Società della Salute, la lotta ai tumori inizia dalla prevenzione. L'assessore Cioni: "Un laboratorio permanente sugli stili di vita"
"A Firenze ci si ammala di più di tumore ma si muore di meno. E questo grazie al miglioramento delle terapie e alla diffusione dei programmi di prevenzione secondaria (screening). Adesso è indispensabile incidere sui fattori che possono causare l'insorgenza dei tumori, ovvero sugli stili di vita. E la Società della Salute sta lavorando, insieme agli altri soggetti coinvolti, alla costituzione un laboratorio permanente che dia vita a progetti concreti mirati al miglioramento degli stili di vita della popolazione e soprattutto dei giovani". E' quanto ha dichiarato l'assessore alle politiche sociosanitarie e presidente della Società della Salute Graziano Cioni nel corso di una conferenza stampa che si è svolta oggi a Palazzo Vecchio sulla Giornata mondiale senza tabacco. Oltre all'assessore Cioni erano presenti il direttore generale dell'Azienda sanitaria di Firenze Luigi Marroni, Marco Rosselli del Turco direttore del CSPO (Centro studio prevenzione oncologica), Francesca Cirauolo responsabile dipartimento educazione alla salute dell'Asl fiorentina, Riccardo Poli presidente della sezione fiorentina della Lilt (Lega Italiana lotta ai tumori). "Domani si celebra la giornata mondiale senza tabacco ha aggiunto l'assessore Cioni e, come ormai evidenziato dagli studi scientifici, il fumo è una delle cause che contribuisce all'insorgenza del tumore. E dalle ricerche emerge un aumento dell'uso delle sigarette tra le donne e i giovani, con tutto quello che ne consegue a livello di salute".Secondo i dati dell'Azienda regionale sanità (ARS) illustrati da Cirauolo dell'Asl, in Toscana fuma il 22,9% della popolazione: il 28% dei maschi e il 18% delle femmine e questa percentuale è più elevata rispetto al dato nazionale. E la predilezione delle donne toscane per il fumo è testimoniata anche nella tendenza, registrata negli ultimi 25 anni, di una riduzione dei maschi fumatori e una stabilità invece tra le donne. E' in aumento anche il fumo tra i giovani: non solo la percentuale più alta tra i fumatori (il 30,7%) si riscontra tra i giovani dai 20 ai 29 anni, ma fra gli adolescenti toscani (14-19 anni) la quota di fumatori è in aumento con una percentuale del 17,9% (22,7% maschi, 11,2% femmine). Un fenomeno confermato anche da una ricerca effettuata nel 2005 in 56 scuole superiori toscane da cui emerge che il 65% dei giovani ha provato almeno una volta a fumare. "Dobbiamo mettere in campo progetti e attività in grado di incidere sugli stili di vita, iniziando dal fumo dichiara l'assessore Cioni perché molte patologie, tra cui appunto i tumori, dipendono anche da abitudini e comportamenti quotidiani sbagliati".E sull'importanza della prevenzione primaria ha insistito anche Rosselli Del Turco."Ogni anno a Firenze si registrano 3.100 nuovi casi di tumore ha spiegato Rosselli Del Turco con un tasso di incidenza del 5% in più rispetto alla media nazionale, come in tutte le aree urbane a causa di peggiori stili di vita e, solo in parte, dell'inquinamento. Le forme più frequenti sono la mammella per le donne e la prostata per gli uomini. Per ambedue i tumori le probabilità di sopravvivenza è molto buona: per esempio per quello alla mammella è del 90% a cinque anni per quello alla mammella, un risultato dovuto sia alla diagnosi precoce che alle migliori terapie". Percentuali rilevanti si registrano anche per il tumore del colon e dell'ovaio, i linfomi e le leucemie, solo per citarne alcuni. Ma se esaminiamo le cause di morte più frequente, emerge che per gli uomini il tumore più letale è quello al polmone seguito da quello al colon (la minore incidenza dei decessi per tumore alla prostata è dovuta alla grande diffusione della diagnosi precoce). Per le donne il cancro che causa il maggior numero di morti tra le donne rimane quello mammella, seguito dal colon e dal polmone ma, come ha ribadito Rosselli Del Turco, "studi inglesi prevedono che nel 2020 ci saranno più decessi tra le donne per tumore al polmone piuttosto che alla mammella". Rosselli Del Turco si è soffermato poi sul rischio cumulativo per la popolazione fiorentina fino a 74 anni: una donna su dieci (9,6%) si ammala di tumore alla mammella, un uomo su otto (7,7%) invece si ammala di tumore al polmone (per le donne la percentuale è dell'1,7%). "I tumori in termini assoluti sono aumentati negli ultimi 15 anni ha precisato Rosselli Del Turco ma nello stesso periodo si è ridotta in modo significativo anche la mortalità. E non è vero che c'è un epidemia di tumori: l'aumento dei tumori che si è registrato negli ultimi anni è in parte legato all'invecchiamento della popolazione e comunque a fronte di alcune tipologie che crescono, per esempio quello al polmone e prostata, ce ne sono altre che diminuiscono come quello allo stomaco e, come testimoniato da un recente studio statunitense, anche alla mammella". Per quanto riguarda l'attività di prevenzione oncologica, Firenze e il territorio dell'Azienda sanitaria fiorentina è interessata da tre programmi di screening: quello per il tumore alla mammella, per il tumore al collo dell'utero e per il tumore al colon-retto. Il primo screening (biennale) raggiunge la quasi totalità delle donne di età compresa fra 50 e 69 anni con un'adesione del 72%; anche il secondo (Pap-test triennale) raggiunge la quasi totalità della popolazione target (donne fra 25 e 64 anni) con una risposta positiva del 54%. "Una percentuale che non conteggia le donne che effettuano il Pap-test dal proprio ginecologo e quindi non effettua l'esame presso le strutture pubbliche" ha precisato Rosselli Del Turco. Infine lo screening al colon-retto per il quale, ogni due anni, vengono chiamati uomini e donne di età compresa fra 50 e 70 anni. Effettuato anche a Firenze su sollecitazione della Società della Salute, storicamente si attesta sul 40% della popolazione invitata, ma come ha aggiunto Rosselli Del Turco "nel 2007 questa percentuale dovrebbe raddoppiare con l'obiettivo, per il 2008, di contattare l'intera popolazione interessata. Su questo screening emerge il problema relativo all'ancora troppo basso numero di persone che poi effettuano concretamente l'esame, ma per questo stiamo lavorando con i medici di medicina generale per promuoverlo maggiormente tra i cittadini". "Le attività di screening funzionano e devono essere incrementate ha dichiarato Rosselli Del Turco ma diventa essenziale intervenire sulla prevenzione primaria, ovvero sugli stili di vita. Per questo il progetto del Laboratorio permanente sulla prevenzione lanciato dalla Società della Salute rappresenta uno strumento utile e fondamentale". (mf)