Il consiglio approva risoluzione per condannare il genocidio
Approvata questo pomeriggio dal consiglio comunale una risoluzione di «condanna del genocidio» e per il «sostegno umanitario alle popolazioni del Darfur», regione che si trova nella parte ovest del Sudan. Il documento è stato proposto dalla commissione pace, presieduta da Lorenzo Marzullo.«Nel Darfur ha ricordato Marzullo c'è una grave emergenza umanitaria causata da un conflitto che dura ormai da anni, caratterizzato da ondate di violenze contro le popolazioni. Ci auguriamo che al più presto l'Onu voti la risoluzione per il dispiegamento in quella regione di una forza di pace multinazionale in collaborazione con l'Unione Africana con compiti di peace keeping».La risoluzione invita il sindaco «a farsi portavoce , presso il Governo italiano e l'Unione europea affinché si facciano prontamente interpreti della necessità di forme di intervento capaci di garantire il rispetto degli accordi di pace e imporre la reale cessazione degli scontri, delle vessazioni contro i civili e di rendere quindi possibile un'efficace e consistente operazione internazionale di carattere umanitario». (fn)Questo il testo della risoluzione:RISOLUZIONEOggetto: Condanna del genocidioe sostegno umanitarioalle popolazioni del DarfurIl Consiglio comunaleEsprime viva preoccupazione, del perdurare della situazione di grave emergenza nella regione del Darfur, devastata da una pluriennale ondata di violenze perpetrate contro le popolazioni del territorio che hanno provocato, secondo credibili stime, dai duecentomila ai quattrocentomila morti ed hanno prodotto un flusso migratorio di quasi due milioni di profughi, nell'ambito di un conflitto tra gli insorti locali e i miliziani arabi Janjaweed (autori di micidiali scorrerie e rappresaglie, che il governo sudanese è accusato di armare e di sostenere);Rilevato che gli scontri armati e il conflitto, nonostante il precario e parziale accordo di pace siglato (ma non da tutte le parti in causa) più di anno fa, proseguono, , contribuendo ad esasperare una situazione di gravissima emergenza umanitaria, caratterizzata da campi profughi sovraffollati ed da un contesto di massima insicurezza in cui, anche per le organizzazioni non governative e per gli organismi umanitari, è assai problematico intervenire per garantire le forme più urgenti di soccorso ed alleviare le sofferenze degli abitanti della regione che, in massa, cercano scampo nella fuga;Costatato che, secondo inquietanti testimonianze e accreditate fonti internazionali, violenza e pulizia etnica contro le popolazioni africane del Darfur si starebbero ormai trasferendo e starebbero debordando nel confinante Ciad, dove molti profughi cercano ospitalità, evidenziando elementi di recrudescenza e di ulteriore degenerazione e complicazione del conflitto;Sottolinea l'esigenza di rompere, con determinazione, la cortina di silenzio, di sottovalutazione e di sostanziale rimozione che circonda il dramma che in quella terra si va consumando e che, senza un adeguato coinvolgimento ed un fattivo e tempestivo intervento della comunità internazionale, rischia sempre più di assumere il profilo di una catastrofe umanitaria;Appreso che fonti diplomatiche rivelano che l'Onu dovrebbe a breve votare una risoluzione per lo spiegamento in Darfur di una forza di pace multinazionale unitamente all'Unione Africana;Auspica che tale risoluzione per l'impiego della forza di pace abbia esito favorevole affinché senza ulteriori indugi si determinino le condizioni per il suddetto dispiegamento sul territorio di tale forza avente compiti di peace-keeping;Esprime forte sostegno e solidarietà alla Corte Penale Internazionale che deve essere posta in condizione di operare per individuare e giudicare coloro che, si siano resi responsabili di atti criminosi nel quadro della "politica" di genocidio condotta, in questi anni, contro le popolazioni del Darfur;INVITA IL SINDACOA farsi portavoce, presso il Governo italiano e l'Unione Europea affinché si facciano prontamente interpreti della necessità di forme di intervento capaci di garantire il rispetto degli accordi di pace e di imporre la reale cessazione degli scontri, delle vessazioni contro i civili, e di rendere quindi possibile un'efficace e consistente operazione internazionale di carattere umanitario.Firenze, 29 giugno 2007Il PresidenteLorenzo Marzullo