«Il Governo intensifichi gli sforzi per ottenere la liberazione di padre Bossi»: mozione approvata all'unanimità dal consiglio comunale

Una mozione «per sollecitare il Governo ad intensificare gli sforzi per ottenere la liberazione di padre Giancarlo Bossi» è stata approvata dall'unanimità dal consiglio comunale nella seduta di questo pomeriggio.Il testo unifica due diversi documenti, uno presentato dai consiglieri di Forza Italia Gabriele Toccafondi ed Enrico Bosi, l'altro dai consiglieri del partito democratico Marco Carrai e Francesco Ricci.La mozione invita anche sindaco e giunta «ad attivarsi presso l'associazione nazionale dei Comuni italiani affinché siano intraprese iniziative di sensibilizzazione negli enti locali a sostegno degli sforzi per ottenere la liberazione di padre Bossi». (fn)Questo il testo della mozione:Firenze, 4 luglio 2007MOZIONEOggetto: per sollecitare il Governo ad accelerare le procedure per ottenere la liberazione di Padre Giancarlo Bossi.Proponenti: Gabriele Toccafondi (FI), Enrico Bosi (FI), Marco Carrai (PD), Francesco Ricci (PD)IL CONSIGLIO COMUNALERicordato che il 10 giugno u.s. nell'isola di Mindanao, nelle Filippine, è stato rapito presumibilmente da uomini del Fronte Moro Islamico il religioso Padre Giancarlo Bossi, mentre si recava in un villaggio per celebrare la SS. Messa;Visto che da quel giorno sono state diffuse dalla stampa notizie non controllate che parlavano di presunti contatti tra il governo locale e i sequestratori e addirittura di imminente rilascio, senza che tuttavia sia stata fornita la "prova di vita" del rapito;Appreso che, nonostante l'identificazione del gruppo armato responsabile del sequestro, l'appello del Santo Padre, la mobilitazione di associazioni e cittadini italiani e gli sforzi per stabilire i contatti con i rapitori, non si hanno notizie certe sulla sorte del religioso;Constatato che l'impatto mediatico nei confronti dei rapimenti di italiani all'estero di questo ultimo periodo si è dimostrato utile strumento per la liberazione degli ostaggi, a cominciare da le prime pagine dei giornali e gli innumerevoli servizi di approfondimento sulle vicende e sui loro protagonistiRicordati a tal proposito la mobilitazione straordinaria e gli sforzi profusi in occasione del rapimento di Simona Pari e Simona Torretta, le due volontarie a Baghdad; di Giuliana Sgrena, corrispondente del Manifesto nella capitale irachena; e da ultimi del fotoreporter Gabriele Torsello e Daniele Mastrogiacomo, giornalista di Repubblica inviato in Afghanistan;Letto il comunicato del 20 giugno 2007 dei missionari del PIME (Pontificio Istituto missioni estere) in merito al loro confratello Padre Bossi: "la cattura di padre Giancarlo Bossi è stata pianificata con attenzione". Con la dichiarazione dal titolo: "Noi speriamo ancora", i missionari del PIME chiedono a chiunque sappia qualcosa sulla sorte di padre Bossi di farsi avanti e aiutare le ricerche del sacerdote. "Padre Bossi – scrivono i missionari del Pime nelle Filippine – "è stato rapito lo scorso 10 giugno nella parrocchia di Payao, Prelatura di Ipil, provincia di Zamboanga Sibugay. Ad oggi, non vi sono stati contatti con i rapitori o con qualcuno che abbia potuto verificare la sua condizione. Da quello che abbiamo saputo fino ad ora, i rapitori ed i mandanti non sono stati identificati con chiarezza, anche se tutto fa pensare ad un gruppo ben organizzato, che ha potuto usare una barca potente ed è ben armato e ben equipaggiato. Chi sono i rapitori e chi i mandanti? Chi c'è dietro questo dramma? Perché non dichiarano i loro scopi? [...] Stanno minacciando qualcuno, fosse anche l'intero Paese o la comunità internazionale? Devono avere uno scopo. Qualcuno deve sapere di questo piano";Ricordato l'impegno politico, diplomatico, finanziario e logistico, profuso dal Governo Italiano nelle procedure avviate per la liberazione, poi avvenuta, di altri cittadini italiani caduti nelle mani di gruppi armati stranieri;Sottolineata l'iniziativa dell'ex Sottosegretario agli Esteri Margherita Boniver che si è offerta di recarsi nelle Filippine per favorire una positiva conclusione della vicenda e l'assenso dato dal Ministero degli Esteri che ha dato celermente disposizioni per il viaggio e per il supporto logistico dell'onorevole BoniverINVITA IL SINDACO E LA GIUNTAAd attivarsi presso il Governo Italiano perché vengano accelerate le procedure per la liberazione di Padre Giancarlo Bossi e per impegnarlo a porre in essere tutte le misure necessarie.A trasmettere il presente atto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero degli Esteri.Ad attivarsi presso l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) affinché siano intraprese iniziative di sensibilizzazione negli enti locali a sostegno degli sforzi per ottenere la liberazione di padre Giancarlo Bossi.