Family Day, Toccafondi (FI): «Sindaco ripensaci, è opportuno che il Gonfalone sia il 12 maggio a Roma»
«Sindaco ripensaci, è opportuno che il Gonfalone sia il 12 maggio a Roma al Family Day». L'appello è stato lanciato dal vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale Gabriele Toccafondi.«Il 23 aprile ho scritto al Sindaco per chiedere la presenza del Gonfalone di Firenze alla iniziativa di Roma ha spiegato Toccafondi . Nella richiesta ho ricordato che nel manifesto sottoscritto dalle associazioni organizzatrici si legge ciò che li ispira: "la famiglia ha meritato e tuttora esige tutela giuridica pubblica, proprio in quanto cellula naturale della società e nucleo originario che custodisce le radici più profonde della nostra comune umanità e forma alla responsabilità sociale. Non a caso i più importanti documenti sui diritti umani qualificano la famiglia come "nucleo fondamentale della società e dello Stato". Nel manifesto sottoscritto dagli organizzatori si legge: "chiediamo al Parlamento di attivare da subito un progetto organico e incisivo di politiche sociali in favore della famiglia: per rispetto dei principi costituzionali, per prevenire e contrastare dinamiche di disgregazione sociale, per porre la convivenza civile sotto il segno del bene comune". Nella mia lettera ho anche ricordato che lo statuto comunale riconosce e tutela la famiglia, sottolineando che "il Comune attua una politica di interventi sociali a tutela della famiglia"».«Il sindaco ha risposto alla richiesta ritenendo inopportuna la presenza del Gonfalone alla manifestazione ha aggiunto il vicecapogruppo di Forza Italia nel dettaglio scrive: "devo constatare che la manifestazione del 12 maggio si colloca in un contesto generale, che porta ad assumere oggettivamente, al di là dei principi propugnati, un rilevante significato e rilievo politico contingente, tale da sconsigliare e rendere inopportuna la presenza di simboli istituzionali, quali ad esempio, il gonfalone di un Comune, ferma restando l'autonomia decisionale di ciascun Municipio o altra istituzione. D'altra parte, poiché è evidente il riferimento al disegno di legge governativo, ora in Parlamento, sui "Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi" (i cosiddetti "Dico"), ti faccio presente che in occasione della manifestazione a sostegno di detta legge, svoltasi a Roma lo scorso 10 marzo, il gonfalone della città non era presente».«Non condividendo le motivazioni del sindaco ha concluso Tocafondi lo invito a leggere il manifesto firmato dai promotori ed a rileggere le parole del segretario dei DS Fassino, dette proprio a Firenze il 19 aprile: "non guardiamo con ostilità al Family Day, promosso da un gruppo ampio di associazioni cattoliche, con le quali ci interessa al contrario interloquire"». (fn)Questa la lettera inviata dal sindaco Domenici a Gabriele Toccafondi:"Caro Toccafondi, ho ricevuto la tua lettera relativa alla manifestazione che si terrà il prossimo 12 maggio a Roma dal titolo 'Più famiglia', con la quale mi chiedi di inviare, in tale occasione, il gonfalone della città. Voglio dirti subito che considero anch'io non soltanto importante ma necessario elaborare e attuare politiche di sostegno alla famiglia così come indicato negli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione. Provvedimenti che possono riguardare, per fare alcuni esempi, la possibilità di rendere economicamente e socialmente più agevole avere e allevare figli, di aiutare le donne a conciliare maternità e lavoro, di sostenere le famiglie con più figli. Mi auguro che su questi e altri obiettivi che si propongano di perseguire le medesime finalità, sia possibile costruire ampie convergenze nelle diverse realtà istituzionali del nostro Paese. D'altra parte, anche l'Amministrazione comunale di Firenze in questi anni si è impegnata concretamente in questa direzione, come dimostrano le nostre iniziative per l'infanzia, gli anziani, i disabili, oltre a numerose misure volte ad offrire sostegno economico diretto alle famiglie in condizioni di maggiore disagio sociale. Detto questo, devo constatare che la manifestazione del 12 maggio si colloca in un contesto generale, che la porta ad assumere oggettivamente, al di là dei principi propugnati, un rilevante significato e rilievo politico contingente, tale da sconsigliare e rendere inopportuna la presenza di simboli istituzionali, quali ad esempio, il gonfalone di un Comune, ferma restando l'autonomia decisionale di ciascun Municipio o altra istituzione. D'altra parte, poiché è evidente il riferimento al disegno di legge governativo, ora in Parlamento, sui 'Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi' (i cosiddetti 'Dico'), ti faccio presente che in occasione della manifestazione a sostegno di detta legge, svoltasi a Roma lo scorso 10 marzo, il gonfalone della città non era presente. Spero di averti fornito una spiegazione sufficientemente argomentata del motivo per cui non ritengo opportuno l'invio del gonfalone il 12 maggio a Roma, a prescindere dal fatto che tu possa legittimamente più o meno condividerla. Mi auguro comunque che ciò non sia fonte di eccessive polemiche, di cui in un momento di così delicato e spesso troppo aspro confronto su questi temi nel nostro Paese personalmente non avverto la necessità. Per questo motivo, più che alla responsabilità politica e istituzionale di tutti noi (che dò per scontata), mi appello semplicemente a quel preziosissimo, sovente scarso, bene comune rappresentato dal buon senso".