Falciani (SDI): «Sbagliato assegnare a Rifondazione la presidenza delle commissione speciale sul lavoro»

Lo SDI non ha partecipato alla votazione delle delibera che prevede l'istituzione della commissione speciale sul lavoro.«Abbiamo espresso il nostro dissenso – ha spiegato il capogruppo dello SDI Alessandro Falciani – la votazione è stata decisa nonostante che, in sede di conferenza di programmazione del consiglio comunale, avessimo chiesto di rimandare ad una seduta successiva della nostra assemblea la trattazione dell'argomento. In occasioni analoghe non c'era stata difficoltà ad aggiornare temi che avevano bisogno di ulteriori approfondimenti».«Anzitutto – ha rilevato Falciani – il regolamento del consiglio comunale prevede che alle minoranze siano riconosciute le presidenze delle due commissioni di garanzia: la commissione controllo, al cui vertice c'è Gaia Checcucci, esponente di Alleanza Nazionale, e la commissione affari istituzionali, presieduta da Anna Nocentini, capogruppo di Rifondazione Comunista. L'atteggiamento di Rifondazione, in questi tre anni di amministrazione, si è caratterizzato per posizioni distanti su temi rilevanti come le infrastrutture, salvo la tramvia, e su questioni sociali qualificanti, come quello della casa».«A livello nazionale – ha proseguito – vi è proprio sui temi del lavoro, un serrato confronto che vede su posizioni diverse riformisti e sinistra massimalista che si caratterizza per le note posizioni conservatrici a scapito delle nuove generazioni. Inoltre, la nomina di un rappresentante di Rifondazione Comunista alla commissione lavoro è contestuale ad una obiettiva marginalizzazione dello SDI, sia all'interno delle giunta che nel governo allargato della città».«Pertanto – ha concluso Falciani – al di là delle generiche affermazioni di principio, la nostra preoccupazione è che l'elezione di un consigliere di Rifondazione Comunista, possa apparire come uno spostamento della maggioranza verso la sinistra massimalista. Per chiarire tutto questo avevamo richiesto tempo per approfondire. Tempo che però non ci è stato concesso». (fn)