Politiche abitative, DS, Margherita, Comunisti, Verdi e SDI: «Fondo comunale per l'edilizia sociale e consulta per la casa»
Fondo comunale per l'edilizia sociale e consulta per la casa. Sono alcune delle richieste contenute in un ordine del giorno presentato dai consiglieri dei gruppi consiliari DS, Margherita, Comunisti Italiani, Verdi, SDI-Rosa nel Pugno.Secondo i firmatari del documento, il fondo per l'edilizia sociale potrebbe essere alimentato da risorse derivanti «dal recupero degli introiti provenienti dal regolamento di attuazione della norma di riserva del 20% di "superficie utile lorda" per l'edilizia sociale a carico degli interventi di ristrutturazione urbanistica o di sostituzione edilizia che superino i 2.000 metri quadrati di Sul», «dalla ricerca di un rinnovato rapporto con le Fondazioni bancarie che gravitano nell'area fiorentina», «dalla definizione di rapporti specifici con gli istituti bancari interessati al finanziamento dell'edilizia sociale», «dalle possibilità di utilizzazione delle risorse messe a disposizione a livello comunitario» e, infine, «dalla quota parte delle alienazioni non vincolate».L'ordine del giorno indica anche gli obbiettivi prioritari della consulta per la casa: «fornire e scambiare informazioni sul tema del fenomeno abitativo»; «analizzare l'efficacia delle politiche abitative messe in atto dall'amministrazione comunale ed in sede di Lode»; «proporre iniziative per favorire l'individuazione di strumenti o azioni specifiche sulle problematiche abitative»; «costituire un Osservatorio sulle condizioni dell'abitare in città con il compito di monitorare le dinamiche sociali connesse con il fenomeno abitativo». (fn)Questo il testo dell'ordine del giorno:ORDINE DEL GIORNOproposto dai seguenti Gruppi consiliari: DS, Margherita, PdCI, Verdi, SDI-Rosa nel PugnoPer una nuova politica sulla casaatto collegato al dibattito sul tema della casa seduta del Consiglio comunale del 3 maggio 2007RILEVATO con soddisfazione che il Governo nazionale ha posto al centro del dibattito politico il tema dell' abitazione sociale dopo almeno cinque anni che tale questione era stata relegata alle sole dinamiche di mercato senza alcun provvedimento nè emergenziale nè strutturale, dimostrando non solo insensibilità politica e sociale ma una vera mancanza di strategia di governo del territorio che non fosse l assenza di programmazione pubblica;TENUTO CONTO che negli ultimi anni il problema si è ancora, quotidianamente, aggravato con l' evidenziarsi dell'emergenza sfratti sempre più motivata dal fenomeno della morosità e che risulta decisamente condizionata dall'incertezza e dalla progressiva riduzione del contributo a sostegno della locazione (L. 431/98 art. 11) uno dei cardini della riforma mai giunta, che di fatto doveva garantire il rinnovo dei contratti di locazione. Situazione allarmante alla quale In questi ultimi tre anni la cartolarizzazione dei patrimoni dei grandi enti pubblici (INPDAP, INPS, INPDAI, INAIL ecc.) e le alienazioni immobiliari di grandi compagnie assicurative, quali ad esempio INA, Fondiaria, Generali e gli Istituti di Credito hanno portato ad una pesante contrazione di offerte in affitto e al venir meno di risorse significative per categorie di cittadini con redditi medio-bassi, tanto da ritenere che il problema abitativo rimane fra quelli più gravi del nostro Paese rispetto a quelli europei;VISTA la Legge 9/07 ed la successiva apertura del tavolo interistituzionale sulle problematiche dell'abitare al quale è affidata la definizione di un programma di interventi che abbia per oggetto l' individuazione di risorse certe, di riforme alla fiscalità sugli immobili e di forme di sostegno sociale oltre agli indirizzi per il necessario aggiornamento normativo nazionale e regionale;CONSIDERATO il documento approvato dalla Terza Commissione Consiliare che delinea una serie ampia di azioni ed indirizzi necessari ad affrontare con rinnovato impegno il tema del disagio abitativo ed in particolare tiene insieme provvedimenti che sono riferibili alle diverse competenze statali, regionali e comunali;VALUTATA la rilevanza della questione abitativa nelle aree urbane ed in particolare a Firenze tanto che questo non è un tema disgiunto dalla analisi dello sviluppo della città e soprattutto degli esiti della sua trasformazione. In sostanza si tratta di valutare le problematiche del sistema abitativo nell'ambito delle politiche urbanistiche, ambientali e sociali della città, perché non si configurerebbe quale strategia di sviluppo e di modernizzazione quella che non si ponesse l'obbiettivo di dare soluzione alle necessità abitative, come peraltro non si dà sostanza al concetto di qualità della città senza ricercare la qualità nel suo sistema abitativo;RITENUTO inoltre indispensabile assumere ulteriori impegni a livello comunale, anche in attesa delle richieste riforme a livello nazionale, che possano qualificare una precisa azione