Sicurezza stradale, Agostini (DS): «Le parole chiave sono consapevolezza prevenzione»
Questo l'intervento della consigliera dei DS Susanna Agostini«La grande maggioranza degli incidenti gravi e di quelli mortali sono dovuti a una serie di comportamenti scorretti dell'uomo, principalmente riassumibili in: eccesso di velocità, guida distratta e pericolosa, mancato rispetto della precedenza, della distanza di sicurezza, assunzione di alcol e sostanze stupefacenti.I fattori di rischio evidenziati dimostrano che il 60 % degli incidenti stradali è causato da fattori umani, il 30% deriva da fattori ambientali, come il degrado, e il 10% si deve a fattori connessi con la cattiva manutenzione dei veicoli.I fattori umani che compromettono le capacità di guida possono essere diversi, e comprendono l'aggressività, disadattamento sociale, uso inappropriato dell'alcol, farmaci, malattie, deficit della vista, uso di sostanze psicotrope, stress, affaticamento, uso di apparecchi mobili durante la guida.Oltre a queste cause, legate allo stato del guidatore, un cattivo uso (o la totale mancanza) dei dispositivi di sicurezza e in particolare delle cinture di sicurezza, dei seggiolini per i bambini ed del casco per i ciclomotori, incidono fortemente su rischio e gravità delle conseguenze dell'incidente, soprattutto in ambiente urbano. Allo stesso modo la pericolosità dell'uso del cellulare alla guida è dimostrata da diversi studi epidemiologici.Il più rilevante dei fattori di rischio legato allo stato del conducente è certamente l'abuso di l'alcool, seguito dall'uso di stupefacenti, di farmaci e dalla presenza di disturbi e malattie che possono alterare lo stato di attenzione e di concentrazione del guidatore. In Italia ci sono circa 4 milioni di bevitori eccessivi e circa 1 milione sono le persone alcoldipendenti. Tre sono le evidenze scientifiche che tutti gli studi epidemiologici hanno messo in luce: il rischio di incidenti aumenta, in modo esponenziale, con la concentrazione di alcool nel sangue a partire da 50 mg di etanolo/100ml di sangue; a parità di alcol ingerito, al diminuire dell'età del conducente e quando è minore la frequenza di consumo abituale di sostanze alcoliche.Ne consegue che il rischio più grave lo corrono i giovanissimi che eccedono in alcol saltuariamente. Inoltre, è importante valutare quanto l'alcol interagisce con altre sostanze e quanto aumenta il rischio di chi assume contestualmente alcol e farmaci o sostanze stupefacenti.Numerosi studi epidemiologici dimostrano che l'assunzione di sostanze come allucinogeni, anfetamine, cannabinoidi, cocaina, estasi, inalanti e oppiacei comportano un rischio maggiore di incidente, specie se la pratica è accompagnata dal consumo di alcool.Un soggetto importante per la formazione delle persone e l'educazione alla conoscenza del proprio stato di salute è il medico di famiglia. Egli ha la possibilità di sapere sia le condizioni di partenza dell'individuo che le terapie necessarie per particolari e temporanee patologie. Da qui l'importanza che il medico di famiglia riveste per persone e nuclei familiari riguardo l'uso dei farmaci che possono interferire con la guida. Fra questi i più numerosi e utilizzati sono: sedativi, ipnotici, tranquillanti, antidepressivi, anestetici, antistaminici, farmaci cardiovascolari, diuretici, ormoni, anti-diabetici, anti-ipertensivi.Allo stesso tempo determinate malattie hanno probabili ricadute sulla qualità dell'attenzione alla guida: l'epilessia, il diabete, le malattie cardiovascolari, i problemi di vista, i disturbi del sonno e altri problemi cognitivi.Gli incidenti stradali rappresentano un problema di assoluta priorità per la sanità pubblica per l'alto numero di morti e di invalidità. Agli enormi costi sociali e umani, si aggiungono quindi anche elevati costi economici che rendono la questione della sicurezza stradale un argomento di enorme importanza.Per combattere il drammatico impatto derivante dagli incidenti stradali l'Organizzazione Mondiale della Sanità e le istituzioni sanitarie dei diversi paesi puntano sulla prevenzione.Affinché i programmi di prevenzione possano essere efficaci, però, è necessario partire da un'azione di informazione diretta a tutti gli attori coinvolti, dagli operatori sanitari alle autoscuole, dalle famiglie alle scuole, per favorire la consapevolezza dei rischi derivanti da comportamenti scorretti sulla strada e per mettere a punto azioni preventive coordinate e attuabili.Dobbiamo quindi proseguire con le politiche avviate a Firenze, insieme alle associazioni dei familiari delle vittime della strada. E continuare con la formazione nelle scuole a cura della Polizia Municipale, con i contatti e le iniziative di diffusione della conoscenza del danno umano provato da comunità intere di fronte a eventi drammatici che sconvolgono la vita di troppe persone. Basti pensare ad un dato per tutti: l'incidente stradale è la prima causa di morte per i giovani maschi italiani sotto i 40 anni. L'impegno della rete degli attori sul tema della prevenzione, che dal mondo dello spettacolo e dei media si mette quotidianamente a disposizione, deve essere quello di fermare questo stillicidio quotidiano derivato dall'inconsapevolezza e dalla fatalità».(fn)