Amato e Toccafondi (FI): «Vertenza sui costi della politica. E per iniziare consiglio comunale straordinario»
Consiglio comunale dedicato ai costi della politica. Come primo atto di una vera e propria "vertenza" con Regione, Provincia e Comune. La proposta è del capogruppo di Forza Italia Paolo Amato e del vicecapogruppo Gabriele Toccafondi.«Da anni stiamo conducendo una battaglia su questo fronte ha spiegato Amato vogliamo che tale questione diventi centrale visto che ad essa è legato il buon governo e la riforma della politica e della società. Di recente il sindaco e presidente dell'Anci Leonardo Domenici è intervenuto sulla necessità di affrontare finalmente i costi della politica ed ha avanzato l'ipotesi di ridurre il numero degli assessori e dei consiglieri comunali, modificando il testo unico sugli enti locali. Proprio al sindaco Domenici ho scritto una lettera aperta anzitutto per ricordagli che il gruppo di Forza Italia in Palazzo Vecchio si è battuto, in questi anni, per cercare di affermare criteri di rigore e austerità nella gestione delle risorse pubbliche, contro gli sprechi dell'amministrazione comunale e delle società di servizi da essa controllate. Ed è proprio sulla base di questa esperienza che ho ricordato a Domenici che, per ridurre seriamente i costi della politica, occorre da un lato, smantellare quel sistema di "socialismo municipale" costoso ed inefficiente che vede troppe società partecipate dei comuni operare disinvoltamente con capitali pubblici, secondo logiche che non sono quelle del mercato; dall'altro lato rafforzare a tutti i livelli ed in ogni ambito il sistema dei controlli, indispensabile ad una buona e trasparente amministrazione. Perché è la combinazione di questi due elementi, e cioè la mancanza di controlli reali e la tendenza dei comuni a giocare all'imprenditore con i soldi dei contribuenti, che ha fatto lievitare paurosamente i costi della politica. Per lo meno a Firenze».«Da qui ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia la proposta di convocare una seduta urgente e straordinaria del consiglio comunale, da dedicare appositamente al tema del costo della politica a Firenze. Sarà l'occasione per un confronto pubblico, dove ognuno si assumerà di fronte alla gente le proprie responsabilità».«Al sindaco hanno commentato Toccafondi e Amato consigliamo di iniziare con i dati che abbiamo raccolto: il Comune, tra partecipate e compartecipate, è in 110 aziende e nomina 300 persone che costano, in emolumenti annui, fino a 2milioni di euro. Le nomine fatte a vario titolo dall'amministrazione sono quasi 200 e il costo annuo degli emolumenti per i soli nominati del Comune è di 1.650.000,00 euro. Una cifra ricavata calcolando un consiglio di amministrazione al mese e non conteggiando gli amministratori delegati che in molti casi sono nominati dagli stessi enti. Entrando più nello specifico notiamo che ci sono soggetti che ricevono più di un assessore e consiglieri di amministrazione che percepiscono indennità doppie rispetto ai consiglieri comunali. Ci sono amministratori delegati che hanno un'indennità annua di 80.000 euro oltre ad un premio per i risultati raggiunti dalla società che sarà deliberato di anno in anno da parte del consiglio di amministrazione a partire dal conferimento, come a Casa spa».«Nell'elenco hanno sottolineato i due esponenti di Forza Italia compaiono presidenti che in un anno ricevono 70.000 euro (Ataf SpA), 51.800 euro (Casa SpA), 43.898 euro (Centrale del Latte SpA), 44.000 euro (MERCAFIR SpA), 42.000 euro (Firenze Parcheggi SpA), 74.394 euro (Publiacqua SpA). Ci sono vicepresidenti che annualmente si vedono riconosciuti 42.000 euro (Ataf SpA). Tra i consiglieri di amministrazione la cifra non è sempre semplice da calcolare perché ci sono enti che riconoscono un gettone di presenza (150 euro a gettone a Casa SpA, , 190 euro alla Firenze Parcheggi, 150 euro a Mercafir) ed altri che hanno optato per l'indennità annua: 13.000 euro ad Ataf, 19.465 euro a Publiacqua, 11.496 a Quadrifoglio, 18.000 a Toscana Energia SpA. C'è anche un sistema misto cioè una indennità fissa annua più un gettone di presenza come alla Centrale del latte, dove oltre i 7.230 euro annui si sommano i 129 euro a seduta del cda. In totale le 200 nomine "costano" 1.650.000 euro. Se parliamo di costi iniziamo, ma iniziamo con i numeri alla mano.Se poi si dovesse prendere in esame i risultati di esercizio di molte di queste aziende potremmo notare che molte risultano in deficit da diversi anni eppure gestiscono servizi importanti con migliaia di utenti. E i deficit, i costi li ripianano i soci quindi anche il Comune ovvero i contribuenti. Se dobbiamo parlare di efficienza parliamo ma con i risultati alla mano. Le "compartecipate", ovvero le aziende nelle quali le partecipate del Comune hanno quote e nominano consiglieri e presidenti, sono 52 per un totale di 80 nominati. Al momento conosciamo solo l'emolumento annuale solo per 30 di questi ultimi che ammonta a 300mila euro in tutto .Con i dati parziali che siamo riusciti a raccogliere, tra partecipate e compartecipate le aziende sono circa 110, i nominati 300 e i costi per emolumenti annui 2milioni di euro. Noi siamo pronti per un confronto ma se Domenici volesse veramente fare questa battaglia dovrebbe iscriversi a Forza Italia».«Come si vede ha concluso Amato il costo delle politica si annida negli enti locali e nel sistema di società partecipate o di socialismo municipale ad esso collegato anche perché a livello locale sono saltati i meccanismi di controllo della spesa pubblica. E' quindi su questo livello che bisogna intervenire ponendo con forza la necessità di una riforma della normativa degli enti locali. Dal canto suo Forza Italia aprirà in Toscana con Regione, Provincia e Comune una vertenza sul costo della politica». (fn)