Costringe un connazionale disabile a chiedere l'elemosina, rumeno arrestato dalla Polizia Municipale

L'avevano convinto a venire in Italia per trovare i soldi per acquistare una protesi per la sua gamba mutilagta, ma una volta arrivato nel nostro paese era stato costretto a chiedere l'elemosina e picchiato. Oggi la disavventura di S.R., cittadino rumeno di 29 invalido, è giunta al termine. La Polizia Municipale ha infatti arrestato D.V. , 36enne anche egli rumeno, con l'accusa di riduzione in schiavitù, furto con destrezza e ricettazione. Tutta la vicenda è venuta alla luce grazie a una sedia a rotelle. Questa mattina, intorno alle 8.30, una dipendente dell'Azienda sanitaria di Firenze stava camminando via Benedetto Marcello quando ha riconosciuto in una carrozzina per disabili su cui era seduto un uomo una sedia a rotelle di tipo ospedaliero di proprietà dell'Asl. La donna si è quindi rivolta a due agenti in servizio nella vicina via Toselli segnalando il caso. I vigili si sono quindi recati sul posto e hanno notato che vicino all'uomo sulla sedia a rotelle, c'era un altro uomo che chiedeva l'elemosina alle auto facendo vedere un arto mancante e la protesi artificiale. Gli agenti hanno quindi identificato l'uomo seduto sulla carrozzina, un cittadino rumeno le cui iniziali sono D.V.. E hanno notato che sulla sedia a rotelle era attacca un'etichetta blu con la scritta Azienda Sanitaria di Firenze e un numero di inventario. I vigili hanno cercato di parlare anche con il disabile, ma per ben due volte D.V. ha tentato di impedire, anche con fare minaccioso, che questi rispondesse alle domande degli agenti. Gli accertamenti sono continuati al distaccamento di via Guido Monaco. Dai controlli è emerso che effettivamente la sedia a rotelle era stata rubata ieri sera all'ospedale di Santa Maria Nuova, la stessa sera in cui D.V. era stato medicato presso il nosocomio per un incidente stradale. E lo stesso D.V. ha ammesso di averla sottratta dall'ospedale. Per quanto riguarda invece il disabile, identificato poi in S.R. rumeno di 29 anni, l'uomo ha cercato a gesti di far capire agli agenti la sua difficile situazione. La sua storia è poi venuta alla luce grazie a un interprete chiamato dalla Polizia Municipale. S.R. ha raccontato di essere arrivato dalla Romania una settimana fa convinto, anche con modi molto insistenti, da D.V. e da un altro connazionale, ancora non identificato, a venire in Italia per guadagnare i soldi per una protesi per la sua gamba mutilata. Ma una volta arrivato nel nostro paese, S.R. è stato costretto, anche brutalmente, a chiedere l'elemosina ma il denaro veniva intascato da D.V. e dal suo complice : su 400 euro raccolti in una settimana, S.R. ha ricevuto soltanto i 30 euro necessari per il biglietto di ritorno in Romania. L'uomo ha raccontato ai vigili di essere stato tenuto costantemente sotto controllo nel corso della sua giornata "lavorativa" che iniziava alle 6 e terminava alle 19. E che quando si è ribellato, è stato picchiato così brutalmente da aver bisogno di essere medicato in ospedale. S.R. ha denunciato anche che la madre in Romania aveva subito minacce per i suoi scarsi incassi e il suo comportamento.Sulla base della denuncia presentata da S.R., D.V. è stato accompagnato al carcere di Sollicciano a disposizione della magistratura. A suo carico sono ipotizzati i reati di riduzione in schiavitù, ricettazione e furto con destrezza. S.R. è stato invece accompagnato all'Albergo Popolare. (mf)