Nocentini, Diaw, Pieri, De Zordo, Malavolti e Varrasi: «Qual è la situazione dei cittadini stranieri a Firenze?»

Qual è la situazione dei cittadini stranieri a Firenze? E' quanto chiedono di sapere i consiglieri Anna Nocentini, Pape Diaw, Leonardo Pieri (Rifondazione Comunista), Ornella de Zordo (Unaltracittà/Unaltromondo), Gregorio Malavolti (DS) e Giovanni Varrasi (Verdi).«La presenza di cittadini stranieri, per lavoro o per studio – scrivono in una interrogazione – oltre che inevitabile è comunque da considerarsi motivo di arricchimento per la città, per le relazioni sociali, culturali ecc. qualunque ne sia la provenienza e il motivo del loro soggiorno, anche se al contempo generatrice di alcuni problemi. Inoltre che la diversità culturale può determinare dei problemi di convivenza e che nella nostra città questo si manifesta prevalentemente nella pratica di vendita irregolare di prodotti artigianali, nella consuetudine di incontro e ritrovo di comunità o gruppi nelle ore diurne e notturne, nell'uso di prodotti alcolici che producono comportamenti di disturbo, nell'incrementare il mercato immobiliare, anche perché la città non offre spazi di incontro e socializzazione, il mercato della casa sfugge frequentemente a controlli di legalità, sono ridotti gli spazi per esercitare l'ambulantato».I firmatari dell'interrogazione valutano «comunque positivamente la presenza di cittadini stranieri e l'inopportunità di gestire le differenze solo nei termini della sicurezza, cosa che peraltro contraddice lo spirito di accoglienza della nostra città, valutato inoltre positivamente il fatto che la Toscana democratica abbia scelto di non dotarsi di un "centro di permanenza temporanea».I sei consiglieri vogliono anche conoscere «quali siano mediamente i numeri di presenze di cittadini stranieri non comunitari in città»; «quali siano nel 2006 e in questo inizio 2007 i numeri delle espulsioni, dei fogli di via e dei trasferimenti in "centri di permanenza temporanea" di altre regioni e per quali paesi di provenienza; «se e quali progetti l'amministrazione stia predisponendo o attuando nel senso di una maggiore integrazione». (fn)Questo il testo dell'interrogazione:Oggetto: situazione cittadini stranieri in città.Proponenti: Anna Nocentini, Ornella De Zordo, Gregorio Malavolti, Gianni Varrasi, Mbaye Diaw, Leonardo PieriPremesso che la presenza di cittadini stranieri, per lavoro o per studio, oltre che inevitabile è comunque da considerarsi motivo di arricchimento per la città, per le relazioni sociali, culturali ecc. qualunque ne sia la provenienza e il motivo del loro soggiorno, anche se al contempo generatrice di alcuni problemiConsiderato inoltre che la diversità culturale può determinare dei problemi di convivenza e che nella nostra città questo si manifesta prevalentemente nella pratica di vendita irregolare di prodotti artigianali, nella consuetudine di incontro e ritrovo di comunità o gruppi nelle ore diurne e notturne, nell'uso di prodotti alcolici che producono comportamenti di disturbo, nell'incrementare il mercato immobiliare, anche perché la città non offre spazi di incontro e socializzazione, il mercato della casa sfugge frequentemente a controlli di legalità, sono ridotti gli spazi per esercitare l'ambulantato, ecc.Valutato comunque positivamente la presenza di cittadini stranieri e l'inopportunità di gestire le differenze solo nei termini della sicurezza, cosa che peraltro contraddice lo spirito di accoglienza della nostra città, valutato inoltre positivamente il fatto che la Toscana democratica abbia scelto di non dotarsi di Centro di Permanenza Temporanea.Preso atto chei centri di permanenza temporanea per stranieri in via di espulsione introdotti dalla legge 40 del 1998 sono vere e proprie strutture di detenzione amministrativa per soggetti che risultano privi di permesso di soggiorno, in attesa dell'allontanamento forzato dal territorio nazionale;-che il Comitato europeo per la prevenzione della tortura ha evidenziato in diverse occasioni il pericolo di simili forme di detenzione non regolamentate specificamente dalla legge;-che a Lampedusa esiste da tempo ( precisamente dall'estate del 1998) un centro di prima accoglienza ed assistenza, successivamente previsto dal regolamento di attuazione 394 del 1999, all'art. 23, dove gli stranieri in attesa di essere trasferiti nei centri di permanenza temporanea, o verso i veri centri di accoglienza, potevano essere trattenuti " per il tempo strettamente necessario";che in numerose occasioni le associazioni che difendono i diritti dei profughi e dei rifugiati, come l'ASGI e l'ICS ( Consorzio Italiano di solidarietà) hanno lamentato sia le condizioni oggettive del trattenimento, sia la mancanza delle minime garanzie di difesa e dei diritti riconosciuti agli stranieri irregolari a vario titolo trattenuti nei centri prima assistenza e soccorso; rispetto a quelli riconosciuti nei centri di permanenza temporanea, in base alla direttiva emanata dal Ministero degli interni nell'agosto del 2000, dove pure, peraltro non erano mancate prassi illegittime sancite da decine di sentenze di annullamento del trattenimento da parte della magistratura;Ricordato che il Presidente della Commissione De Mistura, illustrando il rapporto finale dei lavori della Commissioone nel corso di una conferenza stampa svolta al Viminale, alla presenza del Ministro dell´Interno Giuliano Amato, ha sottolineato l´inefficacia del sistema attuale che "nonrisponde alle complesse problematiche di un fenomeno in continua espansione" e che comporta gravi disagi e costi elevatissimi.Verificato anche dalle notizie di stampa che sono prevalentemente i cittadini più poveri e provenienti dai paesi del sud del mondo che vengono fatti oggetto di maggiori controlli e successive espulsioni.Si interroga per saperequali siano mediamente i numeri di presenze di cittadini stranieri non comunitari in cittàquali siano nel 2006 e in questo inizio 2007 i numeri delle espulsioni, dei fogli di via e dei trasferimenti in CPT di altre regioni e per quali paesi di provenienza.se e quali progetti l'amministrazione stia predisponendo o attuando nel senso di una maggiore integrazione e riduzione delle problematiche sopra espresse.