Bosi e Amato (FI): «Il sindaco si attivi per impedire un eventuale trasferimento in Giappone della Primavera del Botticelli»
«Il sindaco si attivi presso la sovrintendenza per impedire un eventuale trasferimento della Primavera del Botticelli in Giappone». La richiesta è contenuta in una interrogazione presentata dai consiglieri di Forza Italia Enrico Bosi e Paolo Amato.«Con l'invio in Giappone della Primavera del Botticelli scrivono i due esponenti del centrodestra - potrebbe ripetersi un nuovo caso analogo alla partenza dell'Annunciazione, riproponendosi così l'ennesima violazione del codice dei beni culturali. Il direttore degli Uffizi Antonio Natali ha nuovamente manifestato la propria contrarietà all'invio dell'opera ribadendo che la Primavera e la Venere di Botticelli "non hanno prezzo, come Dio" e che non è possibile dialogare con chi pensa che tutto possa avere un prezzo ed annunciando le proprie eventuali dimissioni».«L'assessore alla cultura Giovanni Gozzini prosegue l'interrogazione si è dichiarato possibilista circa l'invio della Primavera in Giappone valutando solo più alto il prezzo rispetto a quello pagato per l'Annunciazione di Leonardo da Vinci e proponendo addirittura uno scambio di prestiti con l'impegno dei giapponesi a dare un'opera "fortemente identitaria" seppur di valore inferiore. L'assessore ritiene però di non doversi pronunciare per un "no" assoluto all'invio dell'opera, pur riconoscendo l'esistenza di difficoltà tecniche da superare».Bosi e Amato, giudicando «incredibili e preoccupanti» tali dichiarazioni, vogliono sapere dal sindaco «se condivide le dichiarazioni dell'assessore o se ritenga invece di richiamarlo ad un maggiore senso di responsabilità nell'affrontare problematiche che non sono di sua competenza». (fn)Questo il testo dell'interrogazione:INTERROGAZIONEOggetto: interrogano il Sindaco per conoscere gli intendimenti in merito all'annunciato invio della Primavera del Botticelli in GiapponeProponenti: Enrico Bosi, Paolo AmatoI sottoscritti Consiglieri Comunali,Premesso che, con l'invio in Giappone della Primavera del Botticelli, potrebbe ripetersi un nuovo caso analogo alla partenza dell'Annunciazione, riproponendosi così l'ennesima violazione del Codice dei Beni Culturali;Considerato che il Direttore degli Uffizi Antonio Natali ha nuovamente manifestato la propria contrarietà all'invio dell'opera ribadendo che la Primavera e la Venere di Botticelli "non hanno prezzo, come Dio" e che non è possibile dialogare con chi pensa che tutto possa avere un prezzo ed annunciando le proprie eventuali dimissioni;Lette le dichiarazioni rese dall'Assessore alla Cultura del Comune di Firenze Giovanni Gozzini che si dichiara possibilista circa l'invio della Primavera in Giappone valutando solo più alto il prezzo rispetto a quello pagato per l'Annunciazione di Leonardo da Vinci e proponendo addirittura uno scambio di prestiti con l'impegno dei giapponesi a dare un'opera "fortemente identitaria" seppur di valore inferiore;Letta in particolare la dichiarazione secondo la quale l'Assessore non vive di assoluti - identificandosi in alcuni personaggi di fantascienza di Guerre Stellari - e pertanto ritiene di non doversi pronunciare per un "no" assoluto all'invio dell'opera, pur riconoscendo l'esistenza di difficoltà tecniche da superare;Giudicate incredibili e preoccupanti le dichiarazioni dell'assessore Gozzini per il quale l'invio in altri paesi di opere d'arte "uniche" al mondo è solo una questione di denaro e di soluzioni tecniche da adottareINTERROGANO IL SINDACO PER SAPERESe condivide le dichiarazioni dell'Assessore o se ritenga invece di richiamarlo ad un maggiore senso di responsabilità nell'affrontare problematiche che non sono di sua competenza;Se non ritenga, data la delicatezza dell'opera e i gravi rischi cui andrebbe incontro, di attivarsi presso la Sovrintendenza per impedire un eventuale trasferimento della Primavera del Botticelli, icona insostituibile del nostro massimo museo cittadino.Enrico BosiPaolo AmatoFirenze, 3 aprile 2007