Presentato in Palazzo Vecchio il progetto del "parco degli ulivi". Trecento ettari di verde sotto il piazzale Michelangelo che comprenderanno anche l'attuale campeggio
Un polmone verde a due passi dalla città, o meglio dentro la città. La collina di San Miniato e l'Arno sono questo, e devono diventare una risorsa unica per cittadini e turisti, un terreno di scoperta e di svago dove è possibile ammirare uno dei più bei panorami del mondo. Da qui nasce l' idea del cosiddetto il "parco degli ulivi", un anello verde di 300 ettari di superficie interamente destinati all' uso pubblico. Un unico percorso pedonale che congiunge il fiume alla collina e li collega per intero, tra boschi, panorami, giardini, quartieri storici, chiese e monumenti.Questa mattina, in Palazzo Vecchio, il presidente della commissione qualità urbana Giovanni Varrasi, gli assessori Gianni Biagi, Claudio del Lungo e Silvano Gori, hanno presentato la "previsione urbanistica" che sarà inserita nel piano strutturale e che nel giro di qualche anno porterà alla realizzazione del progetto.Il parco comprenderà tutte le aree di proprietà pubblica adiacenti ai viali, come l'attuale campeggio sotto il Piazzale Michelangelo, il giardino dell'Iris, il giardino e la Casina delle Rose, la passeggiata delle Rampe, i giardini pubblici del Giramonte e del Bobolino, lo stesso piazzale Michelangelo, il Forte di Belvedere, il giardino di Boboli, il parco Bardini, le Scuderie reali, l'osservatorio di Arcetri, il giardino Torrigiani e così via.«Il campeggio ha spiegato Varrasi - nato come simbolo dell'accoglienza di Firenze verso giovani di tutto il mondo con i loro zaini e piccole tende, è diventato nel tempo un'attività imprenditoriale incompatibile con la bellezza del luogo e contraddittoria con la destinazione a godimento naturale, estetico e sociale di quella collina che la storia di Firenze ci ha consegnato. Inizialmente in solitudine politica, anche se sempre in contatto con il comitato dei cittadini, che ha svolto un importante ruolo di resistenza civile e di proposta, poi in collaborazione con la squadra di governo, ho proposto un uso pubblico dei "cinque ettari di paradiso" della collina sotto il Piazzale».«Il piano strutturale ha sottolineato l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi è il luogo dove devono essere depositate le scelte strategiche della città. Ed alla città ne proponiamo alcune di grande respiro: anzitutto che il sistema dei parchi e del verde pubblico raggiunga il 10% del territorio comunale. Il progetto del "parco degli ulivi" non solo consolida il sistema storico esistente, ma fornisce anche soluzioni alle questioni, come quella del campeggio del Piazzale, sulle quali in passato c'erano state difficoltà. Non vogliamo che Firenze rimanga senza campeggio, la nostra città deve poter offrire un'accoglienza articolata e di qualità. Questo significa che i tempi di questa strategia non saranno immediati, ma avvieremo un lavoro di prospettiva per individuare nuovi spazi per i campeggi. Uno, ad esempio, è già stato individuato lungo l'Arno, a Rovezzano, che presenta le condizioni ottimali per la realizzazione di un camping, per l'accessibilità esterna, per la qualità del sistema ambientale e perchè esiste una pista ciclabile e un percorso pubblico che da Rovezzano arriva fino in città. Altri cercheremo di individuarli per far crescere questa politica di accoglienza».«I gestori del campeggio del Piazzale ha spiegato l'assessore allo sviluppo economico Silvano Gori hanno un contratto con l'amministrazione di ancora dieci anni: è evidente che cercheremo di trovare una risoluzione. Si tratta di individuare le modalità e le tempistiche appropriate. L'area in questione ha aggiunto l'assessore Gori fa parte di un insieme ben più vasto. Da qui il problema di come gestirla e custodirla per non trasformarla in un ricettacolo di problemi. Questo ci mette nella condizione di fare anche delle scelte per individuare attività in grado di garantire il mantenimento del futuro parco, che altrimenti rischia di diventare un problema piuttosto che un vantaggio. Il nostro impegno è fare in modo che tutti i meccanismi funzionino bene».«Il lavoro che è stato fatto ha rilevato l'assessore all'ambiente Claudio del Lungo è quello di restituire alla città un'area che Firenze si merita. Abbiamo pensato a cosa fare: può benissimo essere un giardino ad apertura e chiusura, che deve rimanere ad ulivi, come lo è dai tempi dell'architetto Poggi, senza cambiarne le caratteristiche. Anzi, sposandosi ancora di più con il vicino giardino dell'Iris. Gli interventi sul campeggio possono essere progressivi: si tratta di mantenere le stradine, di eliminare le piazzole trasformandone alcune in aiuole, con costi tutto sommato abbastanza relativi, realizzando poi una serie di panchine. L'eventuale ritorno di alcuni ristoranti e di altre attività, può essere compatibile con il progetto e rappresentare fonti di ulteriori entrate per l'amministrazione da reinvestire nel parco».