Firenze per la Locride e contro le mafie, Bosi (FI): C'è ancora tanto da fare»
Questo il testo dell'intervento del consigliere di Forza Italia Enrico Bosi:«Il Patto d'amicizia con Locri ha determinato relazioni positive con una città e con una regione che da sempre lottano contro lo strapotere della mafia locale.E' quindi con grande soddisfazione, dopo il voto unanime in Commissione Pace, che oggi tutto il Consiglio Comunale, senza distinzioni politiche, approva una delibera di adesione all'associazione "Avviso Pubblico"; un'associazione costituita da una rete di amministrazioni locali con l'intento di promuovere la formazione civile contro le mafie ed azioni di prevenzione e contrasto dei fenomeni mafiosi, nonché salvaguardare la legge 109/96 sull'uso sociale dei beni confiscati alle associazioni a delinquere.L'associazione, nel corso della sua più che decennale attività, ha anche promosso iniziative concrete nella lotta contro le mafie e ad essa hanno aderito da tempo numerosi comuni toscani nel cui novero però, fino ad oggi, non figurava il Comune di Firenze. Con colpevole ritardo abbiamo finalmente colmato il vuoto.La lotta alla mafia, che spesso nel corso degli anni ha conosciuto fasi alterne di impegno ma anche di deplorevole disinteresse, deve rappresentare un obiettivo sempre presente nelle coscienze di tutti i cittadini.Lo sviluppo del Mezzogiorno d'Italia è condizionato dalla presenza delle organizzazioni mafiose e finchè non saranno spazzate via non ci sarà possibilità di riscatto e di progresso economico-sociale. La mia speranza guarda ai giovani perché solo da loro può venire un cambio di direzione nei rapporti fra autorità di governo e popolazione locale. Il Sud soffre da tempo immemorabile questo problema. Facciamo di tutto per aiutarlo.Ci sono dei sintomi positivi e l'evento ne costituisce concreta testimonianza, ma c'è ancora tanto da fare e molti episodi ed alcuni proprio di questi giorni, fanno temere per la stabilità democratica delle regioni meridionali.Si è cominciato con l'indulto, provvedimento votato anche dal mio partito ma dal quale dissento profondamente. Uno stato non può mettere in libertà i delinquenti solo perché non è capace di costruire carceri. A distanza di pochi mesi dal provvedimento si è registrato un consistente aumento della criminalità con delitti efferati compiuti da chi era uscito dal carcere col provvedimento di clemenza.Ma come si può pensare di sconfiggere le mafie dopo le vergognose manifestazioni della sinistra estrema e non per cancellare il "41 bis" e l'iniziativa legislativa della commissione di esperti presieduta da Giuliano Pisapia che due giorni fa ha presentato una bozza per l'abolizione dell'ergastolo (che già oggi di fatto non esiste più)? Prospettiva quest'ultima che produrrebbe effetti devastanti per la società e per il paese.Di fronte a questi tre esempi negativi di un modo distorto di concepire la giustizia l'auspicio personale è che questa assemblea esprima con fermezza e con la stessa unanimità con la quale andiamo ad approvare il provvedimento in oggetto il rifiuto di forme di clemenza nei confronti dei mafiosi e chi di chi si macchia di reati gravi ed odiosi».(fn)