Politiche abitative, consiglio approva ordine del giorno della terza e quarta commissione
E' stato approvato dal consiglio comunale un ordine del giorno proposta dalla commissione urbanistica, presieduta da Antongiulio Barbaro, «per una nuova politica sulla casa» che contiene«indirizzi al sindaco, proposte alla Regione, al Parlamento, al Governo». Il documento è stato elaborato insieme alla commissione per le politiche sociali e della salute, presieduta da Susanna Agostini.«Per incrementare lo stock di alloggi disponibili si legge, tra l'altro, nell'ordine del giorno - è necessario introdurre l'obbligo di affitto degli alloggi non locati che fanno parte del patrimonio degli enti previdenziali, degli enti pubblici e delle società di proprietà pubblica in genere e promuovere la disponibilità di nuovi alloggi in affitto a canone concordato e calmierato nonché di edilizia residenziale pubblica. Per incrementare e diversificare l'offerta è invece opportuno incentivare, con strumenti fiscali e finanziari, la costituzione di soggetti di no profit housing, con capitale misto pubblico/privato, aventi profitti limitati e finalizzati alla realizzazione di alloggi a canone calmierato, inferiori ai livelli dei patti territoriali, da definirsi con accordi integrativi con i sindacati degli inquilini e della proprietà». (fn)Questo il testo dell'ordine del giorno:ORDINE DEL GIORNOproposto dalla Terza Commissione consiliare, di concerto con la Quarta Commissione consiliare"Per una nuova politica sulla casa:indirizzi al Sindaco, proposte alla Regione, al Parlamento, al Governo"atto collegato al dibattito sul tema della casaseduta del Consiglio comunale del 3 maggio 2007IL CONSIGLIO COMUNALERITIENE che il tema della casa, ovvero del diritto di ogni nucleo familiare ad avere un alloggio dignitoso, debba essere posto al centro di una doverosa quanto rinnovata azione dei pubblici poteri, nel rispetto della ripartizione delle attribuzioni stabilite dall'art. 117 della Costituzione, così come più volte sottolineato dalla Corte Costituzionale e proprio recentemente, sul tema dell'edilizia residenziale pubblica, con la sentenza n. 94 del 21 marzo 2007;CONSIDERA il soddisfacimento del diritto alla casa come uno degli strumenti principali attraverso il quale si attua il sistema di welfare, soprattutto per le fasce più deboli e a rischio di emarginazione, a maggior ragione nell'attuale contesto di invecchiamento della popolazione. Perciò ritiene che ogni programma di intervento in questo settore debba tenere conto del profilo socio economico dei nuclei familiari, caratterizzati da parametri quali: l'età avanzata, il reddito e il patrimonio, la composizione del nucleo, il bisogno di assistenza socio sanitaria, il venire meno della rete parentale di supporto;RICORDA come questo Consiglio comunale, per il tramite delle diverse Commissioni consiliari ed in particolare della Terza "territorio, urbanistica, infrastrutture, patrimonio", si sia attivamente occupato in questo mandato amministrativo del tema della casa e delle politiche abitative conseguenti, attivando numerosi incontri con i soggetti sindacali, con le associazioni imprenditoriali e delle proprietà, pervenendo ad un documento unitario presentato in occasione del convegno pubblico "Abitare a Firenze bisogni e prospettive" (22 giugno 2005), del quale si riconfermano in questa sede le analisi del problema e le ipotesi di intervento, che è perciò parte integrante del presente Ordine del giorno;SEGNALA CON VIVA PREOCCUPAZIONE come i fenomeni analizzati nel documento sopra citato si siano nel frattempo aggravati, stante l'allargamento della forbice tra il livello di reddito di molte famiglie (specie dei nuovi nuclei di giovani) ed il livello dei canoni di locazione nonché dei prezzi di acquisto delle abitazioni, cui non è stato possibile offrire un adeguato contrasto per il progressivo esaurirsi delle risorse