FI: «Il Governo intensifichi gli sforzi per ottenere la liberazione di padre Bossi
Una mozione «per sollecitare il Governo ad intensificare gli sforzi per ottenere la liberazione di padre Giancarlo Bossi» è stata presenta dai consiglieri di Forza Italia.Nel documento si ricorda «l'impegno politico, diplomatico, finanziario e logistico, profuso dal Governo italiano nelle procedure avviate per la liberazione, poi avvenuta, di altri cittadini italiani caduti nelle mani di gruppi armati stranieri» e si invita sindaco e giunta anche «ad attivarsi presso l'associazione nazionale dei Comuni italiani affinché siano intraprese iniziative di sensibilizzazione nei comuni e negli enti locali». (fn)Questo il testo della mozione:MOZIONEOggetto: per sollecitare il Governo ad intensificare gli sforzi al fine di ottenere la liberazione di Padre Giancarlo Bossi.Proponente: Forza ItaliaIL CONSIGLIO COMUNALERicordato che il 10 giugno u.s. nell'isola di Mindanao nelle Filippine è stato rapito il religioso Padre Giancarlo Bossi;Ricordato che da quel giorno sono state diffuse dalla stampa notizie non controllate che parlavano di presunti contatti tra il governo locale e i sequestratori e addirittura di imminente rilascio, senza che tuttavia sia stata fornita la "prova di vita" del rapito;Appreso che, nonostante l'identificazione del gruppo armato responsabile del sequestro, l'appello del Santo Padre, la mobilitazione di associazioni e cittadini italiani e gli sforzi per stabilire i contatti con i rapitori, non si hanno notizie certe sulla sorte del religioso;Constatato che l'impatto mediatico nei confronti dei rapimenti di italiani all'estero di questo ultimo periodo si è dimostrato utile strumento. Ricordiamo la mobilitazione straordinaria profuse quando vennero rapite Simona Pari e Simona Torretta, le due volontarie a Baghdad; così come Giuliana Sgrena, la corrispondente del Manifesto nella capitale irachena; e da ultimi il fotoreporter Gabriele Torsello e Daniele Mastrogiacomo, giornalista di Repubblica inviato in Afghanistan. Prime pagine di giornali, servizi ed approfondimenti all'interno, informazione in merito al lavoro e alle opere dei rapiti, appelli per la loro liberazione da parte di associazioni, enti locali, intellettuali, politici, scrittori.Letto il comunicato del 20 giugno 2007 dei missionari del PIME (Pontificio Istituto missioni estere) in merito al loro confratello Padre Bossi: "la cattura di padre Giancarlo Bossi è stata pianificata con attenzione". Con la dichiarazione dal titolo: "Noi speriamo ancora", i missionari del PIME chiedono a chiunque sappia qualcosa sulla sorte di padre Bossi di farsi avanti e aiutare le ricerche del sacerdote. "Padre Bossi scrivono i missionari del Pime nelle Filippine - è stato rapito lo scorso 10 giugno nella parrocchia di Payao, Prelatura di Ipil, provincia di Zamboanga Sibugay. Ad oggi, non vi sono stati contatti con i rapitori o con qualcuno che abbia potuto verificare la sua condizione. Da quello che abbiamo saputo fino ad ora, i rapitori ed i mandanti non sono stati identificati con chiarezza, anche se tutto fa pensare ad un gruppo ben organizzato, che ha potuto usare una barca potente ed è ben armato e ben equipaggiato. Chi sono i rapitori e chi i mandanti? Chi c'è dietro questo dramma? Perché non dichiarano i loro scopi? [...] Stanno minacciando qualcuno, fosse anche l'intero Paese o la comunità internazionale? Devono avere uno scopo. Qualcuno deve sapere di questo piano".Ricordato l'impegno politico, diplomatico, finanziario e logistico, profuso dal Governo Italiano nelle procedure avviate per la liberazione, poi avvenuta, di altri cittadini italiani caduti nelle mani di gruppi armati stranieriINVITA IL SINDACO E LA GIUNTAAd attivarsi presso il Governo Italiano perché vengano accelerate le procedure per la liberazione di Padre Giancarlo Bossi e per impegnarlo a porre in essere tutte le misure necessarie. A trasmettere il presente atto presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero degli Esteri.Ad attivarsi presso l'associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) affinché siano intraprese iniziative di sensibilizzazione nei comuni e negli enti locali.