Sicurezza chiese e piazze, Checcucci e Cellai (AN): «Accolta la nostra proposta per una rete di vigilanza. Così come chiedeva monsignor Verdon»
Sarà la commissione per la qualità urbana, presieduta da Giovanni Varrasi, ad affrontare la questione della sicurezza di chiese e piazze fiorentine.In particolare, da settembre sono previste alcune audizioni che vedranno la partecipazione di rappresentanti della curia e delle istituzioni.«Con una mozione hanno spiegato i consiglieri di AN Gaia Checcucci e Jacopo Cellai avevamo raccolto la proposta a suo tempo avanzata da monsignor Timothy Verdon per dare vita ad una collaborazione tra lo Stato e le comunità religiose e parrocchiali e creare una seria rete di vigilanza che garantisse alle chiese un controllo mirato e continuo».«Durante il dibattito di ieri in consiglio hanno ricordato i due consiglieri di AN l'assessore Cioni ha condiviso l'analisi e le proposte avanzate nella mozione. Ora si tratta ora di iniziare un percorso in una commissione che per noi non poteva che essere quella per la qualità urbana. L'obiettivo è dare sostanza alle dichiarazioni di intenti, del resto è la cronaca ad imporci un lavoro serie ed approfondito su tale questione. Gli ultimi atti vandalici alla basilica di San Spirito riportano all'attualità quello che non avrebbe mai dovuto essere relegato a problema secondario: il controllo del territorio, i presidi fissi in alcune zone, la vigilanza permanente dei luoghi sacri all'interno e nelle piazze antistanti. La chiusura della basilica di Santo Spirito da oltre due anni è un fatto grave che una città come Firenze non si può permettere. Non possiamo che dare tutta la nostra collaborazione affinché questo problema venga risolto, augurandoci veramente che sia la volta buona».«Sono molto soddisfatto di questo passaggio in commissione ha sottolineato il presidente Varrasi perché permette di realizzare, nella collaborazione tra chiesa e Comune, quel concetto di "governance" tanto citato e così poco realizzato. La città non può essere amministrata solo dalle autorità politiche ma tocca proprio a loro aprire le porte dell'amministrazione con iniziative di collaborazione. Questo è un metodo che vale per le confessioni religiose ma anche per l'università e per gli imprenditori. La nostra città ha bisogno di potenziare la cultura dell'appartenenza, il rapporto con le sue tradizioni, il senso del vivere comune. Il meraviglioso rapporto realizzato a Firenze tra chiese, piazze e cittadini è un valore che intendiamo riscoprire, conservare e interpretare in chiave moderna». (fn)