di governo che si ponga l'effettivo obbiettivo di aggredire il disagio abitativo e determinare l attuazione di interventi strutturali che garantiscano l'esplicazione dei loro effetti nel prossimo futuro oltre a garantire una rinnovata attenzione all'emergenza abitativa ed alle implicazioni conseguenti;AFFERMAla necessità di assumere la centralità del tema della casa sociale quale riferimento costante e trasversale delle politiche di governo cittadino con l'impegno a rintracciarne gli effetti in ogni atto dell'Amministrazione che abbia attinenza con il patrimonio pubblico, l'urbanistica, l'ambiente e il sociale;CHIEDE al Sindacodi impegnarsi nell'attuazione dei seguenti obbiettivi ed indirizzi, in attesa delle riforme nazionali e regionali che ci consegnino nuovi strumenti amministrativi e politici per la gestione e la soluzione delle problematiche connesse con la questione abitativa nelle aree urbane e assegnino più incisivi ruoli alle Amministrazioni Locali a partire dall'attuazione del federalismo fiscale:riferire in C.C., entro 3 mesi, nel merito di una specifica iniziativa amministrativa, preceduta dagli indispensabili accordi con la Guardia di Finanza, tesa ad esercitare un effettivo controllo del territorio con lo scopo di realizzare un puntuale contrasto all'evasione fiscale relativa al fenomeno dell'affitto al nero, consentendo l'attuazione della L. 431/98 (pur da revisionare ed aggiornare) attraverso un più ampio ricorso all'affitto concordato. Tale iniziativa dovrà essere condotta con lo stesso impegno degli accertamenti fatti negli anni scorsi per la verifica delle riscossioni ICI (incrociare i dati delle aziende erogatrici dei servizi pubblici, rapporti con Università, ecc...) con una chiara ed esaustiva campagna informativa in città che possa rendere evidenti anche i vantaggi da poter mettere in campo in termini di fiscalità immobiliare per coloro che intenderanno regolarizzare la propria posizione (riduzione ICI, ecc..) ed al contempo gli aggravi per le case sfitte (ICI 9 per mille) definendone, anche, le procedere esatte per l'applicazione;Condizionare la trasformazione urbana e lo sviluppo della città e le opportunità economiche offerte dalla pianificazione urbanistica al prioritario soddisfacimento delle esigenze dell'abitazione sociale. Uno degli obbiettivi del PS dovrà essere quello di cerare tutte le opportunità possibili, compresa una rinnovata e moderna attuazione dei tradizionali strumenti di programmazione dell'edilizia popolare, per risolvere nell'arco di un decennio la questione abitativa, attraverso l'individuazione di tutte le proposte possibili con la assoluta prevalenza per l'offerta di abitazioni sociali. Occorre dare risposta alle necessità di abitazione degli studenti, degli studiosi, dei lavoratori, degli immigrati, dei nuovi residenti ma anche offrire risposte adeguate agli anziani, alle famiglie monocomponenti, alle giovani coppie ed anche ai ceti sociali più disagiati e marginali: proposte differenziate dall'abitazione a prezzo concordato e calmierato all'edilizia popolare. Garantire l accesso alla città significa consentire a chi ha intenzione di lavorare, studiare, vivere in città di trovare un alloggio a prezzi compatibili con il proprio reddito familiare;riferire in C.C., entro 3 mesi, della possibilità di istituire il Fondo comunale per l'edilizia sociale alimentato da risorse derivanti:dal recupero degli introiti provenienti dal Regolamento di attuazione della norma di riserva del 20% di SUL per l'edilizia sociale (affitto permanente o edilizia convenzionata) a carico degli interventi di ristrutturazione urbanistica o di sostituzione edilizia che superino i 2.000 metri quadrati di SUL,dalla ricerca di un rinnovato rapporto con le Fondazioni bancarie che gravitano nell'area fiorentina,dalla definizione di rapporti specifici con gli Istituti bancari interessati al finanziamento dell'edilizia sociale, già presenti sul mercato immobiliare da qualche anno,dalle possibilità di utilizzazione delle risorse messe a disposizione a livello comunitario;quota parte delle alienazioni non vincolate;Utilizzare tale risorse per la costruzione di edilizia sociale sulle aree e gli immobili disponibili dell'Amministrazione comunale e su quelle che saranno messe a disposizione dall'obbligo di cessione del 50% delle aree di nuovo impianto che saranno programmate con l attuazione degli strumenti urbanistici vigenti ed in corso di definizione a partire dal Piano Strutturale, anche attraverso il ricorso all'utilizzo delle norme di salvaguardia;Definire norme specifiche sull'utilizzazione del patrimonio immobiliare pubblico a servizio dell'edilizia sociale con particolare riferimento agli Enti previdenziali, all'Amministrazione militare ed alle Aziende pubbliche o partecipate che prevedano nel caso di dismissioni delle attività o di mancato utilizzo non solo il diritto di prelazione a favore dell'Amministrazione Comunale ma