Rave Party, Alessandri (AN) «L'amministrazione ha dovuto ammettere che è trattato di una manifestazione priva di qualsiasi autorizzazione»

«L'amministrazione ha dovuto ammettere che gli organizzatori del Rave Party non erano in possesso della necessaria licenza di pubblico spettacolo né delle apposite autorizzazioni per la somministrazione di alimenti e bevande né, tantomeno, della deroga per le emissioni acustiche. Come se non bastasse non sono stati neanche effettuati controlli sull'intensità delle emissioni acustiche. Un fatto grave che molto deve far riflettere i cittadini su come è amministrata la nostra città». Così il consigliere di Alleanza Nazionale Stefano Alessandri commenta la risposta dell'assessore Giovanni Gozzini all'interrogazione sulla manifestazione che si è svolta a fine aprile a Castello.«Nei mesi scorsi - ha ricordato l'esponente del centrodestra - abbiamo assistito ad una vera e propria caccia alle streghe, con maxi blitz della polizia municipale ed amministrativa che con grande solerzia ed efficienza ha passato al setaccio ogni locale notturno di questa città controllando scrupolosamente licenze, permessi ed agibilità. Sono state condotte campagne contro l'abuso dell'alcool criminalizzando in modo impietoso molti esercizi pubblici; sono state poste sotto la lente d'ingrandimento le emissioni sonore provenienti dai locali di pubblico spettacolo e si è giunti persino a verificare con un tempismo perfetto l'orario di chiusura di alcune attività danzanti. Molti esercenti hanno pagato in termini economici e di immagine chiusure temporanee delle attività, mentre i "controllori" presentavano con toni trionfalistici ed entusiasti i risultati di siffatte operazioni attraverso numerose conferenze stampa. Sul versante dell'ordine pubblico - ha aggiunto Alessandri - anche le autorità preposte si sono uniformate a questa tendenza, coadiuvando la polizia municipale nei controlli serali, giungendo a sollecitare chiusure, verificando attentamente i requisiti degli addetti all'assistenza clienti nei locali di intrattenimento danzante ed arrivando a sospendere la manifestazione del calcio storico per timore di incidenti».«A fronte di questa massiccia campagna che ha assunto spesso anche toni moralistici e di perbenismo – ha concluso il consigliere di AN - nessuno di questi "attori" ha pensato bene di verificare con lo stesso zelo quanto stava accadendo al Rave Party. Per tre giorni Castello è stata una felice oasi di illegalità con musica sparata a decibel altissimi, con cibi e bevande somministrate senza alcuna autorizzazione sanitaria, con largo consumo di sostanze stupefacenti. Il tutto sotto gli occhi attoniti dei cittadini, increduli di dover assistere a cotanto spettacolo. Se si escludono un paio di posti di blocco lungo le direttrici principali di accesso all'area, il bilancio degli interventi messi in atto dalla Polizia Municipale ed amministrativa non brillano certamente per quello zelo e quell'attivismo che l' ha resa celebre nei primi mesi dell'anno. Il Rave Party adesso è finito; i partecipanti un po' storditi se ne stanno ritornando a casa e Firenze si prepara a vivere un'estate di passione con agenti scrupolosi che vigileranno sulla condotta degli operatori e clienti della movida fiorentina con buona pace dei perbenisti di questa città. E' questo il modo di governare Firenze?». (fn)