Oggi l'inaugurazione di "Genoma X": riapre lo spazio espositivo di viale Giannotti
Dopo quasi un anno, riapre lo spazio espositivo del viale Giannotti, già Quarter. Lo farà oggi pomeriggio con l'inaugurazione alle 18,00 della mostra di arte contemporanea "Genoma X" curata da Sergio Risaliti e promossa dall'assessorato alle attività produttive ed al turismo, dall'assessorato alla cultura e dal Quartiere 3.Le opere in mostra sono di tre artiste contemporanee: la cinese Cui Xiuwen, l'americana Johanna Grawunder e la fiorentina Cristiana Palandri."Genoma X" sarà visitabile gratuitamente fino al 30 giugno dal martedì al venerdì dalle 16,00 alle 20,00.Lo spazio espositivo era chiuso da giugno dello scorso anno, da quando era scaduta la convenzione con il gruppo che gestiva il precedente progetto "Quarter".Cui Xiuwen, è una giovane artista cinese, il cui lavoro esprime i drammi e le contraddizioni della nuova cultura orientale. Le sue fotografie, stampate secondo la tradizione rituale "a rotolo", mostrano sempre giovani donne incinte, in pose desunte da iconografie "classiche e rinascimentali": figure dolenti, estatiche, trasognate. Tutte identiche e vestite di bianco, non sono mai uguali, esprimendo ciascuna un diverso stato d'animo e un diverso scenario esistenziale. Una lunga narrazione di passioni, di dolori, e angosce di cui ciascuna figura femminile rappresenta la parola, che qui è di fatto ideogramma.Una grande foto di quattordici metri occuperà la parete più grande della sala: come si trattasse di un coro di menadi, di sante, di annunciate, mistiche e sofferenti, addormentate e intorpidite. Altre foto accompagneranno l'installazione di un'inedita scultura. Ogni fanciulla in fiore secondo l'artista cinese è anche un angelo. Angel infatti è il titolo che accompagna ogni singola foto. Come veneri o ninfe, in una scena mitologica, le giovani ragazzine cinesi presentate da Cui Xiuwen sembrano protagoniste di una poesia saffica e di un romanzo ottocentesco, di una liturgia e di una parata. Esse sono icone, un po' manichini e un po' burattini. In questa messa in scena contemporanea di matrice orientale e di cultura anche occidentale, la fotografia parla il linguaggio muto delle pose e dei gesti, e dalle espressioni si legge un trauma e una ferita, estasi e angoscia, solitudine e isolamento.Johanna Grawunder, designer e architetta di fama mondiale, associata allo Studio di Ettore Sottsass ha progettato per la grande sala di Viale Giannotti Division by Zero, una seduta lunga circa trenta metri, costruita in mattoni con la tecnica tradizionalmente utilizzata per i vecchi granai. Una fila di neon verdi creeranno un alone interno e esterno. In rapporto all'immagine di Cui Xiuweng il lavoro di Grawunder determinerà un'immagine fortemente simbolica, il segno di una croce, la pianta di un luogo sacro, il taglio di Fontana. Un'altra ferita incisa nello spazio perpendicolare a quella scavata dal fregio fotografico dell'artista cinese, un altro ideogramma a sancire limiti e fondazione dello spazio sociale tra maschile e femminile. Division by Zero traccia un limite e una separazione originaria tra maschile e femminile. Al tempo stesso un segno di relazione e condivisione dello spazio pubblico.Cristiana Palandri, è una delle nuove figure emergenti dell'arte fiorentina. La giovane artista conduce un'originale ricerca artistica sui capelli umani, sempre rigorosamente lunghi ed intrecciati. Filare le lame, così s'intitola l'installazione presentata per Genoma X. Elemento femminile dalle infinite connotazioni, sempre in bilico, tra la bellezza, la seduzione e il disgusto e l'operazione "obitoriale", i capelli hanno anche la valenza simbolica della memoria e della fedeltà (le ciocche tagliate, annodate e donate come pegno) oltre che della perdita. In questa mostra saranno esposti i suoi lavori più recenti grandi foto a colori e in bianco nero, un'installazione site-specific con forbici imparruccate fino a essere rese celibi e mute.Il Progetto "Genoma X" è stato realizzato col contributo del Comune di Firenze (assessorati alle attività produttive, al turismo ed alla cultura, Quartiere 3), della Fondazione Targetti, in collaborazione con Rosanna Tempestini Frizzi, La Corte Arte Contemporanea. (uc)Seguono foto CGE