«Questa dichiarazione pubblica solenne sulla realizzazione del parco ha concluso Varrasi esprime il punto di arrivo che in tempi brevi vogliamo realizzare.Si tratterà in questa fase di rimuovere i residui ostacoli a questo progetto, in maniera consensuale, concordata o più perentoria e soprattutto di esercitare il massimo di creatività ambientale di governo per realizzare un'opera che in molti, e noi Verdi per primi, consideriamo "storica" per la città di Firenze e le giovani generazioni. Il nostro compito principale è di tutelare i valori della nostra città, dando continuità, orgogliosamente, alla catena umana che da più di mille anni a Firenze esprime bellezza, socialità, cultura e per cui è nota in tutto il mondo». (fn)Questo il testo dell'intervento del presidente della commissione qualità urbana e capogruppo dei Verdi Giovanni Varrasi:«Il campeggio sotto Piazzale Michelangelo, nato come simbolo dell'accoglienza di Firenze verso giovani di tutto il mondo con i loro zaini e piccole tende, è diventato nel tempo un'attività imprenditoriale (campeggio denso di camper, roulottes con ulteriori progetti di ampliamento) incompatibile con la bellezza del luogo e contraddittoria con la destinazione a godimento naturale, estetico e sociale di quella collina che la storia di Firenze ci ha consegnato.Inizialmente in solitudine politica sempre in contatto con il comitato dei cittadini che ha svolto un importante ruolo di resistenza civile e di proposta poi in collaborazione con la squadra di governo, ho proposto un uso pubblico dei "cinque ettari di paradiso" della collina sotto il Piazzale Michelangelo.Luogo di passeggio e gioco di bambini, di madri, di anziani, di relax e di rapporto con un paesaggio mozzafiato, ma anche di attività imprenditoriali e sociali compatibili con il luogo (sfilate di moda, parco delle arti e della cultura, spazio per i ragazzi di scuole limitrofe senza giardino, coltivazione di giaggioli per profumeria) da valutare democraticamente.Oggi siamo ad una svolta.La maggioranza di governo dice sì al parco pubblico.Ma non solo.L'assessore Biagi inserisce nel Piano Strutturale, che nelle riunioni di maggioranza ci è parso interessante e con molte proposte di qualità, il progetto di un grande parco pubblico che comprende la "collina degli ulivi", ma che si estende da Piazza Ferrucci a Porta San Frediano, dall'Arno al Parco delle Rimembranze.Un parco politematico sul bordo meridionale del centro storico, innestato sulla "passeggiata dei Colli" poggiana.Il parco comprenderà tutte le aree di proprietà pubblica adiacenti ai viali come il Giardino dell'Iris, il Giardino e la Casina delle Rose, la passeggiata delle Rampe, i Giardini pubblici del Giramonte e del Bobolino, lo stesso Piazzale Michelangelo, il Forte di Belvedere, il Giardino di Boboli, il Parco Bardini, le Scuderie reali, l'Osservatorio di Arcetri, il Giardino Torrigiani e così via.Si valuta la superficie in questione di oltre trecento ettari, di cui la parte pubblica rappresenta circa cento ettari.L'assessore Gori contribuirà con le sue proposte alle compatibilità economiche, l'assessore Del Lungo con il direttore Malin apporterà la cultura specifica sul terreno ambientale e della realizzazione dei parchi.A questo punto la nostra soddisfazione e quella dei cittadini di Firenze è profonda. Naturalmente tutti insieme dovremo fare in modo che tale realizzazione sia godibile appieno dai fiorentini in tempi brevi.Questo, a nostro avviso, è il modo concreto per collegare le politiche turistiche e di sviluppo con quelle ambientali, per rinsaldare la maggioranza di Palazzo Vecchio, e di presentarci ai cittadini, alle prossime verifiche democratiche, con grandi proposte e realizzazioni.L'ambientalismo che rappresentiamo a Palazzo Vecchio si alimenta di realizzazioni concrete, in una dialettica libera e leale con le altre forze del centro-sinistra. Per questi motivi apprezziamo molto che il Sindaco Domenici abbia assunto un ruolo significativo nella risoluzione del problema.Questa dichiarazione pubblica solenne sulla realizzazione del parco esprime il punto di arrivo che in tempi brevi vogliamo realizzare.Si tratterà in questa fase di rimuovere i residui ostacoli a questo progetto, in maniera consensuale, concordata o più perentoria e soprattutto esercitare il massimo di creatività ambientale di governo per realizzare un'opera che in molti, e noi Verdi per primi, consideriamo "storica" per la città di Firenze e le giovani generazioni.Il nostro compito principale è di tutelare i valori della nostra città, dando continuità, orgogliosamente, alla catena umana che da più di mille anni a Firenze esprime bellezza, socialità, cultura e per cui è nota in tutto il mondo».