dedicate all'edilizia residenziale pubblica, all'edilizia convenzionata ed alle altre forme di intervento pubblico nel settore ("programma 20.000 alloggi in affitto", ultimo decreto di sospensione degli sfratti cosiddetto "Martinat", PRU, PRUSST, ecc..). Per quanto riguarda Firenze, la drammaticità della situazione è testimoniata dal numero di nuclei familiari inseriti nella graduatoria dell'edilizia residenziale pubblica (oltre 3.200), a fronte del quale l'Amministrazione comunale ha potuto contrapporre a partire dal 1999 la realizzazione di 838 nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica, tra già realizzati, in via di realizzazione o programmati;SEGNALA ALTRESI' come il progressivo disimpegno pubblico in tale ambito, a partire dall'abrogazione della pur discutibile tassazione Gescal (1998), aggravato dalla mancata revisione della Legge n. 431/1998 e dal processo di alienazione di una porzione non irrilevante del patrimonio abitativo di Enti pubblici e previdenziali, si sia sommato nelle grandi aree urbane italiane alla domanda crescente di nuovi e diversi soggetti (studenti "fuori sede", immigrati comunitari ed extra comunitari ancorché regolari, city users, turisti), dinamica che ha finito per determinare un ulteriore innalzamento dei prezzi di mercato e contestualmente la marginalizzazione di ampi strati sociali, impossibilitati a reggere i ritmi di aumento delle locazioni e dei prezzi di vendita, come indicato chiaramente dall'impennata degli sfratti per morosità osservata negli ultimi anni;APPREZZA E SOSTIENE, date tali premesse e nella consapevolezza dell'impossibilità di reiterare indefinitamente un indiscriminato "blocco degli sfratti" senza attivare politiche positive, la rinnovata attenzione dell'attuale Governo e del Parlamento che, approvando la Legge n. 9/2007, hanno posto le premesse indispensabili per un rilancio ed un adeguamento delle politiche abitative nazionali, che dovrà trovare sbocco al termine del tavolo di concertazione istituzionale avviatosi il 17 aprile 2007, ai sensi dell'art. 4 della Legge n. 9/2007, con misure di carattere normativo - a partire dall'urgente revisione della Legge n. 431/1998 - e finanziario - nel contesto del DPEF 2008, della Legge Finanziaria 2008, oltre che della discussione in atto attorno alla destinazione dell'extragettito fiscale 2007-;SOTTOLINEA come il processo avviato con la Legge n. 9/2007 debba trovare corrispondenza in coerenti azioni di riforma anche a livello regionale. Per quanto riguarda la Toscana, si tratta di accelerare i tempi di definizione dello Statuto dell'edilizia sociale, annunciato nell'ormai lontano ottobre 2004 in occasione della Conferenza regionale sulla casa, e quindi della conseguente revisione della L.R. n. 77/1998 nonché della L.R. n. 96/1996, con le quali ripensare gli strumenti di attuazione, accesso e gestione dell'edilizia residenziale pubblica e convenzionata, e collocare opportunamente, nel rispetto del Titolo V della Costituzione, il ruolo dei Comuni ed in particolare di quelli a più elevata tensione abitativa, anche per il tramite dei L.O.D.E. e delle società di gestione istituite con la L.R. n. 77/1998;SOTTOLINEA ALTRESI' come le politiche locali sulla casa debbano essere coordinate e governate a livello metropolitano, non potendo in alcun modo ipotizzarsi che tutto il fabbisogno possa trovare risposta nel solo territorio del Comune di Firenze. In tal senso sostiene il completamento della riforma del sistema di gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, impostato con la L.R. n. 77/1998, con cui rilanciare il ruolo e l'autonomia gestionale dei L.O.D.E. e delle società di gestione, e caldeggia una valutazione coordinata del tema nell'ambito della Conferenza dei Sindaci per la città metropolitana istituita con il protocollo di intesa del 7 gennaio 2007;RITIENE che, anche in coerenza con lo stesso dell'art. 4 della