25/6 - Famiglia, Giocoli (FI): «Massimo rispetto per questa istituzione, culla di civiltà e solidarietà»

«Massimo rispetto per la famiglia, culla di civiltà e solidarietà». E' quanto ha dichiarato Bianca Maria Giocoli (Forza Italia) intervenendo durante il dibattito in consiglio comunale.«La sacralità della famiglia è fuor di dubbio – ha aggiunto – e l'articolo 29 della costituzione la riconosce quale "società naturale fondata sul matrimonio" e, come tale, preesistente allo Stato. Una posizione che non va confusa con i diritti individuali delle persone che pure meritano riconoscimento. Non si può pertanto assimilare alla famiglia le unioni di fatto perché queste ultime hanno prerogative e presupposti diversi e con la loro assimilazione e parificazione si stravolgerebbe sia la dignità della famiglia che quella delle stesse unioni di fatto. La tutela nel matrimonio è rivolta alla coppia, quindi allo status di moglie o di marito, invece nelle unioni di fatto si riconoscono solo i diritti individuali, nel pieno rispetto dei due soggetti conviventi.Fin dagli anni Ottanta tali diritti sono stati riconosciuti in tantissime leggi e grazie all'importante ruolo svolto sia dalla corte costituzionale sia dalla corte di cassazione».«In tutte le leggi, ormai – ha spiegato la consigliera di Forza Italia - quando si parla di coniuge si affianca anche il convivente. Ciò accade in materia di tutela dei figli nati fuori dal matrimonio, rapporto di lavoro nella impresa familiare, anagrafe e salute, ovvero trapianti e assistenza ai malati, di locazione di alloggi popolari, nel diritto penale, per la risarcibilità dei danni. Insomma, dove non arrivano le leggi comunque il codice civile può ovviare alle poche lacune ancora esistenti».«Colmare quelle che rimangono con una ulteriore estensione di garanzie e tutele – ha proseguito Bianca Maria Giocoli - non vuol dire giustificare la costruzione di un modello alternativo alla famiglia e "sacralizzare" le unioni di fatto al pari della famiglia. Non condivido questa posizioni e per questo sono contraria non solo ai Pacs, ai Dico e quindi alla mozione del collega Falciani. Un documento, quest'ultimo, che tende anzitutto a creare confusione dal punto di vista giuridico, equiparando un istituto come quello della famiglia, riconosciuto dalla costituzione che responsabilizza con il matrimonio non solo nel rapporto tra i coniugi ma anche davanti alla società, con l'unione di fatto che ha connotati solo civilistici che quindi non può essere confuso con l'essenza della famiglia».«La formalizzazione dell'unione civile invocata nella mozione Falciani – ha concluso l'esponente del centrodestra - andrebbe a discapito della certezza del diritto e porterebbe ad una confusione giuridica. Con una sorta di "codice del convivente" si andrebbe a ledere proprio il diritto della famiglia che, oltretutto, in tutti questi anni non ha mai avuto una legge quadro». (fn)