«Pari opportunità nelle società partecipate»: lo chiedono le consigliere in una proposta di delibera
«Stiamo affrontando una questione che riguarda la democrazia, la rappresentanza e la collettività ed è un messaggio che vogliamo mandare affinché fra le modalità di fare politica la valorizzazione della differenza di genere sia avvertita come un'urgenza». E' quanto hanno dichiarato le consigliere comunali Gaia Checcucci (AN), Susanna Agostini, Claudia Livi, Lucia Matteuzzi, Elisabetta Meucci, Rosa Maria Di Giorgi e Lavinia Balata (Pd), Anna Soldani (Sd), Bianca Maria Giocoli (FI), Anna Nocentini (Rifondazione), Ornella De Zordo (Unaltracittà/Unaltromondo) dopo aver annunciato, questa in Palazzo Vecchio, la presentazione in consiglio comunale di una delibera per rendere obbligatoria la presenza del 50% di donne nei consigli di amministrazione degli enti e associazioni a partecipazione pubblica«La delibera hanno sottolineato le consigliere - chiede di modificare il regolamento sugli indirizzi per la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni' ed in particolare l'articolo che parla del rispetto di una proporzione del 50% fra i due generi nella nomine e nelle designazioni. In questo caso con la modifica introdotta il "tendenziale rispetto del 50%" si trasforma in rispetto senza se e senza ma. Dopo un monitoraggio di 2 anni dal 2004, data di approvazione del regolamento, abbiamo constatato che il numero delle nominate è ben lontano dall'essere anche solo vicino al 50%».«Avevamo già denunciato il numero esiguo di donne nominate dal Comune in enti, fondazioni, istituzioni e società, su circa 202 posti che spettano all'amministrazione hanno evidenziato le consigliere soltanto il 16% è rappresentato da donne. Se poi guardiamo alle società la percentuale cade rovinosamente ad un risicato 10%. Adesso dalle parole passiamo ai fatti, portando all'attenzione del consiglio comunale una delibera importantissima e vogliamo vedere quanti saranno i nostri colleghi a votarla. «Abbiamo fatto ciò che ci compete per quanto riguarda le pari opportunità - hanno proseguito - e questo è un punto su cui potevamo incidere, visto che presto chiederemo la costituzione in Palazzo Vecchio di una commissione per le pari opportunità, anche se ci sarebbe piaciuto che una proposta come questa fosse partita dai nostri colleghi uomini». (fn)Questo il testo della deliberaIL C O N S I G L I OVisto l'art. 42, 2° comma lettera m) del D. Lgs. 276/2000 che attribuisce al Consiglio comunale la definizione degli indirizzi per la nomina, la revoca e la designazione dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende ed istituzioni;Visto che ai sensi dell'art. 50, 8° comma D. Lgs. 267/2000 il Sindaco, sulla base degli indirizzi stabiliti dal Consiglio comunale, provvede alla nomina, alla designazione ed alla revoca dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende ed istituzioni;Visto l'art. 5 dello Statuto il quale prevede che il Comune attua condizioni di pari opportunità tra uomo e donna nell'esercizio delle funzioni istituzionali e nella gestione dei servizi pubblici e che promuove la presenza dei due sessi nelle rappresentanze del comune negli enti partecipati;Visto il Regolamento sugli indirizzi per la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende, Istituzioni, approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 126 del 06.12.2004;Considerato che attualmente negli enti associazioni e società partecipati, su un totale di 202 rappresentanti nominati dal Comune, le donne sono solo poco più del 16% e che all'interno delle società per azioni la rappresentanza femminile di nomina comunale si reduce a poco più del 10%Ritenuto che la rappresentanza femminile non può essere più lasciata alla discrezionalità dell'organo che procede alla nomina, ma debba rispettare criteri stabiliti ex ante riguardanti in primis il rispetto di un equilibrio nella rappresentanza tra i due generi;Dato atto che per "quota rosa" si intende che almeno il 50% dei nominativi dei rappresentanti siano donne;Preso atto del parere favorevole di regolarità tecnica ai sensi dell'art. 49 D.Lgs. 18.8.2000 n. 267 "Testo unico sugli ordinamenti locali" e precisato che da questo non derivano riflessi contabili consistenti in impegni di spesa o riduzioni di entrata;D E L I B E R A1. di modificare l'art. 3,3 del Regolamento sugli indirizzi per la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende, Istituzioni come segue:"3. Al fine di assicurare le condizioni di pari opportunità previste dalla legge 10 aprile 1991, n. 125, le nomine e le designazioni garantiscono il rigoroso rispetto di una proporzione [tendenziale] del 50% fra i due generi."