Legge n. 9/2007, il tema debba essere affrontato attivando e graduando nel tempo un concerto di misure di natura fiscale, finanziaria, urbanistica, normativa, con cui rilanciare l'intervento pubblico diretto, correggere le distorsioni dell'attuale mercato delle locazioni, favorire la riqualificazione urbana delle città anche in sinergia con gli operatori privati ed in particolare con il privato sociale, perseguendo i seguenti obiettivi generali:realizzare nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, nuovi alloggi pubblici e privati da affittare permanentemente a canone calmierato (cioè inferiore del 20-30% rispetto a quelli fissati con i patti territoriali), nuovi alloggi da destinare a categorie specifiche (studenti, anziani), nonché definire misure specifiche di sostegno abitativo per figure sociali deboli come gli immigrati e i giovani;incentivare la messa in disponibilità degli alloggi, privati e pubblici, esistenti;recuperare risorse pubbliche per finanziare le azioni precedenti, individuando nuovi strumenti ordinari capaci di sostituire il gettito dell'ex-prelievo Gescal (stimato in non meno di 1,5 Mld di euro/anno);migliorare la gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica esistente, anche stimolando forme di autogestione degli assegnatari e comunque una più ampia concertazione con i sindacati degli inquilini;fronteggiare l'attuale crisi abitativa, specie nelle grandi conurbazioni;RICORDA come sia prioritario, anche ai sensi dell'art. 5 della Legge n. 9/2007, definire a livello nazionale le caratteristiche e i requisiti degli alloggi sociali, al fine di ottemperare alla decisione 2005/842/CE della Commissione europea, e apprezza a tal proposito le proposte già formulate dalle associazioni dei gestori pubblici e delle cooperative di abitazione;E' CONSAPEVOLE che per il successo di una rinnovata politica abitativa sia necessario adeguare anche le norme urbanistiche nazionali, regionali e locali. A tal proposito condivide la proposta avanzata da più parti circa la necessità di considerare l'edilizia sociale, come sarà definita ai sensi dell'art. 5 della Legge n. 9/2007, parte essenziale del sistema di welfare e quindi parte degli standard urbanistici da assicurare nel caso di nuove urbanizzazioni o di trasformazioni urbane, anche definendo i livelli essenziali di assistenza come delineati dalla Legge n. 328/2000. Da questo punto di vista, rivendica le scelte già compiute da questo Consiglio comunale con la deliberazione n. 264/32 del 13.5.2002, con la quale si è stabilito di dare priorità agli interventi di edilizia sovvenzionata e convenzionata/agevolata nell'utilizzo delle aree che devono essere cedute all'Amministrazione comunale nei comparti di espansione (C1 e D4) e di ristrutturazione urbanistica (C2, C3 e D3) previsti dal PRG vigente; nonché con la deliberazione n. 2005/C/00041 del 26.5.2005, con la quale si è regolamentata la norma del Piano Strutturale adottato il 20.4.2004 che prevede per tutti gli interventi di ristrutturazione urbanistica o di sostituzione edilizia che superino i 2.000 metri quadrati di superficie utile lorda l'obbligo di destinare alla residenza sociale (affitto permanente o edilizia convenzionata) una quota non inferiore al 20% in termini di s.u.l.;PROPONE PERCIO' l'insieme delle seguenti azioni, in parte sottoposte al tavolo istituzionale di cui all'art. 4 della Legge n. 9/2007, in parte alla Regione Toscana nell'ambito dell'annunciata revisione dei propri strumenti normativi di settore, in parte al Sindaco e alla Giunta nell'ambito della propria sfera di azione politico amministrativa:incrementare la messa in disponibilità degli alloggi esistenti:al fine di muovere il mercato delle locazioni degli alloggi privati esistenti e indurre l'emersione delle locazioni "in nero" appare opportuno, nel contesto dell'auspicabile riforma della Legge 431/1998, rimodulare l'attuale