Società della Salute, al via il servizio di supporto psicologico per le vittime degli incidenti stradali e i loro familiari
Offrire supporto psicologico alle vittime degli incidenti e ai loro familiari per superare il trauma legato ad eventi drammatici come un incidente stradale. Ma anche agli operatori coinvolti, dalla Polizia Municipale agli addetti del 118, dallo staff medico ai volontari delle varie associazioni. E' questo l'obiettivo del progetto "Impatto psicologico e sociale dei traumatismi stradali", realizzato dalla Società della Salute e condiviso dall'assessorato al diritto alla salute della Regione Toscana che ha finanziato con 80mila euro il primo anno di sperimentazione. Questa mattina il progetto, che è entrato in funzione dall'inizio di giugno presso la rianimazione dell'ospedale di Careggi, è stato presentato dall'assessore alle politiche sociosanitarie e presidente della Società della Salute Graziano Cioni, da Ledo Gori in rappresentanza dell'assessore regionale Enrico Rossi e da Laura Belloni dell'Unità operativa di psicologia clinica dell'Azienda ospedaliera universitaria di Careggi e supervisore del servizio che materialmente viene svolto da tre giovani psicologi. Era presente anche Valentina Borgogni presidente dell'associazione intitolata al fratello Gabriele deceduto in un incidente stradale."Ogni volta che accade un incidente stradale, soprattutto se questo ha conseguenze gravi o irreparabili la vita della famiglia viene letteralmente sconvolta spiega l'assessore Cioni . Si tratta di un trauma di fortissimo impatto sia per la vittima che per i familiari, senza parlare poi di quando l'esito dell'incidente è la morte. Ma si tratta di un trauma anche per gli operatori che si trovano a dover gestire, per le diverse competenze, l'evento stesso, i momenti successivi, il rapporto con i familiari. Per questo, come Società della Salute, abbiamo dato vita a questo progetto sperimentale, per adesso di un anno ma se funziona sarà rinnovato, unico in Italia, che si è concretizzato grazie al finanziamento della Regione e alla collaborazione organizzativa di Careggi". Sì perché i tre giovani psicologi sono presenti al reparto rianimazione diretto dal dottor Adriano Peris e intervengono in caso di ricovero post incidente stradale. Come? Prima di tutto offrendo ai familiari del ricoverato e anche alla vittima, se possibile, un sostegno psicologico in questo difficile momento. E poi offrendo un supporto psicologico anche agli operatori, soprattutto mirato alla gestione del rapporti con i familiari. In concreto i tre psicologi hanno svolto un intensivo lavoro dovuto a numerosi ingressi dovuti a incidenti stradali, fornendo supporto a sei pazienti ricoverati e ai loro familiari.Il secondo passaggio, di cui si sta ultimando la definizione e che presto entrerà nella fase attuativa, prevede corsi di formazione alle competenze psicologiche e relazionali per gli operatori di Polizia Municipale, 118, reparto rianimazione e via dicendo per facilitare il rapporto con i familiari e le vittime. E ancora l'attivazione e protetto di assistenza psicologica nelle fasi successive al ricovero in rianimazione, quando il paziente viene trasferito in altri reparti e anche quando viene dimesso (soprattutto nel caso di vittime con lesioni permanenti e invalidandi). "Per adesso il progetto riguarda solo la rianimazione di Careggi aggiunge l'assessore Cioni ma stiamo lavorando per estendere il supporto psicologico a tutto il territorio. L'idea è quella di formare gli operatori che, quando ci sarà necessità, chiameranno il team di psicologi in modo da poter intervenire anche in casi che non si concludono con un ricovero a Careggi". Anche Gori sottolinea l'importanza del progetto, ribadendo che "interviene su uno dei nodi fondamentali della sanità, l'umanizzazione delle relazioni tra operatori, pazienti e familiari. Inoltre è una dimostrazione di come, grazie alla Società della Salute, si compie un importante passo avanti nel campo dell'integrazione tra i servizi del territorio e gli ospedali". (mf)