l'obbligo di destinarne le relative capacità di trasformazione prevalentemente al soddisfacimento delle necessità dell'abitare sociale con l'obbiettivo di effettuare un efficace contrasto della rendita ed offrire maggiori possibilità all'acquisto pubblico dello stesso patrimonio;Procedere da subito nel progressivo abbandono dell'utilizzo degli affittacamere (nel 2006 sono state alloggiate 162 persone) per la risposta emergenziale al disagio abitativo, attraverso l'utilizzo delle stesse o analoghe risorse o quelle già disponibili presso la Regione Toscana per la costruzione di alloggi volano da destinare all' abitazione temporanea nelle aree di proprietà dell'Amministrazione Comunale;Garantire che il PS di prossima approvazione sia consentito all'Amministrazione Comunale di definire uno strumento di pianificazione che nell'ambito di riprogrammazione delle aree a vincolo decaduto sia ammessa la possibilità di predisporre una apposita variante che preveda la possibilità di dare risposta in alcune di tali aree al fabbisogno di specifiche categorie di utenti come per esempio gli studenti e gli anziani e ne definisca le caratteristiche e modalità di attuazione;Essere parte attrice nel processo di costituzione della Commissione prefettizia prevista dalla L. 9/07 per l'emergenza sfratti ed attivare al medesimo fine un tavolo di confronto con le grandi proprietà immobiliari pubbliche e private della città con le quale definire un arco di ipotesi di recupero di alloggi da destinare all'emergenza abitativa, anche attraverso la formula di Comune garante;Istituire la Consulta per la Casa per dare risposta alla necessità di continuo confronto tra Amministrazione, operatori, sindacati e cittadini ed all'attuazione di procedure di concertazione per l'individuazione delle politiche abitative dell'AmministrazioneCon i seguenti obbiettivi prioritari:Fornire e scambiare informazioni sul tema del fenomeno abitativo;Analizzare l'efficacia delle politiche abitative messe in atto dall'A.C. ed in sede di LODE;Proporre iniziative per favorire l'individuazione di strumenti o azioni specifiche sulle problematiche abitative;Costituire un Osservatorio sulle condizioni dell'abitare in città con il compito di monitorare le dinamiche sociali connesse con il fenomeno abitativo, quale contributo alla costituzione dell'Osservatorio Regionale come previsto dalla citata L. 9/07.Elaborare strumentazioni urbanistiche che consentano di selezionare quegli operatori economici ed imprenditoriali che si renderanno disponibili al conseguimento degli obbiettivi pubblici in fare di attuazione della pianificazione urbanistica.Ed inoltre;CHIEDE al Sindacodi farsi interprete presso la Regione Toscana affinchésia sostenuta la proposta di procedere ad un aggiornamento normativo annunciato già nella Conferenza Regionale sulla Casa del 2005 con lo Statuto dell'edilizia sociale e successivamente attraverso la predisposizione di un Codice dell'edilizia sociale, da attuarsi per appositi Regolamenti, che risolva e superi le incongruenze oggi palesi della vigente normativa in termini di procedure di finanziamento, di criteri di accesso, i limiti di reddito (ISEE) e le verifiche conseguenti ecc
;pur nella condivisione della scelta per l'affitto quale priorità delle politiche abitative e di destinazione delle risorse dell'annunciato Fondo Regionale sia riservata nuova attenzione anche al ruolo ed al sostegno dell'ERP anche in relazione al Fondo nazionale di prossima costituzione;nel percorso di approvazione del Piano di Indirizzo Territoriale risulti con maggiore chiarezza la necessità di assicurare centralità al tema dell'edilizia sociale ed i Comuni siano incoraggiati nella definizione di politiche tese alla prioritaria soluzione di tale problematica (favorendo la programmazione di interventi misti nei quali prevalga l'edilizia sociale e siano interessati tutti gli operatori disponibili a tali obbiettivi, definendo gli indirizzi per una applicazione differenziata dei contributi concessori favorendo gli interventi a sostegno dell'edilizia sociale; sostenendo le iniziative dei Comuni del tipo della riserva del 20% per l'edilizia sociale, ecc
)sia condotta una verifica dei risultati dell'applicazione dell' ultima riforma regionale: Il ruolo della LODE, che non sembra avere rappresentato quel salto di qualità che si era proposta nella dimensione della concertazione delle politiche abitative a livello di area territoriale vasta e di validazione delle singole proposte dei Comuni; Il ruolo di Casa spa, alla quale, superata la fase della discussione sugli obbiettivi concorrenti con il mondo degli operatori, occorre richiedere maggiore coraggio d intervento ossia superare la condizione che la relega a semplice amministratore di condomino, ottimi gli esempi di v.le Giannotti nell'area ex Supermercato e dell'area Giuncoli all'interno della positiva esperienza dell'ultimo Bando Regionale per affitti a costo intermedio.