Appalti pubblici e "clausole etiche", mozione approvata dal consiglio comunale
Tavolo di confronto tra amministrazione e autorità di vigilanza sui lavori pubblici per varare una serie di "clausole etiche" e tutelare così la massima trasparenza degli appalti. E' quanto chiede una mozione, presentata dalle consigliere Gaia Checcucci (AN) e Elisabetta Meucci (PD), approvata ieri pomeriggio dal consiglio comunale.«Di fronte all'aggravarsi delle problematiche in tema di tutela della concorrenza nelle procedure di appalto si legge nel documento hanno ricevuto notevole impulso le molteplici istanze rivolte a sensibilizzare le pubbliche amministrazioni affinché, nei disciplinari di gara, provvedano con sollecitudine all'inserimento di una clausola specifica contenente il divieto di affidare il subappalto ad imprese che abbiano presentato autonoma offerta alla medesima gara».«Tale clausola prosegue la mozione ha il precipuo scopo di evitare una riduzione dell'effettivo confronto concorrenziale tra imprese che viene di fatto a crearsi quando l'impresa che si è aggiudicata la gara offre in subappalto commesse alle imprese che vi hanno partecipato, pur perdendo. Il recepimento della clausola in questione, una volta assunta nell'ambito delle regole generali per il Comune di Firenze, oltre che per le società partecipate, potrebbe effettivamente rappresentare un ulteriore ed auspicabile strumento di garanzia qualora se ne potesse riconoscere l'applicabilità e l'efficacia anche nell'ambito dell'ordinamento comunale, sulla falsariga di quelle clausole che l'autorità di vigilanza sui lavori pubblici in alcuni protocolli d'intesa che ha stilato con alcune pubbliche amministrazioni per responsabilizzare i partecipanti alle gare di appalto e prevenire le dannose conseguenze di una serie di comportamenti a rischio».Le due consigliere sottolineano poi che è «necessario ed urgente attivare gli uffici comunali competenti alla definizione degli strumenti e dei metodi finalizzati all'effettuazione di un tempestivo confronto con l'autorità di vigilanza sui lavori pubblici affinché, attraverso l'eventuale sottoscrizione di specifici protocolli d'intesa, possano essere assunte nell'ambito della disciplina generale relativa alle procedure d'appalto nel Comune, oltre che come indirizzi verso le società partecipate, tutte quelle clausole di tutela che servono per favorire il massimo confronto concorrenziale tra le imprese che partecipano alle gare».«Con questo atto ha sottolineato la consigliera Elisabetta Meucci si intende intervenire responsabilmente, in un momento importante della vicenda degli appalti pubblici ma la tempo stesso, e proprio per questo, particolarmente delicato stante la rilevanza degli interessi in gioco unita alla presenza di posizioni acquisite per lo stessa natura ostili ad ogni apertura competitiva». «Ovviamente ha concluso non ci illudiamo che con l'eventuale introduzione di tale clausola arrivino a istantanea soluzione tutte le problematiche illustrate, ma siamo convinti che l'approvazione di questo atto e dalla conseguente e coerente azione dell'amministrazione, deriveranno segnali importanti sia come risposta autorevole della politica alla diffusa domanda di trasparenza sia come dichiarazione di adesione all'orientamento già manifestato dalla giunta regionale con l'adozione della proposta di legge in materia di contratti pubblici e sicurezza del lavoro.«Si tratta ha commentato la consigliera Gaia Checcucci della prima vera risposta politica rispetto a quanto emerge dalle cronache giudiziarie. Una risposta ispirata alla tutela della concorrenza e a garantire alle amministrazioni pubbliche una sorta di argine contro il malcostume delle cordate e degli accordi preventivi che pilotano e inquinano le gare di appalto. Come forza politica che si pone come obiettivo la trasparenza nelle procedure amministrative, il rigore nelle gestione della cosa pubblica e la difesa da ogni tipo di monopolio in qualsivoglia settore, siamo lieti che la nostra proposta sia stata determinante per il raggiungimento di una finalità condivisa». (fn)Questo il testo della mozione:COMUNE DI FIRENZEMozione n. 456Oggetto: "Procedure di appalto Clausole etiche"Proponenti: Gaia Checcucci Elisabetta MeucciIL CONSIGLIORilevato come, a fronte dell'aggravarsi delle problematiche in tema di tutela della concorrenza nell'ambito delle procedure di appalto, abbiano ricevuto notevole impulso le molteplici istanze rivolte a sensibilizzare le pubbliche amministrazioni affinché, all'interno dei disciplinari di gara, provvedano con sollecitudine all'inserimento di una clausola specifica contenente il divieto di affidare il subappalto ad imprese che abbiano presentato autonoma offerta alla medesima gara;Considerato che tale clausola, nel prendere atto dell'evoluzione in termini di concentrazione e aggregazione del mercato imprenditoriale, ha il precipuo scopo di evitare una riduzione dell'effettivo confronto concorrenziale fra imprese che viene di fatto a crearsi quando l'impresa che si aggiudica la gara offre in subappalto commesse alle imprese che vi hanno partecipato pur perdendo la stessa;Ritenuto che il recepimento della clausola in questione, una volta assunta nell'ambito delle regole generali per il Comune di Firenze, oltre che per le società partecipate, potrebbe effettivamente rappresentare un'ulteriore ed auspicabile strumento di garanzia qualora se ne potesse riconoscere l'applicabilità e l'efficacia anche nell'ambito dell'ordinamento comunale, sulla falsariga di quelle clausole che l'Autorità di Vigilanza sui lavori pubblici ha inserito in alcuni "protocolli di intesa" che essa ha stilato con alcune P.A., al fine di responsabilizzare i partecipanti alle gare di appalto ed a prevenire le dannose conseguenze di una serie di comportamenti a rischio;Rilevato come anche la Giunta Regionale Toscana abbia già fatto proprio tale orientamento con l'approvazione della Proposta di legge n. 2 del 16/04/2007 recante "Norme in materia di contratti pubblici e relative disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro";Ritenuto pertanto necessario ed urgente attivare immediatamente gli uffici comunali competenti alla definizione degli strumenti e dei metodi finalizzati all'effettuazione di un tempestivo confronto con l'Autorità di Vigilanza sui LL.PP, affinché, anche attraverso l'eventuale sottoscrizione di specifici protocolli d'intesa, possano essere assunte nell'ambito della disciplina generale relativa alle procedure di appalto nel Comune di Firenze oltre che come indirizzi verso le società partecipate, tutte quelle clausole di tutela che servono per favorire il massimo confronto concorrenziale fra le imprese partecipanti alle gare, ivi compresa quella concernente il divieto di subappalto in questioneIMPEGNA IL SINDACOAd attivare un immediato tavolo di confronto fra l'Amministrazione comunale e l'Autorità di Vigilanza sui LL.PP affinché, anche attraverso la sottoscrizione di specifici protocolli di intesa ed anche prima dell'entrata in vigore della legge regionale in materia, possano essere assunte nell'ambito della disciplina relativa alle procedure di appalto nel Comune di Firenze ed a valere quali indirizzi diretti alle Società partecipate, tutte quelle clausole che risultano preordinate alla tutela della massima trasparenza e ad impedire comportamenti lesivi del principio di concorrenza, ivi compresa la clausola concernente il divieto di subappalto in favore delle imprese che abbiano presentato offerta in sede di gara.