasporto collettivo".A questa affermazione ne seguono altre , tipo : "aver imperniato sulla rete ferroviaria quella della tramvia consente di coprire le parti della città che sarebbero prive di servizi " …. Bravi, così, oltre alla ferrovia, anche il tram ; non si cerca di togliere la cesura della ferrovia, che da sempre ha costituito l'ostacolo principale allo sviluppo urbano , ma la si rafforza con la linea del tram, che , in realtà, in sede protetta, e con convogli di 32 metri è una vera e propria ferrovia urbana, assai distante dai tram dell'infanzia dei fiorentini meno giovani.Alla fine si afferma che tutta la città potrà diventare "centro storico".Che vuol dire ? E' comunque un errore, perché ogni parte di città ha una sua caratteristica ed una sua dignità ed un piano dovrebbe tener conto della prima, e valorizzare la seconda.Ci si perde in affermazioni su una città che non esiste e che forse sarà bene non esista mai, con affermazioni del tipo "Si auspica una città sana dove anche il ritmo delle azioni riprenda la sua naturale, cardiaca lentezza" – Vallo a dire agli artigiani, agli industriali, agli operatori turistici, ai tanti dipendenti efficienti, a cui non bastano 24 ore per esprimere il proprio lavoro…….Si spingono oltre in affermazioni del tipo : "E' necessario accelerare processi di limitazione drastica degli accessi privati alla rete urbana". Come dire che il trasporto pubblico sarà così efficiente da sostituire quello privato. Magari fosse !Come è possibile però realizzare tutto questo se, come abbiamo visto, c'è una totale assenza di un vero piano di mobilità ; si avrà come conseguenza la inabitabilità di molti quartieri residenziali e spopolerà definitivamente il centro storico, riducendolo , dal punto di vista abitativo ad una casbah multietnica.Non si vogliono servizi, né parcheggi, e questi dovranno essere realizzati in posizione più esterna possibile ala città.Il parcheggio scambiatore del lotto 0 non ci ha insegnato niente.Altro obiettivo è quello del fenomeno , che prima veniva definito come decentramento, e cioè lo spostamento di molte attività direzionali e pubbliche dal centro in posizioni strategiche della periferia, per rivitalizzarne il tessuto.Sull'affermazione di per sé non c'è niente da dire, ma si tratterebbe di vedere se i progetti già in atto, vedi il Palazzo di Giustizia, assolveranno il loro compito ; noi abbiamo molti dubbi !Questo farebbe riflettere sui tanti progetti non realizzati, e sui pochi progetti realizzati di qualità mediocre. Ma quando i progetti li devono fare solo gli "amici" , oppure, per non scontentarli, progettisti che quasi non conoscono Firenze, succede che, o non si realizza niente, o il poco che si fa si fa male.Sulla qualità urbana si afferma, tra le tante cose la profonda diversità tra centro storico e le sue periferie affermando anche che la città antica si riconosce perché dalla sua scena "non si può levare quasi niente" .Questa visione , se estesa ad interventi interni di miglioramento e ristrutturazioni tese ad eliminare parti incoerenti del costruito, ci appare terribilmente provinciale ed anche poco coraggiosa ; è vero che, come in tutte le città italiane c'è una profonda diversità tra i centri storici e le periferie, ma questo è dovuto principalmente alla cultura urbanistica dominante della Sinistra , che ha sempre privilegiato gli aspetti quantitativi ( zoning, standards, indici ecc.) a quelli qualitativi (progetti mirati) , lasciando la città come facile preda da parte del potere economico più deteriore.Un ‘ultima postilla sulla partecipazione come prassi ordinaria.A parte che col piano non c'entra un gran che la partecipazione , questa, nella ideologia di sinistra, è stato solo uno strumento per controllare ed acquistare il consenso.Considerando i passi in avanti che avete fatto è probabile, auspicabile, che capirete anche questa.Naturalmente bisogna combattere la rendita. Come concetto , la perequazione delle aree, è una idea giusta, ma in realtà, grazie all'istituto dei concorsi, si cerca solo di togliere qualsiasi possibilità economica ai piccoli proprietari, privilegiando i grossi gruppi immobiliari strutturati ed organizzati (leggasi cooperative).Se è vero che il Piano Strutturale è una strada lastricata di buone intenzioni, almeno fateci capire di che razza di pavimentazione si tratta".(lb)