regime di incentivazioni fiscali (deduzioni o detrazioni, in ambito ICI e IRE) a favore del locante e del locatario, circoscrivendole (ma incrementandole) al caso dei contratti a canone concordato nell'ambito dei patti territoriali. Di pari importanza in tale contesto l'incremento sostanziale della quantità e dell'efficienza dei controlli fiscali e patrimoniali, da effettuarsi tramite accordi tra gli Enti locali, l'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza;al fine di ridurre gli effetti distorsivi sull'ordinaria offerta alloggiativa, occorre promuovere, nell'ambito di un'oculata programmazione territoriale capace di garantire il mix sociale, la realizzazione di alloggi e residenze riservati a soggetti specifici (studenti, anziani), specie nelle più importanti aree urbane, nonché definire misure specifiche di accompagnamento abitativo sul libero mercato per figure sociali deboli come immigrati e giovani;al fine di incrementare lo stock di alloggi disponibili è necessario introdurre l'obbligo di affitto degli alloggi non locati facenti parte del patrimonio degli Enti previdenziali, degli Enti pubblici e delle società di proprietà pubblica in genere (Poste, RFI, ecc..);promuovere la disponibilità di nuovi alloggi in affitto a canone concordato e calmierato nonché di edilizia residenziale pubblica:al fine di incrementare e diversificare l'offerta è opportuno incentivare (con strumenti fiscali e finanziari) la costituzione di soggetti di No Profit Housing, con capitale misto pubblico/privato, aventi profitti limitati e finalizzati alla realizzazione di alloggi a canone calmierato (inferiori ai livelli dei patti territoriali), da definirsi mediante accordi integrativi con i sindacati degli inquilini e della proprietà;al fine di mantenere lo stock di alloggi pubblici e ottenere risorse per incrementarlo è necessario limitare l'alienazione del patrimonio residenziale pubblico ai soli alloggi per i quali il costo di riqualificazione sia non conveniente o quando questi siano parte di condomini in cui la parte pubblica risulti minoritaria, destinando i proventi ad un fondo finalizzato alla realizzazione di alloggi sociali (come saranno definiti in base all'art. 5 della Legge n. 9/2007) e alla realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica. In tale contesto, appare opportuno riformare le attuali agevolazioni riconosciute ai conduttori dalla Legge n. 560/1993 e dalla Legge n. 136/1999;al fine di incrementare lo stock di alloggi disponibili è necessario introdurre la possibilità da parte dei Comuni o dei soggetti gestori del patrimonio di edilizia residenziale pubblica (ex-IACP, ex-ATER, ecc..) di esercitare il diritto di prelazione (a prezzi congruamente inferiori a quelli di mercato) in caso di vendita del patrimonio immobiliare da parte degli Enti previdenziali, degli Enti pubblici e delle società di proprietà pubblica in genere (Poste, RFI, ecc..), qualora inoptato dai conduttori;al fine di finanziare le politiche alloggiative e muovere il mercato è necessario istituire un fondo nazionale, da riversare in specifici fondi regionali, per finanziare la realizzazione di alloggi a canone calmierato (anche in compartecipazione con soggetti privati) e di alloggi di edilizia residenziale pubblica, da finanziare con la fiscalità generale (a partire da una quota significativa dell'extragettito fiscale 2007), con la revisione delle aliquote ICI (mediante una manovra che pur garantendo l'attuale gettito complessivo, riduca quella sulla prima casa e incrementi in misura sostanziale, ben oltre l'attuale 0,9%, quella sulle seconde case non locate o locate con livelli di canone superiore a quelli dei patti territoriali) e con il gettito delle entrate derivanti dall'imposta di registro sui contratti di locazione -anche prevedendone l'allocazione diretta ai Comuni-, sviluppando la programmazione integrata pubblico/privata con l'uso