Immigrazione e ddl Amato-Ferrero, interviene Rifondazione
Questo il testo dell'intervento dei consiglieri di Rifondazione Comunista Mbaye Diaw, Anna Nocentini e Leonardo Pieri:«Il 25 aprile non sarà più solo ricordato per la Liberazione e la Resistenza, ma da quest'anno ricorderà anche la fine della legge Bossi-Fini. Per 3 milioni di cittadini stranieri questo vuol dire la fine dell'immigrato usa e getta. Ora si apre una nuova stagione dei diritti nel nostro paese. La Bossi-Fini aveva introdotto il famoso contratto di soggiorno, che ha riportato alla clandestinità molti cittadini stranieri per il semplice fatto che avevano perso il posto di lavoro. Una legge- ricordiamolo- che l'alta Corte Europea aveva giudicato come legge xenofoba. Il confronto con le associazioni, partiti, movimenti, sindacati, scelto da Amato e Ferrero si è rivelato positivo ed ha contribuito alla definizione di un testo che segna una netta discontinuità in molte sue parti con la cultura e i contenuti della Bossi-Fini, e che accoglie gran parte delle richieste avanzate dagli immigrati.La grande novità del DDL Amato-Ferrero, è che per la prima volta nella storia del nostro paese è stato introdotto il diritto di voto per i cittadini stranieri, avendo recepito il capitolo "C" del trattato di Maschtricht sulla partecipazione alla vita pubblica e politica dei cittadini stranieri. Vi è poi un cambiamento per quel che riguarda le procedure dei rinnovi dei permessi di soggiorno con procedure più semplici trasferendone le competenze ai Comuni e chiudendo con l'esperienza delle Poste; e vi è il ripristino dei permessi di soggiorno più lunghi che semplifica la vita a 3 milioni di cittadini.La vecchia e nuova immigrazione è ormai un dato strutturale che segna in modo trasversale le nostre vite: occorre guardarla con altri occhi, e non può essere affrontata come questione principalmente di ordine pubblico, ma come un fenomeno sociale del nostro tempo. Un fenomeno che riguarda la vita di centinaia di migliaia di uomini e donne, persone con una storia, una cultura e un bagaglio di diritti che vanno rispettati.E' urgente dare una risposta alle centinaia di migliaia di persone che ricadono nell'ultimo decreto flussi e che la aspettano di più di un anno. Per loro e per quanti vivono e lavorano in Italia senza trovare la strada dell'emersione è necessario prevedere un meccanismo di regolarizzazione che ne sani la posizione, facilitandone l'uscita dal lavoro nero.Ricordiamo inoltre che il governo italiano non ha sospeso la sua partecipazione al programma europeo Frontex né ha rinunciato agli accordi bilaterali firmati dal precedente governo, volti, attraverso operazioni di polizia internazionale, a fermare i migranti prima del raggiungimento delle frontiere e in alcuni casi prevedendo la loro detenzione in CPT oltre frontiera.Il Presidente della Commissione De Mistura, illustrando il rapporto finale dei lavori della Commissioone nel corso di una conferenza stampa svolta al Viminale, alla presenza del Ministro dell´Interno Giuliano Amato, ha sottolineato l´inefficacia del sistema attuale che "non risponde alle complesse problematiche di un fenomeno in continua espansione" e che comporta gravi disagi e costi elevatissimi».(fn)