Bosi (FI): «Turismo e cultura forze vitali per l'economia cittadina»

Questo il testo dell'intervento del consigliere di Forza Italia Enrico Bosi:«Turismo e cultura sono due elementi che viaggiano insieme ed a Firenze il fattore cultura è più importante che altrove.Ma cosa si fa per sviluppare e potenziare questa risorsa insostituibile per il nostro sviluppo?Fino ad oggi ben poco, anche se quest'anno la stagione turistica sta registrando buone performance. Ma ciò è dovuto alla ripresa economica mondiale e non certo alle iniziative dei nostri amministratori. La ripresa del turismo americano, senza il quale Firenze entrerebbe in sofferenza, ha ridato fiato alle categorie economiche interessate che hanno visto di nuovo scorrere un gran fiume di denaro.Ma Firenze non può vivere alla giornata. Deve presentare la città al mondo in ben altro modo. Più pulizia, più sicurezza, un vero aeroporto, un palazzo dei congressi degno di questo nome, un vero polo espositivo, maggiore programmazione e dunque più iniziative di livello nella stagione "morta". Faccio un esempio: la mostra di Cèzanne avrebbe dovuto tenersi da novembre a Pasqua e non cominciare con il calendario attuale. Comprendo però le difficoltà legate alla nascita della nuova Fondazione Strozzi ed il breve margine di tempo disponibile per mettere a punto un'organizzazione complessa che ereditava i disastri di Firenze Mostre.Confido comunque che queste osservazioni vengano recepite e spero che la cultura nella nostra città sia finalmente intesa come una grande infrastruttura immateriale, un veicolo di identità e sviluppo, di passaggio e velocizzazione delle conoscenze.La Fondazione Strozzi quindi, nonostante i numeri negativi del primo bilancio, resta sempre uno strumento positivo che noi dell'opposizione consideriamo l'ultima chance per cambiare finalmente rotta nel campo dell'offerta culturale fiorentina.Al di fuori di questa realtà assistiamo ai consueti scempi e fallimenti culturali proposti dalla Giunta comunale, che strizza l'occhio ed acquisisce manifestazioni nate altrove e che poi per incapacità è costretta a delegare ad altri comuni: si veda per tutti Italia Wave, già Arezzo Wave.E che dire poi di FirenzeEstate il cui rilancio era stato affidato trionfalmente al concittadino Piero Pelù, salvo poi constatare, in un balletto di notizie, contraddittorie, e di accuse, che gli eventi proposti dal neo direttore artistico (di cui non troviamo però ancora traccia nei lavori del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari) non erano economicamente adeguati alle risorse finanziarie messe a disposizione dal Comune. Anche qui la colpa morì fanciulla: colpa di Pelù, che non è stato capace di reperire risorse esterne, ma unicamente di proporre eventi troppo costosi, come affermato dall'assessore alla cultura Giovanni Gozzini, o dell'amministrazione che non è in grado di concordare con un direttore artistico superpagato (72.000 euro IVA compresa) un calendario di manifestazioni adeguate e finanziariamente sostenibili?Resta tuttavia la considerazione che questi eventi culturali, come altri proposti dall'amministrazione non hanno la capacità di incidere sulla domanda turistico-culturale.Dove, in Italia, l'offerta turistica è di tipo tradizionale si registrano cali di presenze, mentre dove c'è una maggiore offerta culturale si registra un 18% medio di aumento del flusso turistico con punte di oltre il 30% per Roma e Napoli e circa il 25% per Milano e Padova. Dati importanti che impongono l'urgenza di interventi a favore della cultura visto che il Country Brand Index nel 2006 vede l'Italia perdere il primato di destinazione turistica più attraente del mondo. Siamo al terzo posto dietro Australi e USA. E il marchio Italia perde anche il primo posto come più votato in forza di arte, cultura e storia, superato nel 2006 dall'Egitto.Sono dati preoccupanti, ma in Palazzo Vecchio non trovano ascolto».(fn)