efficiente dei fondi europei;al fine di ridurre i costi di realizzazione e quindi anche i prezzi di mercato è necessario prevedere sgravi fiscali (IVA e oneri di urbanizzazione) sulla filiera finalizzata alla realizzazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica e di alloggi a canone calmierato;con l'obiettivo di rendere più efficiente e rapida la realizzazione dell'edilizia residenziale pubblica è necessario promuovere la revisione della normativa regionale di settore, nell'ambito dell'annunciato Statuto dell'edilizia sociale, semplificando le procedure di approvazione dei programmi operativi (QTE), differenziando i massimali di finanziamento in relazione al valore delle aree e privilegiando gli interventi di trasformazione urbana in luogo di quelli che determinano impegno di nuovo suolo;reperire nuove aree destinate ad alloggi pubblici o a canone calmierato:è fondamentale dare piena attuazione alla citata norma cosiddetta "del 20%" contenuta nel Piano Strutturale di Firenze adottato il 20.4.2004, privilegiando la realizzazione degli alloggi sociali rispetto della monetizzazione totale o parziale, pure prevista dal Regolamento di attuazione. A tal fine è da valutare l'affidamento della gestione degli alloggi ad affitto permanente così realizzati da parte di un soggetto specifico (che potrebbe essere Casa spa), definendo i criteri generali per l'ammissione dei soggetti aventi titolo agli alloggi nonché l'entità dei canoni di locazione, di concerto con le organizzazioni sindacali degli inquilini;nell'ambito del Piano Strutturale di Firenze, in corso di rielaborazione, e del successivo Regolamento Urbanistico, occorre valutare con attenzione la possibilità di attivare le disposizioni di cui alla Legge n. 167/1962 e alla Legge n. 865/1971 (PEEP), pur nel massimo rispetto della norma di cui alla L.R. n. 1/2005 che impone di non impegnare nuovo suolo;appare opportuno che la citata norma cosiddetta "del 20%", pur adattata alle diverse realtà, sia diffusa almeno nell'ambito della Toscana, introducendola nel nuovo Piano di Indirizzo Territoriale adottato dal Consiglio regionale, quanto meno nelle città capoluogo di provincia e nei comuni facenti parte della città metropolitana di Firenze;appare necessario stabilire, nell'ambito del Piano Strutturale e successivamente nel Regolamento Urbanistico di cui alla L.R. n. 1/2005, una norma di salvaguardia con cui riservare una percentuale elevata della superficie utile lorda (orientativamente: 50%) alla realizzazione di alloggi sociali (come saranno definiti in base all'art. 5 della Legge n. 9/2007) nelle aree dimesse o in via di dismissione, in particolare pubbliche o ex pubbliche (quali quelle del Demanio militare), qualora siano successivamente destinate alla funzione residenziale;nell'ambito dell'annunciata e necessaria riforma della normativa urbanistica nazionale (Legge n. 1150/1942), ormai superata dai fatti e dal nuovo assetto istituzionale in materia di governo del territorio stabilito dal Titolo V della Costituzione, è fondamentale prevedere nelle aree di espansione e di completamento urbanistico anche quote significative di alloggi sociali (da considerarsi quindi come standard urbanistico), come saranno definiti ai sensi dell'art. 5 della Legge n. 9/2007;ottimizzare la gestione e l'impiego degli alloggi di edilizia residenziale pubblica:è necessario promuovere la verifica periodica circa il rispetto dei requisiti per l'accesso e per la permanenza, favorendo l'acceso alle banche dati patrimoniali e reddituali da parte degli enti proprietari;pur ribadendo la validità del cosiddetto canone sociale, appare urgente ripensare i criteri di fissazione dei canoni di locazione dell'edilizia residenziale pubblica, da parametrare facendo ricorso all'ISEE (indicatore del reddito e del patrimonio) del nucleo familiare del conduttore nonché alla superficie dell'alloggio;nel contesto delle