Fusione Firenze Parcheggi-Sas, Toccafondi (FI) e Checcucci (AN) «Esaltazione del socialismo municipale. Vicenda iniziata male che rischia di finire peggio»
«Oltre ad essere l'esaltazione di quel socialismo municipale che a parole si rinnega ma nei fatti si rafforza, la vicenda è iniziata male e finirà peggio». E' quanto hanno dichiarato i consiglieri Gabriele Toccafondi (FI) e Gaia Checcucci (AN) sulla fusione di Firenze Parcheggi con Sas.«Mentre lunedì, in consiglio comunale, l'assessore Albini rispondeva ad una nostra domanda di attualità hanno spiegato Toccafondi e Checcucci e affermava che la perizia del tribunale per valutare Firenze Parcheggi non era assolutamente stata consegnata al Comune, nello stesso momento l'assessore Matulli rispondeva ai cronisti sostenendo non solo che era pronta ma che avevano già fatto i calcoli di quanto sarebbe costato al Comune l'acquisto delle quote dei privati»«La notizia che la perizia fosse già pronta era emersa nella seduta della commissione di controllo sugli enti partecipati di venerdì hanno ricordato due esponenti del centrodestra - in occasione dell'audizione dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei trasporti sui problemi relativi alla fusione di Firenze Parcheggi e SAS. Subito abbiamo quindi chiesto se ciò corrispondeva al vero, ma lunedì in consiglio la risposta dell'assessore Albini era stata categorica: smentisco la notizia, è priva di fondamento».«Da una parte il sindaco annuncia la guerra contro i costi eccessivi degli enti del sottogoverno e delle società hanno commentato Toccafondi e Checcucci dall'altra Palazzo Vecchio ha messo in piedi un'operazione di fusione che esalta quel socialismo municipale che a parole si rinnega ma nei fatti si esalta, anzi si rafforza.Tanto per cominciare, e siamo solo ai nastri di partenza, la fusione fra i due contenitori presuppone che siano entrambi interamente a capitale pubblico: da qui la perizia per valutare il valore della partecipata e quindi delle quote che Palazzo Vecchio deve sborsare per acquistarle, ovvero 16 milioni di euro. Sorprende che il vicesindaco Matulli rinneghi la data del 30 giugno come termine ultimo per l'acquisto le quote perché è un termine che ha previsto la giunta, della quale fa parte, nelle delibere già approvate. Ed è un termine che certo non può slittare perché l'attuale situazione di coabitazione nella gestione fra Sas e Firenze archeggi non ha i crismi della legittimità, soprattutto se il periodo transitorio dietro al quale l'amministrazione si è nascosta per giustificare questo obbrobrio giuridico, diventa come un elastico e viene allungato a seconda delle volontà. Quindi la domanda sorge spontanea: ma dove trova i soldi l'amministrazione? In quale capitolo di bilancio si celano i 16 milioni che il Comune sborserà per far diventare Firenze Parcheggi tutta pubblica? Se li addosserà forse una società, Firenze Parcheggi, che chiuderà il 2007 con un profondo rosso e che si è indebitata anche per fare la cosiddetto "centrale remota" per la gestione dei parcheggi? Se anche fosse, il saldo negativo che si trascinerà dentro il nuovo soggetto al momento della fusione, certo non sarebbe un buon "start up" per questa futura fantomatica unica società che vorrebbe essere e gestire tutto "in house". Meno di due mesi non sono molti per trovare il "tesoretto" e ormai è più che una sensazione, e lo confermano le parole del vicesindaco, che Palazzo Vecchio non abbia neanche idea di dove cercarli».«Quando abbiamo espresso la nostra contrarietà a quest'operazione hanno concluso i due consiglieri - siamo passati da Cassandre ma i fatti stanno dimostrando che le preoccupazioni che avevamo sono tutte fondate. Anzi, lo scenario che si sta prospettando è molto, molto peggiore di quanto non lo avessimo ipotizzato perché davamo per scontato che ci fosse comunque un percorso tracciato. Ci eravamo sbagliati: si naviga a vista e le acque sono molto agitate». (fn)