Convegno Anci sulla politiche abitative, Barbaro: «Coordinamento tra Governo, Regione e Comuni per attuare le iniziative in discussione a Roma»
Questo il testo dell'intervento di Antongiulio Barbaro, presidente della commissione urbanistica:«L'odierna occasione di discussione attorno al tema della casa, promossa da ANCI Toscana, è quanto mai opportuna e tempestiva.La questione abitativa è infatti, di nuovo e giustamente, ad uno dei primi posti dell'agenda politica nazionale, tanto che sulla Legge 9 del febbraio scorso si è formato, dopo un'iniziale "incidente di percorso", un consenso più ampio di quello della maggioranza che sostiene il Governo.La Legge 9 ha positivamente posto le necessarie premesse per un rilancio delle politiche pubbliche da tempo atteso, e che speriamo tutti possa in brevissimo tempo tradursi in provvedimenti legislativi e fiscali oltre che in sostanziosi stanziamenti finanziari.Oggi possiamo essere più ottimisti. La discussione al tavolo di concertazione nazionale istituito dalla Legge 9 è avvenuta in un clima costruttivo ed il 16 maggio scorso ha prodotto un primo documento che sembra largamente condiviso, con indicazioni puntuali sulle azioni possibili.Definizione normativa di "Alloggio sociale", per ottemperare alle indicazioni dell'Unione europea.Rifinanziamento dell'Edilizia sovvenzionata e dei contributi per l'accesso alla locazione.Rifinanziamento delle iniziative degli operatori privati per la realizzazione di alloggi in affitto permanente.Misure fiscali, con facilitazioni su ICI e IRE, a favore del locatario e del locatore nel caso di contratti a livello dei Patti territoriali.Uso delle aree del demanio pubblico, specie quelle militari dismesse, per la realizzazione di nuovi alloggi sociali.Inserimento dell'alloggio sociale tra le dotazioni urbanistiche "standard".Sono solo alcuni dei punti del documento finale del 16 maggio, quelli che mi paiono più significativi.Misureremo presto la volontà del Governo, che peraltro è già stata dichiarata in più occasioni dallo stesso Presidente del Consiglio, e che dovrà trovare corrispondenza nell'impiego di parte dell'extragettito 2007 e nel DPEF 2008.E tuttavia, alla questione abitativa si può dare risposta positiva solo se c'è un impegno straordinario e coordinato dei diversi livelli istituzionali.Come recentemente ribadito dalla Corte costituzionale, Stato, Regioni e Comuni hanno responsabilità e competenze distinte, ma proprio per questo o c'è uno sforzo straordinario nella stessa direzione di marcia, o anche la positiva novità segnata dalla Legge 9 rischia di non produrre effetti concreti.Se quindi nei prossimi mesi, come tutti auspichiamo, saranno disponibili strumenti e risorse per una nuova politica abitativa, le Regioni e i Comuni dovranno essere in grado di dare rapida attuazione alle indicazioni e possibilità offerte dallo Stato.Credo che oggi la nostra riflessione debba partire da qui, da come ci attrezziamo per affrontare questa fase.La Regione Toscana, con la Conferenza regionale sulla casa, ha meritoriamente già avviato una sua riflessione, che dovrebbe portare ad una revisione del proprio apparato normativo.Semplificazione delle procedure per l'approvazione degli interventi pubblici e rapido conferimento delle risorse.Revisione dei massimali per l'edilizia sovvenzionata, specie nel caso dei grandi centri urbani e delle trasformazioni di aree dismesse.Completamento della riforma che ha istituito le LODE e i nuovi soggetti gestori del patrimonio pubblico, nella direzione di una maggiore efficienza e autonomia.Revisione della normativa per l'accesso e la decadenza dei nuclei familiari agli alloggi pubblici.Il Piano di Indirizzo Territoriale quale strumento per il reperimento di aree, di nuovo impianto o di trasformazione urbanistica, senza oneri aggiuntivi per gli espropri.Sono azioni in parte annunciate, in parte già in itinere che a questo punto pare necessario portare a compimento.I Comuni, molti dei quali impegnati nell'attuazione o revisione degli strumenti di governo del territorio previsti dalla Legge 1/2005, debbono essere pronti a sperimentare le nuove norme sugli avvisi pubblici e sulle riserve di alloggi nel caso di interventi privati che la stessa Regione e ad alcune coraggiose sperimentazioni stanno proponendo.Urbanistica riformista? Forse. Soprattutto urbanistica che vuole passare dal Piano pubblico, comunque necessario, alla concreta risposta alloggiativa, pur nel rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale che tutti facciamo propri.Questa a me pare la sfida dei prossimi mesi. E su tale sfida credo che le nostre amministrazioni verranno misurate dai cittadini e dalle tante famiglie in grande difficoltà che ci chiedono un intervento serio, non puramente emergenziale, su questo diritto troppo spesso misconosciuto».(fn)