azioni precedenti, è altresì necessario stabilire canoni specifici per i nuclei familiari non aventi più titolo all'alloggio di edilizia residenziale pubblica, ma non in grado di reperire un alloggio sul mercato, ancorché con canone al livello dei patti territoriali;sostenere l'accesso e il mantenimento della casa a favore dei lavoratori atipici e dei nuclei familiari in difficoltà economica:è urgente istituire un fondo statale di garanzia e agevolazioni finanziarie a favore dei lavoratori atipici, per l'accesso alla prima casa o ad un alloggio in affitto con livello del canone calmierato rispetto a quello fissato dai patti territoriali;è altresì urgente istituire un fondo statale di garanzia e agevolazioni finanziarie a favore dei nuclei familiari in difficoltà economiche/reddituali, aventi prima casa acquistata tramite mutuo e che rischino l'escussione dell'ipoteca;fronteggiare l'attuale situazione di crisi abitativa:occorre modificare la Legge n. 269/2004 consentendo il mantenimento dell'esecutività dello sfratto nel caso di rinnovo del contratto presso lo stesso locatario, riconoscendo a questo specifici sgravi fiscali;è fondamentale promuovere la realizzazione di alloggi volano, locati esplicitamente per tempi brevi e quindi per tamponare le situazioni critiche dovute ad esempio a sfratti per morosità. A tal fine occorre attivare ed implementare il Fondo previsto dal Regolamento di attuazione della norma cosiddetta "del 20%" contenuta nel Piano Strutturale adottato il 20.4.2004;in ambito locale appare opportuno procedere alla costituzione della commissione per la graduazione degli sfratti prevista dall'art. 3 della Legge n. 9/2007;in ambito locale, si ritiene opportuno superare l'attuale gestione dell'emergenza tramite il ricorso agli affittacamere, destinando invece le risorse così risparmiate al finanziamento del Fondo previsto dal Regolamento di attuazione della norma cosiddetta "del 20%" contenuta nel Piano Strutturale adottato il 20.4.2004, finalizzando le risorse così riutilizzate alla realizzazione di alloggi volano;in ambito locale appare opportuno promuovere una revisione critica ed un aggiornamento delle tipologie di soggetti ammesse ad accedere alla riserva sociale di alloggi di edilizia residenziale pubblica, come valutati dall'apposita Commissione comunale, con particolare attenzione alle famiglie monoparentali a basso reddito (ad esempio: unico genitore/ice con figlio minore a carico o con anziano non autosufficiente a carico);CHIEDE al Sindaco di fare proprie le presenti proposte, sia per quanto applicabile a livello del Comune di Firenze, sia come contributo di questo Consiglio comunale al tavolo nazionale istituito ai sensi dell'art. 4 della Legge n. 9/2007 e all'annunciata revisione degli strumenti normativi di settore della Regione Toscana;CONSAPEVOLE del fatto che il tema della casa non può che essere affrontato ad un livello di coordinamento territoriale ampio, almeno metropolitano, chiede al Sindaco di rappresentare queste proposte anche in seno alla Conferenza dei Sindaci per la città metropolitana, di cui al protocollo di intesa firmato il 7 gennaio 2007, nonché in seno al L.O.D.E di cui alla L.R. n. 77/1998.;DISPONE la trasmissione del presente Ordine del giorno, completo del documento di analisi allegato, ai Sindaci membri della Conferenza di cui al protocollo di intesa del 7 gennaio 2007, alla Giunta e al Consiglio Regionale della Toscana, all'ANCI Toscana e all'ANCI nazionale, al Governo, ai parlamentari eletti in Toscana, ai presidenti delle Commissioni lavori pubblici dei due rami del Parlamento, alle associazioni sindacali degli inquilini, delle proprietà, degli operatori, dei gestori degli alloggi pubblici.Presidente Terza Commissione(Antongiulio Barbaro)Presidente Quarta Commissione(Susanna Agostini)allegato parte integrante: documento "Abitare a Firenze", 20 giugno 2005Firenze, 3 maggio 2007