Holding toscana per i servizi pubblici, Checcucci (AN): «Alle parole del sindaco seguano i fatti. Ovvero riduzione sprechi e contenimento spese»

Questo il testo dell'intervento di Gaia Checcucci, consigliera di Alleanza Nazionale:«L'intervento del sindaco Domenici in materia di gestione dei servizi pubblici nell'ottica di una "moralizzazione" del sistema, ci trova d'accordo. Condividiamo la neanche troppo implicita ammissione di responsabilità sulle scelte disinvolte effettuate dalle amministrazioni, a cominciare da quella comunale, caratterizzate dalla creazione di società per azioni e relativi consigli di amministrazione, per sottrarre alla concorrenza ed al libero mercato interi segmenti di servizi pubblici locali, con conseguente aumento esponenziale dei costi scaricati sui cittadini con le bollette. Condividiamo l'esigenza di sfoltire i consigli di amministrazione e quella di non utilizzarli come "rifugi" per politici senza incarico o per professionisti amici ai quali occorre dare qualche gratifica.Certo queste affermazioni stridono con quello che ha fino ad oggi fatto l'amministrazione targata Domenici: società per azioni nate come funghi per occuparsi di tutto, anche di quello che è facilmente reperibile sul mercato e magari costa meno; società con cda mastodontici per fare contenti tutti nel rispetto degli equilibri politico partitici della variegata maggioranza che governa la città; società che hanno a loro volta partecipate alle quali affidano servizi e, neanche a dirlo, hanno consistenti consigli di amministrazione dove siedono persone che a occupano già altre sedie in altri consigli. Insomma una grande famiglia allargata che pesa sulle spalle dei cittadini.Le conversioni diventano tanto più credibili se ad esse seguono le "buone azioni": ed allora, dando per scontato che i cda vanno ridotti per legge, non potremo attribuire questa azione meritoria al sindaco quando essa si realizzerà. Il primo cittadino di Firenze potrebbe però dare il buon esempio sciogliendo alcune società inutili i cui servizi devono stare sul mercato. Ad esempio le partecipate di ATAF che si occupano di gestione sinistri, di manutenzione dei bus, di pubblicità; le partecipate di Publiacqua che si occupano, e male, di lettura e contabilizzazione o di ingegneria. Che bisogno c'era, tanto per fare altri esempi, di Linea Comune, la società nata per gestire e fornire servizi e prodotti informatici. E, infine, come si concilia operazione di concentrazione tra Firenze Parcheggi e Sas con le parole del sindaco su alleggerimento e razionalizzazione del sistema. Non sa Domenici che si è creato un soggetto che si occuperà "in house" di servizi che potenzialmente sono reperibili sul mercato? Se al mea culpa del sindaco seguiranno azioni concrete saremo con lui altrimenti quella che lui definisce una "deriva populista" sarà la voce di chi, da sempre, si batte per il contenimento delle spese e la riduzione degli sprechi».(fn)